Wimbledon: Magnifici Cobolli e Sonego! Altri due azzurri agli ottavi!

Wimbledon – Terzo Turno (Parte Alta)

[22] F. Cobolli b. [15] J. Mensik  6-2 6-4 6-2

L. Sonego b. [29] B. Nakashima  6-7 (5) 7-6 (8) 7-6 (2) 3-6 7-6 (3)

Con una memorabile prestazione che andrà ad arricchire l’album dei ricordi di questo entusiasmante 2025 che lo ha già visto mettere in bacheca i primi due titoli ATP, Flavio Cobolli si è regalato per la prima volta in carriera gli ottavi di finale di uno slam. Lo ha fatto con autorevolezza, infliggendo sull’erba di Wimbledon una severa sconfitta a quel Jakub Mensik che a Miami era stato in grado di battere in finale Djokovic riportando in Repubblica Ceca un titolo mille a vent’anni di distanza dall’ultimo trionfo di Tomas Berdych (oggi suo capitano di Coppa Davis). Un tre a zero senza appello, un dominio incontrastato in cui l’azzurro non ha mollato per un solo istante la presa mentale sulla partita, giocando un tennis di qualità (36 vincenti a fronte di soli 17 errori non forzati), adattandosi meglio alle condizioni diverse rispetto ai giorni precedenti senza lasciarsi condizionare dal vento, mettendo in evidenza una diversa (per certi aspetti naturale) capacità negli spostamenti. Tatticamente perfetto, Flavio ha cercato risposte profonde e centrali per mettere in difficoltà Jakub in uscita dal servizio, salvo poi aprirsi rapidamente gli angoli con il dritto, al cospetto di un Mensik in giornata no che, mosso dalla disperazione, ha provato a scuotersi mischiando le carte (discese a rete, palle corte), senza però mai riuscire a pescare il jolly dal mazzo.                                                            Epica, oltreché trionfale nel completare la festa azzurra, è stata anche la giornata di Lorenzo Sonego che, dando l’ennesima straordinaria dimostrazione di combattività della sua carriera si è guadagnato la seconda settimana ai danni di Brandon Nakashima (già battuto quest’anno ad Hong Kong), al termine di un match dall’equilibrio estremo e girato su pochissimi punti (espressione spesso abusata nel tennis, ma raramente aderente alla realtà come in questo caso) dopo cinque lottatissimi set (di cui quattro terminati al tie-break) ed oltre cinque ore di partita.

COBOLLI – MENSIK      

Subito centrato, Flavio ha inaugurato il match con uno splendido vincente di dritto scagliato dal centro del campo (0-15) e, quando la combinazione servizio rovescio lungolinea di Mensik non ha superato il nastro (15-40), il ventitreenne toscano si è conquistato la prima chance di giornata, trasformandola subito in oro grazie ad una risposta incrociata stretta che il classe 2005 originario di Prostejov non è riuscito a difendere. Tenendo il servizio a zero, Cobolli ha confermato il break continuando a dominare grazie alla facilità nel riuscire a creare gioco dal lato destro ed alla solidità dei suoi turni di battuta (appena due punti concessi in risposta in tutto il primo set). Con le unghie Mensik ha cercato di restare agganciato (salvando nel terzo game sei palle break – di cui tre consecutive – anche con l’ausilio di un vincente di rovescio lungolinea che ha baciato gli ultimi centimetri di riga) ma nel settimo gioco, complice un pessimo tentativo di smorzata che non ha superato la rete, ha ceduto nuovamente la battuta (2-5), spedendo un Cobolli praticamente perfetto a servire per il set: 6 a 2 in appena 27 minuti.                                                                                                               Nonostante la brevità del primo parziale, la testa di serie numero 15 del tabellone è rientrata negli spogliatoi con la chiara intenzione di provare a schiarirsi le idee. Una missione evidentemente non riuscita, visto che dopo otto minuti di interruzione, al rientro sul campo numero 12 Jakub si è subito complicato la vita con un doppio fallo (30-40), subendo nuovamente il break in apertura quando, dopo una risposta profonda dell’azzurro, il suo dritto inside out si è spento in corridoio. Non è bastato neanche il soccorso del clima londinese, quando da un cielo un nuvoloso (per quanto non minaccioso almeno secondo le previsioni iniziali) sono cadute le prime gocce di pioggia. Perché al rientro in campo dopo un paio d’ore di interruzione la trama della partita è ripresa praticamente senza soluzione di continuità. Cobolli ha confermato il vantaggio (2 a 0), prima di tornare ad insidiare dalla risposta un Mensik costretto con il servizio ad annullare altre due chance di break. Scampato il pericolo il ceco è cresciuto, soffrendo meno sui propri sui turni di battuta e cominciando ad insidiare quelli della testa di serie numero 22. Dopo essere stato costretto ai vantaggi nell’ottavo gioco, Flavio ha concesso la prima (ed unica) palla break della sua partita quando nel decimo si è presentato a servire per il set: sventato il pericolo con un vincente di dritto inside in, Cobolli ha poi chiuso un game complicato con un’ottima prima al corpo: 6-4 in 50 minuti.                                                                                                       

  Se il risveglio di Mensik nella parte finale del set aveva lasciato intravedere una benché minima possibilità di reazione, i quattro gratuiti commessi dal ceco in apertura della terza frazione (di cui tre con quel rovescio che sembrava essere – oltre al servizio – l’arma in grado di riportarlo in partita) hanno spento anche quella flebile speranza. Nel terzo game Jakub ha evitato il doppio break di svantaggio grazie ad un ace al centro ma, affondato dalle risposte di Flavio oltreché dai suoi stessi errori, è tornato a perdere la battuta (nonostante avesse alzato la percentuale di prime) nel settimo, spedendo l’azzurro a servire per il match. Neanche l’emozione del traguardo ha frenato la determinazione di Cobolli, che, con un ottimo servizio al centro, al primo match point a disposizione ha chiuso i conti sul 6-2 6-4 6-2 in 1 ora e 48 minuti di partita. Prossimo avversario un ritrovato Cilic, vittorioso 6-3 3-6 6-2 6-4 su Munar, in un match che si preannuncia ben diverso da quello vinto in tre set da Flavio poco più di un mese fa al primo turno del Roland Garros. Perché, al di là della ritrovata condizione fisica, il classe 1988 originario di Medjugorje ha certamente maggior confidenza con l’erba londinese (dove raggiunse la finale nel 2017) che non con la terra rossa parigina.

SONEGO – NAKASHIMA

In un primo set dominato dai turni di servizio è stato Sonego (nell’undicesimo game) a dover annullare le uniche due chance concesse sui rispettivi turni di battuta. Nell’inevitabile tie-break, con lo statunitense avanti 6-5, l’azzurro ha pagato a caro a prezzo la stecca di dritto in uscita dal servizio: 7-6 (5) in 62 minuti per Nakashima.                                                                                                                                              Impreziosito da uno spettacolare punto vinto da Lorenzo con un tuffo sotto rete che ha esaltato il suo angolo (dove, oltre a Fabio Colangelo e Vincenzo Santopadre, era presente anche il tecnico della FITP Umberto Rianna), il secondo set si è sviluppato sulla stessa lunghezza d’onda, anche se sono aumentate le occasioni in risposta (in particolare per il torinese, avanti 0-40 sul quattro pari) ed è soprattutto cambiato l’esito del tie-break. Dopo aver salvato (sotto 2-6) cinque set point di cui quattro consecutivi, Sonego si è costruito la sua seconda opportunità con un’ottima risposta (9-8), andando all’incasso quando il dritto di Nakashima non ha trovato il campo: 7-6 (8) in 70 minuti.                                                                                                                      Nel terzo game della terza partita Sonego ha affossato un dritto in rete (15-40), prima di lasciarsi sorprendere dalla risposta della testa di serie numero 29 del tabellone e cedere così la battuta per la prima volta nel match. Con tutta la caparbietà universalmente riconosciutagli, Lorenzo non si è lasciato però abbattere e, dopo aver mancato due chance nel quarto gioco, nell’ottavo ha ottenuto il contro break che è valso la parità (4 a 4). Con l’inerzia a favore l’azzurro ha dominato il tie-break, chiuso con un’ottima prima esterna: 7-6 (2) in 62 minuti.                                                                                                                            Dopo cinque turni di battuta inattaccabili, nel sesto game del quarto set una volée non risolutiva di Sonego ha permesso a Nakashima di beffarlo con uno splendido pallonetto (0-30) e, con i successivi due passanti, di strappargli il servizio a zero per salire 4 a 2. Ottenuto il break a zero, il nordamericano non si è più voltato indietro, portando il match al quinto e decisivo set: 6-3 in 34 minuti.                                                         Sul due pari (30-30) un tentativo in lungolinea di Sonego terminato appena fuori ha regalato a Nakashima la prima chance in risposta del quinto set, sfruttata al meglio con l’ottimo passante incrociato di dritto con cui il californiano ha vanificato la discesa a rete dell’azzurro. Spalle al muro, con orgoglio Lorenzo si è subito costruito le chance per il contro break, andando a segno al terzo tentativo (3 a 3). Al super tie-break l’azzurro è partito con una marcia in più, portandosi al primo cambio di campo avanti 5 a 1. Con un ace esterno da sinistra è andato a match point (9-3). Con un altro ace, stavolta al centro, si è poi regalato una delle vittorie più emozionanti di tutta la sua lunga carriera: 6-7 (5) 7-6 (8) 7-6 (2) 3-6 7-6 (3) dopo 304 intensissimi minuti di partita che, per la seconda volta in carriera, gli spalancano le porte degli ottavi di finale a Wimbledon. Nel 2021 c’era Federer, stavolta ci sarà Ben Shelton (6-3 7-6 6-2 a Fucsovics) già curiosamente affrontato in questa stagione sia a Melbourne che a Parigi.

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