Roland Garros: Barty avanti malgrado un fastidio alla coscia, anche Svitolina al secondo turno

[1] A. Barty b. B. Pera 6-4 3-6 6-2

Quando al momento del sorteggio Ashleigh Barty era stata abbinata nel suo esordio al Roland Garros contro Bernarda Pera c’era da subito stato un buon interesse verso l’esito di una partita che non poteva avere un copione ben definito. L’australiana da numero 1 del mondo e ormai giocatrice molto abile nel risolvere problemi in campo affrontava una ragazza che ha un potenziale importante, mancina, con buona conoscenza della terra battuta e che tantissime volte è stata vicina a degli exploit. Soltanto poche settimane fa aveva fatto sudare tantissimo Belinda Bencic a Madrid e poi a Roma perse contro Garbine Muguruza malgrado un 4-1 e doppio break di vantaggio al terzo.

C’era curiosità per il rientro di Barty a Parigi dopo due anni, c’era voglia di vedere come le due tenniste avrebbero impostato la gara e se la potenza della statunitense di origine croata avrebbe creato presupposti per qualcosa di sorprendente, ben sapendo che se il suo braccio potrebbe valere la top-20 quando riesce a imporsi anche a livello mentale mentre quando va in difficoltà purtroppo spesso paga un blocco importante. Alla fine il match ha superato ogni aspettativa perché a rendere ancora più incerto l’esito era una coscia sinistra di Barty nuovamente fasciata. Era già successo all’Australian Open, dal secondo turno, e malgrado lei capace di coprire sempre ogni eventuale disagio e mascherare eventuali noie, il suo gioco in campo può risentirne.

Oggi era partita piuttosto bene, ma dal 2-1 e servizio, sul 30-0, è stata colpita da quattro vincenti dell’avversaria che però già cominciava a non essere continua. Faceva il break per il 2-2 ma subito era sotto pressione e col doppio fallo prima cedeva un nuovo turno di battuta e poi un terzo, per il 5-2 e servizio che sembrava un po’ mettere un’ipoteca sul primo parziale. Barty invece non ha chiuso e anzi è cambiato molto del suo atteggiamento da quando ha perso a sua volta il servizio nell’ottavo game. Ha cominciato a indietreggiare molto più facilmente rispetto alla linea di fondo, perdeva campo e non aveva più tanto timing sui propri colpi con Pera che invece poteva mano a mano trarre almeno tranquillità e poi cominciare a far lavorare al meglio soprattutto il proprio dritto mancino. Ashleigh cedeva la battuta, Pera saliva subito sul 4-5. Non riusciva, Bernarda, a riaprire il set malgrado da 40-0 si fosse poi portata 40-30 perché l’avversaria ha trovato il varco giusto sul suo rovescio, ma in generale c’era già la sensazione che fossimo ben lontani dalla fine. Di fatti, a inizio del secondo parziale, è arrivato un immediato break in suo favore.

Barty a quel punto era molto vulnerabile quando veniva attaccata. Aveva tanto campo da coprire e il buon dritto mancino dell’avversaria faceva sì che andando sul rovescio costringeva sempre l’australiana a un colpo difensivo però con un importante ritardo che o causava l’errore o un punto comunque facilmente ottenibile dalla statunitense. E questo è stato un po’ tutto l’andamento del secondo parziale, che Pera ha portato a casa tremando solo sul 5-3 30-30 quando ha giocato col braccio bloccato uno schiaffo di rovescio messo abbondantemente largo nella direzione di campo sbagliata. Cancellata quella palla break con un servizio vincente, però, si è poi ben ripresa chiudendo agevolmente il set 6-3. In quel momento, con anche il trainer in campo a massaggiare la coscia sinistra di Barty durante un medical time out, le sensazioni erano abbastanza in bilico: se l’australiana trova modo di mettere pressione può ancora rigirare l’inerzia dalla sua parte, ma per farlo ha bisogno di uscire dalla pressione dell’avversaria riprendendo campo e trovando un po’ di spinta della palla malgrado un servizio crollato a 150-160 chilometri orari.

Si è tirata su nel primo game, e ha forse lì sciolto un po’ la sua situazione perché al servizio in quei turni di battuta iniziali ha avuto più ritmo e più punti facili mentre stava cominciando a ritrovare profondità da fondo campo attaccando soprattutto sul rovescio dell’avversaria che poi, sul 2-3, si è trovata veramente sotto pressione come solo nelle prime fasi del set di apertura e, purtroppo per lei puntualmente, si è irrigidita dando modo a Barty di prendere vantaggio e allungare sul 5-2 lì dove non ha saputo chiudere un game dove era 40-15 e perdere la partita. Un copione che lei pesa tanto, perché è la terza partita persa nell’ultimo mese dove poteva fare di più. Barty invece tira un gran sospiro di sollievo e cercherà ora di capire come comportarsi nei prossimi turni con una coscia che sta creando un po’ di fastidio.

Altri incontri

Elina Svitolina ha aperto la giornata sul Philippe Chatrier con un buon 6-2 7-5 ai danni della giovanissima wild-card locale Ocean Babel, data di nascita 26 febbraio 2004, che nel secondo set era anche stata 5-2 prima di subire 5 game consecutivi dalla testa di serie numero 5 e dire addio al suo primo Roland Garros.

Ons Jabeur, numero 25 del seeding e nel terzo turno di Barty, ha cominciato con un buon 7-5 6-1 ai danni di Yulia Putintseva mentre Maria Sakkari ha rifilato un 6-4 6-1 a Katarina Zavatska.

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