Fernandez da urlo: Sabalenka crolla al fotofinish, a 19 anni è in finale allo US Open

L. Fernandez b. [2] A. Sabalenka 7-6(3) 4-6 6-4

Leylah Annie Fernandez, a 19 anni e tre giorni, è la prima finalista dello US Open. Dopo Naomi Osaka, Angelique Kerber ed Elina Svitolina, la giovanissima canadese ha battuto anche Aryna Sabalenka dopo un match thriller, ricco di tensione ed emozioni, con momenti di grande qualità che si alternavano fino alla conclusione così dura, che ha lasciato a terra la numero 73 del mondo mentre un boato impressionante si elevava da tribune stracolme di persone e la bielorussa, che ha vissuto malissimo l’ultimo turno di battuta, cercava in fretta la via degli spogliatoi.

Il pensiero comune tra diversi addetti ai lavori in questa giornata di semifinali femminili dello US Open era, inevitabilmente, un paragone con quelle due partite stupende di 12 mesi fa. Uno stadio vuoto, una città di New York che si leccava le ferite dai resti del primo lockdown e un torneo che portava Naomi Osaka, Serena Williams, Victoria Azarenka e l’intrusa (di lusso in quel momento) Jennifer Brady, nel periodo migliore della carriera. Ora i nomi sono completamente diversi e manca l’appeal di star “fatte e finite”, ma la prima semifinale ha già piazzato l’asticella molto in alto. Ed è enorme, anche, la tenuta mentale di questa teenager di cui noi accennavamo soprattutto alla volontà di godersi il momento con buona dose di incoscienza perché a quell’età è giusto così, in semifinale Slam, già protagonista di qualcosa di oltre le righe, ma il game sul 4-4 al terzo set ha aperto un altro capitolo.

Tanto del suo successo è maturato lì. Lei e Sabalenka hanno giocato per quasi due ore e mezza, Fernandez ha vinto 7-6(3) 4-6 6-4 con un break all’ultimo gioco dell’incontro, ma tutto è nato da come si è portata al servizio dopo essere stata raggiunta da 4-2 a 4-4 avendo anche rimpianti, perché sul 4-2 col break appena ottenuto era risalita da 0-40 a 40-40 perdendo però il comando nel settimo punto e servendo una seconda troppo pulita per il dritto dell’avversaria che con un buon turno di battuta trovava il pareggio. In quel momento, dove lei mentalmente era in risalita e Fernandez poteva pagare nell’atteggiamento eccola invece cominciare con un bel passante di rovescio, un altro vincente da quel lato e un ace. 40-0 immediato, con la seconda chance buona per tornare avanti e scaricare tutta la pressione sulle spalle dell’avversaria.

Aryna, purtroppo per lei, ha vissuto una serata ancora una volta dalle emozioni molto contrastanti che si sono poi tramutate in campo negli sbalzi che il suo gioco può avere. Impetuosa nei primi cinque game, con una forza dominante e una pressione costante, abile e arruolabile come favorita del match di fronte alla ragazzina esordiente. Eppure pur avanti 4-1 ha perso l’inerzia, o meglio la canadese è stata bravissima a entrare nel match agguantando la parità: nel sesto game ha messo a segno tre ace nei primi momenti positivi della sua serata, poi sul 4-2 ha raccolto un primo doppio fallo e con una risposta molto profonda di rovescio è andata sullo 0-30. Sabalenka, per la prima volta sotto pressione, ha accusato il colpo. Fin lì serviva quasi solo prime ed era inattaccabile, ora c’erano momenti di incertezza già solo nei movimenti del suo corpo, divenuto più macchinoso e incerto. Un secondo doppio fallo, sulla palla break, portava definitivamente il match in equilibrio. Entrambe han giocato bene fino al tie-break, dove la spallata decisiva l’ha operata la ragazzina di Montreal che sul 4-3 ha risposto a una voleè molto profonda con un lob molto insidioso che ha sbilanciato l’avversaria e l’ha portata a giocare uno smash goffo uscito di tanto. In quel momento, probabilmente, la spinta del pubblico ha veramente dato fastidio a Sabalenka. Un altro fattore che ha determinato la sua serata pessima è stato l’avere tutto lo stadio contro: 20.000 persone circa che esultavano ai suoi errori gratuiti, che rumoreggiavano anche a scambio in corso e mai che si mostravano “dalla sua parte” quando c’erano dei bei punti vinti. Era forse prevedibile: è la numero 2 del seeding, grande favorita sulla carta, contro una giocatrice che si è fatta conoscere e amare per le rimonte e le prestazioni messe in campo. Fernandez è stata “adottata” dal pubblico di New York perché è qui che si è mostrata per la prima volta, e stasera erano tutti per lei.

Aryna ha perso il controllo e un doppio fallo regalava tre set point alla canadese, che metteva il primo importante tassello della sua partita. La ripartenza non era brillantissima, ma dallo 0-2 riusciva a tornare quasi subito in parità. La bielorussa nel frattempo sembrava sempre più in mezzo a più fronti: c’era l’avversaria, c’era la battaglia contro se stessa, c’era il continuo rivolgersi al pubblico per chiedere un minimo di supporto. Era sempre a rischio di perdere la concentrazione e il controllo, ma sul 3-4 ha vinto un turno di battuta pesante e approfittando ancora di qualche minimo rallentamento nel tennis di Fernandez si è presa di forza il break che le ha dato l’aggancio. Il terzo set a quel punto era una lotteria: Sabalenka partiva sempre favorita, ma l’incognita di come avrebbe reagito nel caso di arrivo testa a testa era già presente. Le serviva uno scatto iniziale che però non solo non è arrivato, e Fernandez forse con meno brillantezza negli spostamenti rimaneva avanti nel punteggio e sul 3-2, con la bielorussa al servizio, si è ritrovata di colpo sul 40-40 dopo una voleè messa appena larga da Sabalenka a cui è seguito un doppio fallo. Sulla parità Aryna ha giocato un punto con almeno tre incertezze, ha cancellato bene la prima palla break ma ne ha concesso immediatamente una seconda, lì dove il suo rovescio lungolinea non è atterrato.

Sul 4-2 Fernandez non ha saputo concretizzare il vantaggio, ma il jolly è arrivato con quel game sul 4-4 dove ha fermato il rientro dell’avversaria con enorme sicurezza e fermezza. Per tutta la partita, malgrado in uno scenario così nuovo e potenzialmente travolgente, non ha mai avuto un eccesso sia in negativo come in positivo. Molto centrata, lucida e convinta. Non c’erano i numeri dei match contro Angelique Kerber ed Elina Svitolina con gli 85 vincenti complessivi ma c’era un’attitudine impeccabile che l’ha portata qui in risposta sul 5-4. In quel momento, col pubblico che spingeva sempre più, Sabalenka è crollata. Rovescio a fondo rete su una risposta nemmeno troppo profonda, doppio fallo con la seconda larga di un metro rispetto alla linea laterale, doppio fallo con la seconda tirata forte come la prima. In un amen era sotto 0-40, tre match point da fronteggiare e la situazione completamente fuori controllo. Con l’ultimo colpo del match volato via si è chiusa una serata che lei vorrà cancellare e rimuovere in ogni modo. Fernandez invece, toccando con mano qualcosa che fino a poco fa poteva solo sognare, si trova ora in finale Slam dopo aver battuto la terza top-5 del suo torneo e aver vinto la quarta partita consecutiva al terzo set.

Gli highlights di Fernandez-Sabalenka

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