Non aveva praticamente giocato a livello WTA prima del 2019, a fine luglio ha messo mano su due trofei con un grande ruolino di marcia che ora la vede in prossimità della top-50.
Jil Belen Teichmann, ragazzina svizzera classe 1997, sta raccogliendo i frutti di una crescita a conti fatti abbastanza lenta ma che ora la sta portando ad avere un rendimento più che ottimo ai primi livelli del circuito maggiore.
Si sapeva poco di lei fino allo scorso anno, soprattutto perché questo è il prezzo da pagare se si risulta coetanee di una dei più grandi talenti precoci della storia recente della Svizzera, tolta ovviamente Martina Hingis. Belinda Bencic, che oltretutto è tornata a fare ottimi risultati proprio quest anno, ha sempre avuto la luce dei riflettori puntati contro. Un po’ a ragione, un po’ in certi momenti risultando forse eccessivi. Teichmann, mancina, probabilmente con meno appeal, eppure i passi avanti sono stati importanti.
Forse a Praga, a inizio maggio, al di là di Barbora Strycova in semifinale, le avversarie non erano state di grande spessore. A Palermo il tabelle è stato abbastanza simile, ma questa sera c’è stato il jolly di un 7-6(3) 6-2 meritato contro la numero 5 del mondo, Kiki Bertens. L’olandese è andata spesso in affanno al servizio, senza mai trovare efficacia con punti gratuiti (addirittura 0 ace) e senza mai controllare le traiettorie mancine della giovanissima avversaria.
Teichmann, tanto efficace in risposta, faticava nel primo set a concretizzare i vari break di vantaggio, ma è stata comunque brava a non crollare dopo aver mancato 4 set point (in risposta) sul 5-4 e prendere comando di un tie-break conclusosi con un doppio fallo di Bertens sul 3-6. Nel secondo parziale Teichmann ha preso il largo sull’1-1, duplicando i break in suo favore sul 3-1 e finendo in gloria.
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