Sabalenka: “Sapevo quanto valesse il game sul 5-5”

Aryna, bella vittoria. Quale pensi sia stata la differenza che ha portato a una partita così tirata rispetto alla semifinale di Miami?
“Eravamo sulla terra battuta qui, quello ha inciso. Tutto è un po’ più lento. Ho dovuto aggiustare un po’ la tattica, ho dovuto davvero lavorare duramente per vincere ogni punto, ma ti dirò che mi sono divertita per questo. Sì, dovevo essere pronta a finire il punto, e dovevo essere pronta ogni volta che lei riusciva a rigiocare la palla. Sì credo questa sia stata la differenza”.

Volevo chiederti del punto sul 5-5 30-0.
“Quello dove lei ha approcciato la rete?”
Sì, tu hai fatto il lob e poi chiuso col rovescio lungolinea.
“Ok”
È stato quello, a livello mentale, il momento decisivo del set secondo te? Avevi dovuto subire la rimonta, poi hai ribaltato di nuovo tutto.
“Sì, sicuro. Ero avanti 5-2, non ho chiuso il set col servizio in due occasioni. Lì lei era 30-0 e io sono andata 30-30 prima di strappare la battuta un’altra volta. Sicuro avevo idea di quanto valesse quel break, stavo cercando di fare del mio meglio per prendere la vittoria, sapevo davvero quanto potesse valere”.

Ti dico un piccolo segreto: ieri parlavamo con Iga dopo la sua partita contro Ostapenko e diceva che con te si riesce a giocare meglio perché hai un modo più logico di giocare. Credi che la logica possa essere la chiave di domani?
“Uh, beh, grazie per questo. Credo di capire bene come mai abbia detto così, con Jelena hai davvero bisogno di stare bassa e pronta a tutto quello che può arrivare, non aspettarti decisioni logiche, provare a fare del tuo meglio e spostare su di lei tutta quella pressione che lei prova a metterti su di te e vedere cosa succede. No però è un bel commento da parte di Iga (ride, nda) o forse è la ragione per cui riesce a giocare così bene contro di me (ride, nda). Forse devo diventare quella giocatrice quando gioco contro di lei, non seguire la logica (ride, nda)”.

Voglio chiederti del servizio, perché non credo sia stata la tua miglior giornata con quel colpo
“La seconda dici?”
Sì, la percentuale nel primo set soprattutto era davvero bassa.
“Quanto?”
20% di punti vinti.
“Oh, terribile”.
E mi chiedevo se fosse dovuto a qualcosa che non ti riusciva, o a un posizionamento dell’avversaria che ti metteva sotto pressione maggiormente.
“No è davvero brutta come statistica. Non credevo così male. Lei però è una grande giocatrice, credo sapesse bene cosa fare sulla mia seconda ma probabilmente nemmeno io stavo servendo così bene. Credo in generale sia stata una di quelle giornate dove si è felici di arrivare alla fine senza troppi problemi. Cioè, sì, son quasi felice che possa dire di aver vinto il set con quella percentuale così bassa”.

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