Giornata colma di avvicendamenti a Dubai, con ben cinque teste di serie fuori.
La più importante, non tanto perché la leader del tabellone, è Aryna Sabalenka. Numero 1 del seeding e 2 del mondo, è stata battuta con un doppio 6-4 da Petra Kvitova.
La ceca, apparsa in grande affanno per tutto l’inizio del 2022, si è ritrovata almeno per una giornata su livelli abbastanza alti, contrastando fuoco col fuoco e rispondendo perfettamente all’aggressività della bielorussa, prendendosi una piccola rivincita sulla finale del WTA 1000 di Doha che vide Aryna imporsi a fine febbraio del 2020. Proprio allora, in Qatar, Petra otteneva l’ultima vittoria su una top-10 prima di oggi, battendo in semifinale la numero 1 del mondo Ashleigh Barty. Sabalenka oggi è riuscita, se non altro, a tenersi abbastanza bassa come numero di doppi falli ma non ha mai veramente sfondato il muro eretto da Kvitova che rimpallava perfettamente i suoi colpi senza perdere un centimetro. Si sono creati tanti scambi da braccio di ferro, era spesso potenza contro potenza, eppure in un panorama abbastanza equilibrato c’era la sensazione che quello fosse quanto più Kvitova potesse volere per esprimersi al meglio. Non ha servito particolarmente bene nelle prime fasi del match, ma si è sempre esaltata in quelle decisive e domani affronterà Aljona Ostapenko, che per la terza volta in carriera su tre incroci ha prevalso contro Iga Swiatek, numero 6 del seeding.
Ci sono volute circa due ore e mezza per trovare una vincitrice in una sfida che sembrava per lunghi tratti di dominio esclusivo della lettone e che invece ha avuto l’importante reazione della polacca, incapace però di sfruttare l’unica chance ottenuta a causa di una resa col servizio che per tutta la partita le ha dato enormi problemi. Molti dei meriti, in questo senso, devono andare alla qualità delle risposte di Ostapenko: non era sempre impeccabile, ma quel suo atteggiamento così rischioso faceva sì che si sono ricreati gli scenari in cui Swiatek ancora deve crescere e le ha dato tantissimo fastidio non avere mai tempo per respirare e pensare, sottomessa a un attacco continuo ed esasperante.
È finita 4-6 6-1 7-6(4) per Ostapenko che mostra, ancora, il buon rendimento di questo inizio di stagione con il ritorno in top-20 dopo ormai quattro anni che è praticamente realtà. È sempre lei: caotica, scintillante, nervosa, dirompente, carica a mille per entrare su ogni servizio. Sbaglia? Va avanti. Risponde vincente? Fa paura. Emerge forse la differenza tra il momento in cui deve chiudere il set o il match e i minuti precedenti in cui colpisce molto decisa ma oggi si è presa una grande vittoria, testimoniata anche dall’esultanza finale. Il primo set le era sfuggito perché Iga, dopo tre game consecutivi persi al servizio, si era tirata su molto bene sul 4-4 con anche il primo ace della sua partita sul 30-15 e in risposta ha colto al volo il calo dell’avversaria, ma in generale la sua era una partita di enorme sofferenza. Non lo diciamo per la prima volta: deve crescere ancora quando si trova di fronte a queste giocatrici così aggressive e che non danno mai troppo ritmo e che la “soffocano” senza darle tempo di ragionare, sbilanciandosi spesso. Era successo uguale all’Australian Open, ma è il pallino in generale della sua fase di crescita. Da qui il pesante black out al servizio durato fino ai primi game del terzo set.
Tanta tensione e poca lucidità, una palla che usciva spesso molle dalle corde e troppo prevedibile. Per una così letale come Ostapenko, erano spesso dei cioccolatini, e per Swiatek il problema non si fermava al colpo di inizio gioco ma continuava nella difesa della risposta per cercare di tener vivo lo scambio. L’1-2 della lettone faceva malissimo e i primi game del terzo sembravano una pietra tombale sul risultato ma, ed è probabilmente la (piccola) notizia positiva della giornata di Swiatek, come già avvenuto a Melbourne contro Kanepi è riuscita a emergere dall’aggressione costante per trovare nuova spinta al servizio. Con la sua reazione sono arrivati i primi veri gratuiti di Ostapenko riagganciato da 3-0 a 3-3. Sul 4-3 Aljona ha vinto un game in risposta da 14 minuti ma ha vanificato tutto giocando male al servizio dal 5-3, subendo il controbreak, mancando un match point sul 5-4 e con Swiatek che balzava addirittura al comando sul 6-5. Nel momento chiave, però, la polacca non è riuscita a partire bene. Le folate di vento irregolari presenti fin dall’inizio hanno inciso, con la palla che sul primo punto si è fermata al momento del rimbalzo mandandola fuori tempo, ma in generale era di nuovo in balia della risposta della lettone che, giunta al tie-break, dal 2-2 si è involata fino al 6-3, chiudendo al secondo match point, il terzo complessivo, con uno dei tanti dritti che hanno fatto malissimo all’avversaria.
Fuori la numero 1 e numero 6 del seeding nella parte alta, fuori la numero 2 e la numero 4 in quella bassa. Stiamo parlando delle finaliste dell’edizione 2021: Barbora Krejcikova e Garbine Muguruza. La ceca non affronterà la connazionale Marketa Vondrousova (6-2 6-0 a Varvara Gracheva, nella sfida tra qualificate) nei quarti perché sconfitta 6-3 7-6(3) contro un’altra qualificata, ma che nulla dovrebbe aver a che fare col tabellone cadetto: Dayana Yastremska. Dopo due anni in cui è successo di tutto, tra bruschi cambi di allenatore, sospensione per doping da cui ne è uscita assolta e bisogno di tempo per ritrovare fiducia, la giovanissima ucraina è alla quinta vittoria consecutiva nell’Emirato e si riaffaccia in un quarto di finale superiore al livello “250” per la prima volta da Wuhan 2019. Muguruza, invece, dopo che già ieri aveva faticato tanto contro Katerina Siniakova è uscita malissimo dalla sfida contro Veronika Kudermetova. La russa, numero 30 del mondo, dopo Victoria Azarenka, ha eliminato un’altra bi-campionessa Slam rimontando il set di ritardo e chiudendo 3-6 6-4 6-4. I momenti peggiori, per la numero 4 del seeding, sono stati entrambi i casi dove ha servito per rimanere nei set. Sul 4-5 nel secondo parziale è stata anche sfortunata perché la risposta, profondissima, della russa era stata chiamata out e soltanto una verifica davvero molto al limite (per il punto di contatto tra palla e riga) ha ribaltato il verdetto dando uno 0-40 che Kudermetova ha convertito alla terza chance. Nel set decisivo, di nuovo sotto 4-5, ha messo a segno un ace per il 40-30 ma da lì ha combinato un autentico disastro infilando tre doppi falli consecutivi. Non ne aveva praticamente messi a segno per tutta la partita, ma la tensione ha avuto un importante ruolo. Sarà dunque Kudermetova ad affrontare la lucky loser Jil Teichmann, che replica i quarti di Dubai ottenuti nel 2021 (quando però il torneo era un WTA 1000) superato 7-6(0) 6-2 Elina Svitolina.
Risultati
P. Kvitova b. [1] A. Sabalenka 6-4 6-4
A. Ostapenko b. [6] I. Swiatek 4-6 6-1 7-6(4)
E. G. Ruse vs S. Halep
[8] O. Jabeur b. J. Pegula 6-3 6-1
[LL] J. Teichmann b. [10] E. Svitolina 7-6(0) 6-2
V. Kudermetova b. [4] G. Muguruza 3-6 6-4 6-4
[Q] M. Vondrousova b. [Q] V. Gracheva 6-2 6-0
[Q] D. Yastremska b. [2] B. Krejcikova 6-4 6-3
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