[27] D. Collins b. A. Cornet 7-5 6-1
Per la seconda volta in carriera Danielle Collins conquista una semifinale in un torneo dello Slam e ci riesce ancora a Melbourne, teatro della sua precedente e unica apparizione tra le migliori quattro nel 2019. Quello fu anche il suo primo Australian Open, condito con vittorie contro Angelique Kerber, Julia Goerges e Anastasia Pavlyuchenkova e che la proiettò nei pressi delle prime 20 del mondo. Non riuscì, allora, a sfondare quella barriera ma con questa seconda semifinale si vedrà almeno attorno alle prime 15 del mondo dal prossimo lunedì.
Una partita, quella contro Alizé Cornet, durata di fatto un set. Le condizioni già difficili a Melbourne Park di questi ultimi due giorni si sono fatte ancor più insopportabili oggi quando già alle 11 la temperatura era oltre i 30 gradi. Soprattutto, l’umidità è piuttosto alta perché in tarda giornata è previsto l’arrivo di un’acquazzone. Questo rendeva l’interno della Rod Laver Arena ancor più delicato da affrontare. Entrambe, Collins e Cornet, provenivano da due partite durate tre set e soprattutto la francese aveva finito in grande affanno già al termine della partita contro Simona Halep. La domanda se i due giorni circa di riposo avessero potuto aiutarla è stata in qualche modo risposta dai primi game: no.
Non ha avuto vere crisi come due giorni fa, ma il corpo non riusciva ad avere quell’intensità da contrastare la furia sportiva della sua avversaria. Collins, in questi momenti, sembra muoversi in campo come un carroarmato. Una forza e un carattere che spaccano la situazione, soprattutto se vede il margine per dominare la scena. Cornet era troppo remissiva, il vestito già completamente zuppo di sudore al termine del secondo game. Corse e rincorse continue che non facevano bene alle sue energie. Cercava l’ombra appena poteva, ma poi quando doveva cominciare lo scambio il suo servizio diventava una piccola preghiera. Danielle si è vista in risposta devastante, a tratti, già dal match contro Clara Tauson al terzo turno. Da quel 6-4 4-3 15-0 per la danese aveva vinto un punto clamoroso in difesa che aveva girato completamente lo scambio e da lì la sua risposta era cresciuta a dismisura.
Oggi non ha magari colpito tanti vincenti, ma la continuità nell’aggredire il servizio avversario e farsi trovare pronta a chiudere nel punto successivo ha segnato forse la chiave più importante della partita. Già sul 2-1 in suo favore Cornet era costretta a un game al servizio eterno. Scivolata indietro 15-30 si è salvata con un regalo della statunitense, è andata poi 40-30 recuperando una smorzata non perfetta dell’avversaria ma sull’unica palla game ha attaccato da troppo lontano, non creando problemi con la voleè. Da lì solo palle break, quattro in tutto, con Collins che alla fine tirava un rovescio di grande pesantezza a distruggere la fragile barriera transalpina. Aveva allungato sul 4-1, poi 5-2. Alizé ha tenuto il servizio per il 3-5 ma quando tutto sembrava pronto per la fine del parziale la statunitense ha pagato la tensione. Dopo qualche errore per portare l’avversaria sul 30-30 ha completamente perso il controllo del rovescio e, sull’unica palla break concessa nella partita, ha perso la battuta. Il set era riaperto, Cornet si portava sul 5-5 con l’unico game dove Collins non ha mai inciso in risposta, mancando per tre volte il campo. Danielle recuperava la concentrazione e sul 6-5 tornava prepotentemente all’attacco.
In un nuovo, lungo, turno di battuta la francese ha cercato di tutto per uscire dalla pressione che stava subendo ma ormai le forze erano impari e la sua lucidità nel capire come proporre una palla al servizio non attaccabile stava venendo a meno. Già sullo 0-15 l’ha salvata il nastro, sul 15-30 Collins non ha angolato il rovescio e la difesa della francese le ha dato il 30-30 ma lì è stata molto sfortunata perché dopo aver messo la prima ha cercato un rovescio lungolinea finito largo di nulla. Il primo set poi l’ha cancellato con coraggio, giocando un nuovo rovescio lungolinea stavolta preciso, ma subito dopo scappava il dritto dall’altro lato di campo. Collins regalava con una rara risposta fuori di nulla ma aveva una terza chance con l’avversaria che continuava ormai a servirle solo sul dritto. Di nuovo servendo da quel lato, Cornet ha poi buttato la frazione steccando il dritto su un colpo comunque abbastanza potente della statunitense che, a quel punto, prendeva un vantaggio determinante.
Alizé appariva con molte meno energie di un’avversaria che veniva sostenuta a gran voce da un team instancabile. Per come colpiva, a tratti, sembrava voler spaccare il mondo. Lei sempre, sistematicamente, coi piedi sulla linea di fondo se non dentro al campo mentre Cornet, in maniera a volte disperata, cercava di far qualcosa rincorrendo la palla ma concedendo troppo campo. Il secondo set, viaggiando su questa forbice che mano a mano si ampliava, ha esposto sempre più la differenza fisica tra le due. Collins, straripante, si portava sul 5-0. La francese sbloccava quello zero dalla casella dei game vinti ma non c’era nulla da fare e con un comodo turno di battuta finale la numero 27 del seeding si è presa la partita e la seconda semifinale Slam della carriera, sempre a Melbourne.
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