Gli Stati Uniti al femminile tornano al successo in Fed Cup dopo 17 anni. Era l’anno 2000 quando Monica Seles, che aveva a quel tempo preso la cittadinanza americana, Lindsay Davenport assieme a Jenny Capriati e Lisa Raymond in doppio, inflissero in finale un sonoro cappotto alla Spagna di Conchita Martinez che racimolò solo 8 games in 4 set e Arancha Sanchez Vicario.
Da allora ci sono state solo finali perse, nettamente, con la Francia di Mary Pierce e di Amelié Mauresmo nel 2003 e con l’Italia delle Fab Four nostrane nel 2009 e nel 2010. Nonostante questa lunga assenza, con il successo di ieri sono ben 18 le vittorie a stelle e strisce nella storia della Fed Cup:
La vittoria nell’edizione di quest’anno non è stata facile. Dopo la facile vittoria iniziale contro la Germania (4-0), nella sfida che ricorderemo tristemente per la vicenda della strofa dell’inno tedesco del periodo nazista suonata (e cantata da chi fu chiamato dall’organizzazione per l’occasione) per errore nella giornata del sabato, ci fu la semifinale contro la Repubblica Ceca dove fu decisivo il doppio composto da CoCo Vandeweghe e Bethanie Mattek Sands. Ancora una volta, è il doppio ad aver deciso la finale contro la sorprendente Bielorussia. In entrambe queste occasioni l’assenza nelle squadre avversarie di campionesse di peso, generalmente presenti negli incontri di Coppa, ha agevolato il compito delle americane: Karolina Pliskova, Petra Kvitova e Barbora Strycova nella squadra ceca; Victoria Azarenka nella finale nelle file della Bielorussia. Se per Pliskova e Strycova ci furono motivi legati alla programmazione, sappiamo bene che le vicende di Kvitova (l’accoltellamento) e Azarenka (dove è in ballo la custodia del figlio) sono qualcosa di assolutamente impronosticabile.
Onore agli USA che hanno avuto una protagonista assoluta in Coco Vandeweghe, che ha vinto tutti gli incontri disputati (6 singolari e 2 doppi), vincendo 16 set e perdendone 1 solo contro la tedesca Andrea Pektovic nei quarti di finale, allungando così la striscia positiva in Fed Cup, arrivata a 11 vittorie consecutive tra doppi e singolari. La tennista americana è diventata la terza giocatrice (dopo Anastasia Myskina ed Elena Dementieva, rispettivamente nel 2004 e nel 2005) a portare 3 punti alla propria nazione in una finale di Fed Cup.
In compenso da dimenticare la prestazione di Sloane Stephens che ha perso entrambi i matchs disputati contro Aliaksandra Sasnovich e la giovanissima Aryna Sabalenka. Evidentemente ancora non ha smaltito la sbornia da Slam dopo la vittoria agli US Open tanto che da allora ha perso contro pronostico tutti i sei matchs disputati.
Encomiabili le due tenniste bielorusse che, a conti fatti, hanno realizzato un miracolo già solo con la possibilità di potersi giocare la Fed Cup con gli USA al doppio decisivo. Un po’ di rammarico per l’assenza della Azarenka, ma Sasnovich e soprattutto Sabalenka si sono dimostrate ottime interpreti della competizione a squadre e con Vika l’anno prossimo avranno le carte in regola per riprovarci.
La vittoria degli Stati Uniti interrompe un dominio del trio Russia-Italia-Repubblica Ceca che durava dal 2004: 13 edizioni in cui le predette nazioni si sono divise le vittorie più o meno equamente. 4 vittorie per la Russia (2004-2005-2007-2008), 4 vittorie l’Italia (2006-2009-2010-2013) e 5 vittorie per la Rep.Ceka (2011-2012-2014-2015-2016):
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