TENNIS – INTERNAZIONALI D’ITALIA – Dall’inviata a Roma FRANCESCA CICCHITTI – E’ una vittoria eccezionale e inattesa quella di Francesca Schiavone contro Eugenie Bouchard al primo turno di questa edizione degli Internazionali. La Leonessa ha comandato dall’inizio alla fine.
La giornata giornata si presentava plumbea, davvero grigia ma poi il cielo si è finalmente aperto sul centrale quando Francesca Schiavone (n.61) ha fatto il suo ingresso in campo in forma smagliante, per giocare la partita contro la canadese Eugenie Bouchard (n.20), un match che per la Schiavone è stato più un allenamento che altro. Era la prima volta che le due giocatrici si incontravano e i pronostici, vista la giovane età e la differenza di punti in classifica, erano in favore di Bouchard.
Il primo set è stato quasi una passeggiata per Francesca che nel primo game del primo set ha breakkato l’avversaria portandosi avanti, giocando con grande disinvoltura. Solo un piccolo calo di tensione da parte della Leonessa si è avuto quando sul 2-5 ha concesso all’avversaria di recuperare il break di svantaggio. A poco le è servito, poiché l’italiana ha continuato ha giocare con costanza e grande sicurezza. Del resto l’esperienza di Francesca, giocatrice di terra battuta, vincitrice di uno Slam, ha fatto la differenza e ha terminato il primo set in 45 minuti, dopo aver ricevuto qualche consiglio tattico dalla sua allenatrice Laura Golarsa. Suggerimenti preziosi che le sono serviti per iniziare alla grande anche il secondo set, nel quale la Schiavone ha immediatamente strappato il servizio all’avversaria, portandosi in vantaggio e ritrovandosi in un batter d’occhio 4-0. La Leonessa sembrava quella del 2010 al Roland Garros: grande forma fisica, una tecnica raffinata e sopraffina.
La Schiavone ci ha deliziato con colpi che non le vedevamo fare da un po’: volée, schiacciate, e quei fantastici rovesci a tutto braccio che poche tenniste sanno ancora fare. Proprio il suo rovescio, il suo slice, ha messo più volte in difficoltà la Bouchard mandandola completamente in confusione.
Insomma una partita facile per Francesca che grazie alla sua maturità e abilità tennistica ha saputo dominare la partita contro una Eugenie Bouchard ancora troppo acerba, ma con tutte le qualità per diventare una buona giocatrice. La giovane canadese, appena venti anni è già nella top-20 del ranking mondiale, con impegno e sacrificio sicuramente avrà la possibilità di raggiungere i suoi obbiettivi in un futuro non troppo lontano. Intanto però, in un’ora e ventotto minuti, Francesca Schiavone ha dato una bella lezione di tennis alla sua giovane avversaria e con un dritto lungo linea ha chiuso in bellezza la partita 6-4 6-2.
Le parole di Francesca:
Com’é secondo te Eugenie? Come eravate oggi in campo?
«Lei é una giocatrice fortissima e arriverà ai vertici di questo sport. Oggi ha fatto un po’ più di fatica ma grazie alla mia esperienza non l’ho messa nelle condizioni di esprimersi al meglio».
Che impressione fa giocare con una giocatrice più giovane di te di quattordici anni?
«Quando sei lì in campo non ci fai caso, ma vedi che è una giocatrice che ha fatto tanto in un tempo brevissimo, ha delle ottime qualità, quindi per me era importante fare bene».
Oggi sei entrata in campo molto decisa, si vedeva…
«Sì oggi sono entrata in campo positiva, mi sentivo bene e ho avuto una bella sensazione, mi sono espressa bene. Sono felice di essere di nuovo a Roma e di potermi giocare un secondo turno».
Da quanto tempo non avevi delle sensazioni così positive?
«Era da un po’… in allenamento comincio a sentirmi davvero bene, sentirmi meglio per me è vita, è respiro e poter giocare una buona partita è fondamentale».
A cosa è dovuto questo tuo sentirti meglio?
«C’è stato tanto lavoro dietro con il mio nuovo team; mi sento più tranquilla, sto bene, allenarmi dove sto è come essere tornata a casa mi sento coccolata».
Cosa significa essere tornata a casa?
«Mi alleno in un centro molto bello. Laura mi dedica il suo tempo e crede molto in me, cosa che mi mancava. Parliamo e cerchiamo di capire su cosa dobbiamo lavorare. Ho un nuovo preparatore fisico, insomma per me è un nuovo inizio».
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