TENNIS – OLIMPIADI
RIO DE JANEIRO. Non deve essere stato per nulla facile, per Novak Djokovic, analizzare con lucidità la sconfitta patita contro Juan Martin Del Potro al primo turno dei giochi olimpici di Rio de Janeiro per 7-6(4) 7-6(2). Con grande sincerità, dopo le lacrime in mondovisione, il serbo ammette: “E’ una delle sconfitte più pesanti della mia carriera. Sono a pezzi, non è facile per me accettarlo, soprattutto ora che le emozioni sono ancora fresche. Devo trovare un modo per guardare avanti e ripartire. Non è la prima e non sarà l’ultima sconfitta della mia carriera, ma questi sono i giochi olimpici, ed è tutto diverso”. C’è tanta amarezza nelle sue parole, perché l’oro olimpico ancora gli sfugge ed a Tokyo 2020 non sarà facile perché gli anni, per lui, saranno diventati 33. Per il rendimento espresso negli ultimi tempi, questa occasione era davvero ghiotta, ma il sorteggio beffardo lo ha messo di fronte al vero pericolo n.1 che già 4 anni fa, a Londra, lo privò quantomeno della medaglia di bronzo. Novak lo sa, e come tutti i serbi, patriottici e molto devoti alla causa del proprio paese, questa sconfitta brucia 3 o 4 volte più del normale. Il n.1 del mondo è ancora in gara nel torneo di doppio, specialità dove però non ha mai eccelso e difficilmente, salvo miracoli, potrà vederlo arrivare sul podio.
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