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Atp Dubai: Federer fa 40, ci sarà la semifinale contro Djokovic!

Dal nostro inviato a Dubai, Diego Barbiani

TENNIS. Roger Federer coglie la sua quarantesima vittoria nel torneo di Dubai e si è qualificato per la semifinale di domani contro Novak Djokovic. L’altra semifinale sarà tra Tomas Berdych e Philippe Kohlshcreiber, rispettivamente vincitori su Jo Wilfried Tsonga e l’ “intruso” Malek Jaziri.

Per lo svizzero è stata una prova buona, aiutata anche dai tanti errori dello sfidante. I primi sei giochi hanno visto quest ultimo che nel bene o nel male decideva l’esito dello scambio. Sull’1-0 ha saputo trovare il guizzo per il break con tre risposte vincenti su altrettante seconde del rivale, ma quest ultimo doveva ancora trovare il ritmo giusto. Cosa che si è avuto modo di vedere dal settimo gioco, dove ha trovato il suo quinto game consecutivo grazie dapprima ad un rovescio lungolinea vincente (uno dei pochi di questa sera) e poi con una volèe incrociata di dritto a conclusione di un punto giostrato a proprio piacere, con un dritto lungolinea seguito da un attacco di rovescio incrociato che ha fatto l’80% del lavoro.

Vinto il sesto gioco consecutivo e portato a casa il parziale per 6-2, Federer ha preso un po’ fiato. I ritmi rimanevano sostenuti, ma i continui errori del ceco gli permettevano di ragionare con calma. Trovato (e confermato) il break anche nella seconda frazione, è diventata accademia. Il braccio era più libero ed oltre ad un buon lavoro coi piedi ora c’era anche tutto il talento dello svizzero, capace di inventarsi colpi strabilianti come un passante di dritto giocato spalle alla rete che ha fatto saltare tutto il pubblico in piedi. Gli ultimi game hanno avuto il sapore dell’esibizione: Rosol aveva accettato la sconfitta e si è lasciato andare a qualche colpo inusuale, come il tentativo di giocare una volèe con l’effetto per farla tornare indietro.

Si è conclusa così 6-2 6-2 la sfida del n.4 del seeding, che ora dovrà pensare ad un ostacolo ben più importante come Novak Djokovic. Per il serbo, inoltre, ci sarà il vantaggio di partire riposato dal non aver giocato oggi a causa del ritiro di Mikhail Youzhny per un virus.

La sfida sulla carta più incerta doveva essere quella tra Berdych e Tsonga, entrambi presenti in pianta stabile tra i primi dieci del mondo. Invece quest ultimo ha deluso le attese, non riuscendo mai ad impensierire il proprio avversario, cercando soluzioni alle volte esagerate o prive di una trama logica. Eppure tra i due, verso metà del primo parziale, sembrava fosse Berdych quello in difficoltà, soprattutto a causa della schiena che ha costretto il fisioterapista a fare capolino sul terreno di gioco per un paio di cambi campo. Approfittando anche dei tanti errori del francese, il ceco si manteneva avanti. Sotto l’aspetto mentale questo può essere stato un vantaggio non da poco per il n.6 del mondo. Servendo per primo, piano piano la pressione scivolava tutta sulle spalle del suo avversario. Molte prime, molte chiusure comode nei pressi della rete e per Tsonga il gioco si faceva sempre più complicato.

Come preannunciato da una sanguinosa palla break salvata nell’ottavo game, le nubi si facevano sempre più minacciose per lui e pochi minuti dopo ha ceduto servizio e parziale a zero. Berdych era comunque più vivo che mai, per nulla infastidito da quel problema muscolare precedente. La bontà del suo gioco era evidente e quando lasciava partire il dritto nella maggior parte dei casi sfruttava tutto il campo fino all’ultima decina di centimetri. I rischi lo stavano premiando mentre dall’altro lato del campo c’era un giocatore molto abbattuto dal suo rendimento.

L’inizio del secondo set ricalcava di pari passo il primo. Tsonga rimaneva fuori dal gioco e neppure la bellezza di quattro palle break avute sul 2-2 sono servite a farlo svoltare. Ha di che recriminare: almeno in due circostanze ha giocato sempre con troppa ansia ed il numero degli errori gratuiti, inesorabilmente, lievitava. Ormai le volte in cui il n.10 del mondo si faceva riprendere da 30-0 sul proprio servizio non si contavano più. Era solo questione di attendere il momento in cui Berdych avrebbe piazzato il colpo risolutore. Non c’è stato bisogno, perché sul 4-3 dapprima una smorzata calcolata male, poi un dritto a metà rete ed infine un doppio fallo hanno reso a pieno quella che è stata la prestazione negativa del francese, arresosi con il punteggio finale di 6-4 6-3.

In semifinale per il ceco ci sarà Philippe Kohlshcreiber, che ha sconfitto il tunisino Malek Jaziri 6-3 6-2 senza troppi problemi. Grazie a questo successo il tedesco colleziona la trecentesima vittoria in carriera che lo porta al secondo posto tra i giocatori tedeschi in attività, dietro solo a Tommy Haas.

Diego Barbiani

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