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Wimbledon, italiani: Berrettini e Fognini avanti, fuori Cecchinato, Caruso e Gatto Monticone

Due vittorie e due sconfitte, entrambe di marca “siciliana”. La seconda giornata di Wimbledon 2019 ora un bilancio pari per la pattuglia italiana.

Buona la prima per Matteo Berrettini, numero 20 del mondo e 17 del seeding, che ha sconfitto in quattro set, per 3-6 6-3 6-2 7-6 (3), lo sloveno Aljaz Bedene, numero 85 del ranking ATP. Al prossimo turno Berrettini affronterà il cipriota Marcos Baghdatis. Per Berrettini qualche sofferenza di troppo, dopo un primo set perso e dopo un break nel secondo, ma poi l’azzurro è andato via (relativamente) liscio, fino al tie break del quarto.

Si ferma invece la corsa di Salvatore Caruso sui campi in erba di Wimbledon. Il siracusano, numero 123 del mondo, proveniente dalle qualificazioni, è stato sconfitto nel primo turno del tabellone principale dal francese Gilles Simon, 25 del ranking Atp e numero 20 del tabellone, col punteggio di 7-6 (7), 6-3, 6-2. Il francese quindi si prende “la rivincita” della sconfitta subito dall’avolese al Roland Garros.

Fognini b. Tiafoe 5-7 6-4 6-3 4-6 6-4 (di Giovanni Vianello)

Dopo il successo di Berrettini su Bedene arriva un’altra vittoria per i colori azzurri oggi a Wimbledon. A conseguire il buon risultato è stato Fabio Fognini su Francis Tiafoe, in cinque set, con il punteggio di 5-7 6-4 6-3 4-6 6-4. Il primo set è stato molto combattuto. Un Tiafoe molto buono e preciso è riuscito a prevalere su un Fabio ancora lievemente imballato. Nel set si sono contati 3 break, due a favore dell’americano ed uno a favore dell’italiano. Nel secondo set Fognini comincia a salire in cattedra, diventando via via più preciso con le accelerazioni da fondo e tentando più spesso la via della rete. Ne fa le spese lo statunitense, che non riesce più a comandare col dritto. Il secondo set si decide su un unico break, avvenuto nel decimo gioco in favore di Fabio. Il terzo set è un po’ più movimentato del secondo. L’americano ogni tanto riesce a replicare alla crescita di Fabio. Il risultato è comunque in favore dell’azzurro, che si impone 6-3 con un break nel secondo game, cui Tiafoe risponde immediatamente con un contro-break, col tentativo di rimonta immediatamente fermato dall’italiano, che nel quarto gioco opera un altro break e poi mantiene il vantaggio fino al termine del set, pur con qualche difficoltà nel nono ed ultimo game. Nel quarto set Fognini spreca una buona occasione di chiudere il match, portandosi immediatamente avanti di un break e conservando il vantaggio fino al 4-3 e servizio in suo favore. A quel punto Fabio accusa un calo che gli costa il contro-break ed in seguito un altro break che consegna il 6-4 a Tiafoe e costringe i due giocatori al quinto set. Il quinto set vede un break in avvio da parte dell’italiano, che mantiene il vantaggio fino al termine del set. Ha destato qualche preoccupazione una caduta dell’americano sul 3-2. Per Fabio un buon successo, ottenuto su un Tiafoe combattivo fino all’ultimo. Per l’azzurro continua il cammino a Wimbledon e quindi la speranza di migliorare il proprio ranking

[11] S. Williams b. [Q] G. Gatto Monticone 6-2 7-5 (Diego Barbiani)

Niente da fare invece per Marco Cecchinato: il tennista siciliano, numero 41 del mondo, è stato sconfitto nettamente dal ventenne australiano Alex De Minaur, numero 29 del ranking Atp e 25 del seeding, col punteggio di 6-0, 6-4, 7-6 (7-5). Il 26enne italiano è alla terza partecipazione a Wimbledon dove non è riuscito ancora a vincere un match.

Per quanto riguarda la sezione femminile, Giulia Gatto Monticone ha avuto una buona ora e mezza di gioco sul campo centrale contro Serena Williams. Ambire alla vittoria era probabilmente impossibile, ma se all’inizio l’obiettivo della torinese era uscire dal campo senza subire un punteggio umiliante, con il passare dei minuti la situazione si è fatta anche interessante.

Il 5-0 con cui Serena ha aperto la partita sembrava dare una spinta chiara verso una fine rapida a favore dell’ex numero 1 del mondo, ma il primo game tenuto dall’azzurra ha dato origine a un nuovo scenario. La statunitense non era al suo meglio, non sempre cercava la spinta a piena potenza dei colpi e un altro game portato a casa (un break) prima del 6-2 conclusivo nel parziale d’apertura ha fatto da apripista a un set molto equilibrato.

Serena non scattava, Gatto Monticone rimaneva in scia. Cercava il più possibile di non farsi attaccare, di variare traiettorie più piatte ad altre più arcuate, cercava di sfruttare la palla corta, ma la sua partita era favorita anche dai tanti gratuiti della sua avversaria. Malgrado il break per il 5-3, Serena non chiudeva la partita e l’azzurra rientrava, riusciva nell’aggancio sul 5-5 e dava grande filo da torcere a un’avversaria sempre più feroce nella sua azione ma molto a strappi, irregolare, facendo probabilmente emergere la mancanza di partite giocate fin qui.

Evitando ulteriori problemi, Serena ha trovato il modo di chiudere il match nel dodicesimo game, aggiudicandosi un bello scambio a rete. Ancor più bello il momento che le due hanno avuto prima, durante, e dopo la stretta di mano. Una giornata, questa, che Gatto Monticone comunque non dimenticherà mai.

Redazione

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