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ATP Monaco: la finale è Zverev-Pella

[3] A. Zverev b. [2] R. Bautista Agut 7-5 7-5

Nella prima semifinale del BMW OPEN by FWU si sfidano Roberto Bautista Agut e Alexander Zverev che mettono in campo due stili di gioco opposti: da una parte il gioco poco appariscente ma solido e regolare dello spagnolo e dall’altra il tennis esplosivo ed esuberante del tedesco. Dopo aver perso le due precedenti sfide, vittima della regolarità di Bautista, questa volta è l’intraprendenza e l’aggressività di Sascha a fare la differenza che con un doppio 7-5 conquista con pieno merito la seconda finale stagionale e la quinta in carriera.

Bautista serve per primo e tiene il servizio senza problemi imitato subito dopo da Zverev. Qualche difficoltà per lo spagnolo nel terzo game in cui si fa sorprendere dall’aggressività di Zverev che si porta 30-15 con una risposta vincente di rovescio che però poi da una mano allo spagnolo con due errori commessi con lo stesso colpo. Dopo aver saggiato la risposta di rovescio di Zverev a sinistra Bautista serve al centro per non dargli angolo e tiene il servizio. Da parte sua Zverev concede solo quattro punti sui suoi turni di battuta e si fa sempre più reattivo in risposta prendendo subito campo e giocando angoli sempre più stretti sui quali lo spagnolo non arriva. Proprio grazie ad uno di questi, trovato con un’accelerazione incrociata di rovescio, si procura la prima palla break nel quinto game che però non riesce a convertire. Seguono cinque giochi di grande equilibrio in cui domina il giocatore al servizio ma nell’undicesimo game Bautista fa il disastro. Zverev risponde profondo da destra con il rovescio, Bautista accorcia, il tedesco prende bene la rete e lo spagnolo non mette in campo il passante. Bautista sbaglia un dritto da metà campo e poi tenta di toglersi dallo scambio con una smorzata ma Zverev ci arriva e va a segno con una controsmorzata perfetta e sale 0-40. Bautista salva la prima palla break con una buona prima ma commette doppio fallo sulla seconda regalando il break al tedesco. Sascha serve per chiudere il set e si trova 0-30 ma non trema, serve una gran prima con cui dimezza lo svantaggio poi pareggia il conto con un’accelerazione di dritto e, con un passante di dritto, si procura il set point che concretzza scendendo a rete dopo una gran pressione da fondo con lo schema volèe-smash.

Nel secondo parziale Zverev continua a spingere in risposta, neutralizza una discesa a rete di Bautista con un lob di rovescio e mette a segno il break con una risposta vincente in allungo da sinistra, consolidando il vantaggio nel game successivo con un parziale di dodici punti a uno. Dopo aver conquistato quattro game consecutivi giocando ad un livello altissimo, arriva il calo di tensione del tedesco che scende di ritmo, permette a Bautista di entrare nello scambio e di tessere la sua tela. Arrivano gli errori di Zverev che si traducono in quattro palle break nel terzo game. Sascha annulla le prime tre giocando ancora con grande personalità e si procura l’occasione per chiudere il game ma commette doppio fallo e poi con altri gratuiti in manovra, cede il servizio. Il parziale ritorna in equilibrio e, come nel primo set, a Bautista è ancora fatale l’undicesimo game che apre con un tentativo di smorzata che muore in rete. Zverev sente che il momento e propizio, ricomincia a spingere, va a prendersi un altro punto a rete e poi con grande intelligenza gioca una rasoiata in slice lungolinea con il rovescio che Bautista non riesce ad alzare e si procura due palle break. Annullata la prima con una gran difesa da fondo, Bautista non può nulla sulla seconda giocata con coraggio da Zverev che risponde profondo e poi lascia andare una frustata di dritto lungo linea sulla quale Bautista non può far altro che sbagliare. Zverev serve per il match e gioca ancora alla grande, sale 30-15 con un vincente lungo linea di rovescio e con due ace consecutivi, che portano il conto a nove totali, chiude la partita e si regala la prima finale a Monaco di Baviera nella quale sfiderà Guido Pella con la ghiotta occasione di conquistare il primo titolo in patria dopo le vittorie di San Pietroburgo nel 2016 e di Montpellier a febbraio scorso.

[Q] G. Pella b. H. Chung 4-6 7-5 6-4

A seguire, nella semifinale meno nobile è arrivata la vittoria in rimonta dell’argentino Guido Pella, numero 158 della classifica ATP che batte il coreano Hyeon Chung, numero 78 del mondo e raggiunge la seconda semifinale in carriera a coronamento di una settimana fantastica durante la quale, partendo dalle qualificazioni ha eliminato, partendo sempre da sfavorito, prima Fabio Fognini, quarta testa di serie del torneo, e poi il connazionale Horacio Zeballos, semifinalista a Barcellona la scorsa settimana, e oggi il coreano protagonista dell’eliminazione di Gael Monfils, favorito del torneo.

Dopo aver chiuso la partita dei quarti di finale con Martin Klizan, sospesa ieri per oscurità, vincendo velocemente i tre game che gli servivano per far suo il terzo set, altrettanto velocemente Hyeon Chung ha messo a segno i primi tre della seconda semifinale contro Guido Pella con zero punti concessi al servizio e break a 30 nel secondo game. L’argentino però resiste, incomincia a macinare gioco e, dopo aver salvato cinque palle del doppio break nel quarto game, comincia a muovere bene Chung e riesce ad allungare il numero degli scambi trovando traiettorie velenose con il dritto mancino. Chung continua a spingere ma la palla gli torna sempre indietro una voltà di più e, preso dalla fretta di uscire dallo scambio, commette qualche errore di troppo permettendo a Pella di strappargli il servizio e risalire 3-3. Ormai incastrato nel gioco dell’argentino Chung si smarrisce le misure del campo e si trova a fronteggiare tre palle break nel settimo game che annulla ritrovando la pressione iniziale e i vincenti. Senza più scossoni si arriva al decimo game in cui Chung alza il livello del suo gioco in risposta, si procura tre set point consecutivi e chiude il parziale.

Nel secondo set regna l’equilibrio dei giocatori al servizio che non concedono palle break continuando ad applicare i rispettivi schemi di gioco, il coreano a spingere e l’argentino solido in difesa ma bravo ad accelerare con il dritto appena gli si apre uno spiraglio di campo. Con questo schema è lui a cambiare l’inerzia del parziale strappando il servizio al suo avversario nell’undicesimo game procurandosi una palla break con un vincente incrociato stretto e poi completa l’opera con un lungo linea che segue a rete chiudendo con lo smash. Pella serve per chiudere il set, mette in campo solide prime e il 7-5 arriva senza soffrire.

Sull’onda della fiducia, Pella va subito avanti di un break in avvio del terzo parziale sfruttando la confusione tattica di Chung che continua a commettere errori quando lo scambio si allunga. Con un lungo linea vincente di dritto l’argentino si procura la palla break che poi concretizza portando il coreano all’errore con uno slice di rovescio che non si alza da terra alla fine di un lungo scambio. Neanche il tempo di festeggiare ed è subito controbreak che Chung si conquista riuscendo a prendere in mano il comando degli scambi sulle seconde incerte dell’argentino. Si va avanti a strappi, Pella si procura altre quattro palle break nel game successivo ma Chung serve altrettante prime vincenti e alla fine riesce a salvarsi con fatica alla quarta occasione utile dopo 22 punti giocati. I servizi tornano a scandire il ritmo del gioco fino al nono game in cui è ancora Chung ad alternare errori, con i quali concede tre palle break, e vincenti, con i quali le annulla ma con altri due errori, un rovescio in corridoio nel tentativo di recuperare uno slice e un dritto finito a mezza rete senza forzature, cede il servizio. Con il game perfetto, cioè tenuto a zero, Pella chiude 6-4 con una straordinaria prova di forza di volontà.

 

Semifinali

[3] A. Zverev b. [2] R. Bautista Agut 7-5 7-5
[Q] G. Pella b. H. Chung 4-6 7-5 6-4

Cristina Pozzoli

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Cristina Pozzoli

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