PECHINO. Da lunedì prossimo anche il ranking ATP certificherà, finalmente, ciò che è apparso evidente a tutti in questo 2013, ovvero la leadership del tennista maiorchino.
Il match è durato la miseria di sei giochi e mezzo: sul 3-2 Nadal,infatti, con l’iberico che aveva appena conquistato il break, il ceco facendo un approccio in back verso la rete (punto che tra l’altro l’ha portato ad avere una palla dell’immediato contro break) ha sentito un dolore alla parte bassa della schiena e da lì in poi ha prima sparacchiato via tre risposte consecutive ed ha chiamato poi il fisioterapista al termine del gioco.
Rientrato in campo si è subito visto come era limitato nei movimenti, specialmente col servizio; ha giocato quattro punti prima di andare a stringere la mano a Rafa e conquistargli, di fatto, il vertice della classifica.
Rafa riconquista dunque con pieno merito il vertice mondiale ai danni di quel Djokovic col quale dividerà il campo domattina nell’ennesima finale. Magari lo stesso Nadal avrebbe preferito concludere il match che suggellava il suo ritorno al numero uno, anche soprattutto per testarsi contro un top ten in vista di domani. Incredibile la facilità disarmante con la quale Rafa in pochi mesi dal suo ritorno ha scalato cinque posizioni fino ad issarsi sul trono più alto; inoltre, dato che fino a febbraio ogni torneo sarà terra di conquista per il maiorchino per gli zero punti da difendere, è giusto pensare che il gap tra lui e Djokovic si andrà a dilatare a dismisura. Per cui avremo un nuovo-vecchio numero uno del mondo e le premesse lasciano intendere che occuperà tale posizione per molto tempo.
Ci sarà ora da testare le condizioni del ceco e la vera entità di questo infortunio. Potrebbe e dovrebbe essere solamente un ritiro precauzionale a causa di un fastidio alla schiena dato quanto ancora è in gioco per il numero 5 del mondo. Ricordiamo che, oltre alle Final nelle quali ha già un posto riservato pressoché certo, Tomas dovrà disputare in Serbia la finale di Davis della quale è inutile sottolineare l’importanza della sua presenza per la rappresentativa ceca. La sensazione resta comunque quella che non sia nulla di serio, o almeno questo è quello che si evince dalla dinamica del gesto che ha portato poi al ritiro che è stato per niente strappato o scomposto.
Domani quindi ci sarà una nuova sfida all’ormai ex n.1 del mondo, che ha eliminato senza troppi problemi Richard Gasquet. 6-4 6-2 il punteggio finale di un match dove Djokovic ha sofferto solamente nella prima parte dell’incontro grazie al bel gioco del francese. Però una volta trovato il break che gli è valso poi il parziale, il serbo ha ingranato una marcia superiore e per l’allievo di Riccardo Piatti non c’è stato più molto da fare.
Si rinnova la stessa situazione di Wimbledon di due anni fa, a parti invertite. In quella circostanza, Djokovic affrontò (e sconfisse) Nadal con la certezza che comunque sarebbe andato l’incontro avrebbe guardato tutti dall’alto verso il basso dal lunedì successivo. Questa volta sarà invece lo spagnolo che potrà vantarsi di questo privilegio. Nel pieno rispetto della legge del contrappasso.
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