TENNIS – SAN PIETROBURGO. Caroline Wozniacki non è nuova a discussioni animate con giudici di linea, arbitri e supervisor. Alcune volte la danese ha usato toni non proprio carini, come un “sei mai stato a scuola tu?” in merito ad una chiamata a suo modo di vedere errata avvenuta tanti anni fa in un torneo sulla terra. Ieri sera, però, a San Pietroburgo contro Dominika Cibulkova la ex n.1 del mondo probabilmente non aveva neppure torto. Riavvolgiamo il nasto: Cibulkova era avanti di un set e 5-3, con l’avversaria al servizio. La risposta della slovacca, sul 15-0, è chiamata “out” dal giudice di linea. Dopo il falco, però, si vede che in realtà ha toccato la riga. L’arbitro, invece di far rigiocare il punto, decide di assegnarlo alla giocatrice in risposta. Wozniacki va su tutte le furie, cercando di far valere il fatto che la chiamata del giudice di linea sia arrivata prima del contatto con la palla (cosa inesatta, e lo si capisce dal replay subito dopo). “Ma è stata chiamata ‘out'”, dice. Qui l’arbitro fa l’errore di essere un attimo insicuro nella spiegazione della sua decisione e Wozniacki ribatte “tu non puoi essere freacking (la traduzione cercatela, se volete, ndr) serio”. Probabile che sia stato tratto in inganno dal movimento di quest ultima nel colpire la palla, con la racchetta messa con l’intenzione di ricevere una pallina terminata fuori, il tipico colpo effettuato dai giocatori quando ritengono che il punto sia concluso. In sostanza, l’atteggiamento “passivo” della danese nel ricevere la risposta della slovacca potrebbe aver compromesso la decisione dell’arbitro ed ovviamente Wozniacki, volendo difendere i suoi interessi, si è sentita derubata in una situazione in cui probabilmente aveva anche ragione, ma si era messa in una posizione “scomoda”. Ha poi continuato, chiedendo l’intervento del supervisor anche se il regolamento non glielo permetteva (è una decisione dell’arbitro, un dato di fatto) e dopo tre minuti, e con qualche fischio proveniente dagli spalti, si è messa l’animo in pace ed è tornata a giocare.
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