Di Diego Barbiani
BRISBANE. Esulta sempre Serena Williams. La statunitense si è aggiudicata la finale del torneo Wta Premier di Brisbane battendo in due set molto tirati la grande rivale Victoria Azarenka, l’unica che sembra poter scalfire la sua egemonia nel corso di questi ultimi anni nonostante con oggi sia giunta la sua quattordicesima sconfitta in diciassette sfide. 6-4 7-5 il punteggio finale con cui la n.1 del mondo si è confermata la migliore, mettendo le mani sul titolo n.58 in carriera.
Le immagini che immortalavano le due giocatrici rilassate e sorridenti durante la premiazione finale sono forse il momento più bello perché cancellano le crepe che c’erano state a margine del loro ultimo incontro agli US Open, quando Azarenka piangeva disperata nel corridoio che conduceva agli spogliatoi e Serena Williams, a pochi passi da lei, esultava come una matta per il titolo appena ottenuto.
Quella odierna è stata una sfida molto equilibrata e ben giocata da entrambe, dove nessuna delle due era intenzionata a cedere campo, quasi a voler rimarcare la propria forza. Un braccio di ferro continuo che va avanti ormai da tempo e nonostante Azarenka giochi sempre delle grandi partite, quasi la totalità delle volte Serena Williams riesce a trovare il modo per spuntarla.
Oggi a fare la differenza nel primo set è stata l’unica palla break che la bielorussa ha concesso, con la sua avversaria capace di concedere neppure le briciole durante i propri servizi. Nel secondo set invece Serena può aver peccato di superiorità quando, una volta trovato il break che l’ha poi condotta sul 2-0. Quantomeno non ha fatto i conti con il carattere e la forza di Azarenka, che con cattiveria non solo ha ripreso la parità ma si è anche portata sul 4-2 giocando più precisa e limitando gli errori. Sembrava un momento molto favorevole, ma il servizio l’ha improvvisamente abbandonata. Avesse tenuto il settimo turno di battuta le possibilità di un terzo set sarebbero state forse maggiori, ed invece Williams ha ricucito lo strappo e sul 5-5 le due si sono giocate tutto in quel game.
Azarenka le ha provate tutte, trovando pregevoli soluzioni in lungolinea. Ma alla fine ad urlare per ultima era sempre Serena Williams, che con un mortifero rovescio lungolinea sulla palla break ha spento definitivamente le velleità della n.2 del mondo. Siamo nel 2014, ma forse non ce ne siamo ancora resi conto. Serena Williams è sempre la stessa vorace cannibale di prima, ed a Melbourne saranno guai per tutte.
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