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ATP Anversa: Sinner non si ferma più, prima semifinale in carriera

[WC] J. Sinner b. F. Tiafoe 6-4 3-6 6-3

Sinner fa proprio sul serio e a questo punto non è più una sorpresa. Alle prese con un match forse persino più complicato di quello contro Monfils, il dicottenne altoatesino ha sfoderato un’altra prestazione di grande maturità, raggiungendo la sua prima semifinale ATP e guadagnandosi praticamente un posto nel tabellone di Melbourne, visto che con questa vittoria entrerà quasi sicuramente nei top100 (proprio alla centesima posizione). Il match è stato simile agli altri di Sinner, che diventerà sicuramente molto forte ma chissà se trascinerà le folle, con Jannik che ha messo in mostra una solidità persino sorprendente nella sua continuità. In buona sostanza se si vuol battere questo Sinner – per quello dell’anno prossimo non basterà – devi stare molto attento a non distrarti perché dall’altra parte il ragazzo rossiccio non lo fa proprio mai. Sinner ha mostrato il solito ottimo rendimento al servizio e mostrato qualche balbettio in risposta, ma forse quello che più impressiona è la capacità di fare tutto per bene, senza troppi fronzoli ma con grande dedizione. E siccome i colpi, soprattutto il rovescio, partono molto fluidi il ragazzo è davvero complicato da affrontare. Le preoccupazioni relative al secondo set, perso con un Tiafoe che ha invece regalato molto, sono paradossalmente un’altra nota positiva, perché dovrebbero indurre sia lui sia chi lo segue a lavorare sul fatto che fa un po’ di fatica a “sporcare” la partita se le cose non si mettono bene. Ma anche questo migliorerà, quel che è abbastanza certo è che il tempo lavora per lui.

Della partita non c’è tantissimo da dire, e questo succederà molto spesso, perché il gioco di Sinner non è proprio spettacolare e quindi le cose più divertenti alla fine le ha fatte Tiafoe, come qualche dropshot.

Prossimo turno contro Wawrinka o Simon, e c’è da augurargli che sia il francese il prossimo avversario perché ci sembra che Sinner abbia bisogno di confrontarsi con uno che tatticamente sbaglia pochissimo, mentre con Wawrinka, vincesse o perdesse, non avrebbe da imparare poi così tanto.

Roberto Salerno

Nato a Palermo, ho scritto un paio di racconti, vari saggi, circa 700 articoli di tennis, ma vado fiero solo di qualche flash, di una in particolare. Sono stato inviato non è tutto questo granché. "è favorevole ad un discorso democratico, in cui tutti parlano e poi lui spiega i motivi per cui gli altri hanno torto"

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