TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani
«Lui è stato più solido, io ho avuto molti più alti e bassi. Per questo ha totalmente meritato la vittoria». Così dice Roger Federer, ammettendo in conferenza stampa la prova migliore di Novak Djokovic nella finale vinta al terzo set dal serbo.
«Questa sconfitta mi fa capire che per le prossime tre settimane dovrò lavorare duramente per essere poi pronto agli appuntamenti sulla terra rossa», guardare avanti senza rimuginare troppo? «Quello che non mi va giù è aver perso la battuta dal 40-15 nel sesto game del terzo set. Avevo cominciato a rispondere sia alla prima che alla seconda, potevo far sentire a lui che io ero nel match». In più, «all’inizio non riuscivo a mettergli pressione da fondo campo, anzi capitavano circostanze in cui lo facevo su di me perché era Djokovic ad avermi condotto lì». A chi gli ha chiesto cosa provasse quando deve affrontare un serbo che gioca a livelli così alti, ha risposto: «Provo a fare il mio gioco, in fondo non è che lui mi abbia battuto per dieci volte di fila. So che ci sono situazioni in cui lui è più favorito, io lo sono in altre. Non bisogna sempre cercare uno che ha giocato alla grande e l’altro no. A Dubai ho letto che io sono stato perfetto, lui no; a Londra invece han detto che io sono stato terribile, ma non ero neppure sceso in campo (risata, ndr). Abbiamo avuto un ottimo torneo, entrambi, lui però oggi è stato migliore».
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