[7] N. Borges b. [PR] R. Nadal 6-3 6-2
Non ne aveva più Rafa Nadal che se aveva l’obiettivo di mettere minuti sulle gambe e sulla terra rossa può essere più che soddisfatto del torneo di Bastad. Lo spagnolo, che tra una settimana circa comincerà quella che forse sarà la sua ultima avventura, si era già ritirato ieri dal doppio, dopo che le 2 ore e 14 contro Ajdukovic si erano aggiunte alle 4 ore giocate contro Mariano Navone. Davvero troppo per contrastare Nuno Borges, portoghese appena fuori dalla top50 che sta passando la sua miglior stagione della carriera, tanto che dopo questo successo, il primo in un torneo ATP, diventerà numero 42, naturalmente il suo best ranking. Bravo Nuno a giocare senza troppi timori, ma inutile nascondere che dall’altra parte c’era qualcuno che il suo torneo l’aveva finito ieri, e che oggi ha provato giusto qualche colpo e poco di più. In effetti questi tornei estivi sulla terra avrebbero avuto un parco di partecipanti molto meno nobile se non ci fosse all’orizzonte la terra rossa del Roland Garros, in versione Olimpica. E quindi è alla luce di quello che vanno visti i match dei big, Rafa compreso, anche se lui per primo sa che dovrà fare molto di più per essere competitivo tra poco più di una settimana. Lo spagnolo comunque lascia Bastad, supponiamo, con una certa soddisfazione, non solo per aver tenuto appunto 4 ore contro Navone, che sulla terra ha fatto anche lui una stagione più che buona, ma anche per la disinvolta vittoria contro Cameron Norrie, anche se quello era un Nadal ancora “fresco”, messo in palla giusto dal match contro Borg.
Difficile pensare che questo Nadal possa veramente essere competitivo a Parigi, perché la sua palla cammina molto meno di una volta, il dritto non è più quel terribile colpo che squarciava le difese di chiunque e soprattutto le corse verso i recuperi impossibili assomigliano sempre più a delle vere e proprie arrancate. Sulle sensazione che fornisce allo spettatore vale per lui quello che vale per Murray e per tutti quelli a fine carriera: sono loro e solo loro che devono decidere quando non ne vale più la pena, Se qualcuno si intristisce al ricordo dei tempi che furono è un problema suo, non del giocatore che sta guardando.
Giusto magari chiudere col vincitore del torneo. Borges ha infilato 5 risultati di fila ma insomma, nessuno era tra i top100, Nadal compreso. Naturalmente non è colpa sua se Rublev e Ruud si sono tolti di mezzo ma immaginiamo che lui stesso non starà a farsi troppe illusioni su quello che è stato un bel pomeriggio di mezza estate.
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