Costretto a lasciare il tennis a causa di una serie di episodi di razzismo subìti e di cui si sarebbe lamentato con i superiori. Con questa accusa l’ex arbitro USA Anthony Nimmons la settimana scorsa ha fatto causa alla USTA, come riportato dai media statunitensi.
Nella sua causa, depositata presso il tribunale federale di Brooklyn, Nimmons sostiene di essere stato declassato e poi licenziato per aver parlato di un ambiente razzista nel mondo dell’arbitraggio del tennis.
Sarebbero diversi gli episodi in cui Nimmons avrebbe subìto a suo dire una serie di umiliazioni, incluso l’apice raggiunto al torneo degli US Open 2013, durante il quale, riferisce, un collega arbitro lo avrebbe chiamato “scimmia”.
L’accusa sostiene che la Commissione per le pari opportunità di lavoro avrebbe trovato “prove credibili” per confermare le affermazioni di Nimmons. Un portavoce della United States Tennis Association ha invece smentito le dichiarazioni dell’ex arbitro di colore, affermando che l’organizzazione combatterà la causa.
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