Roland Garros: Halep travolge Anisimova. Agli ottavi altro rematch contro Swiatek

Simona Halep cancella la brutta sconfitta di un anno fa e travolge un'Amanda Anisimova ormai da tempo lontana copia di se stessa. La rumena, agli ottavi, avrà di fronte un'altra giovanissima: Iga Swiatek, già battuta nel 2019. Avanti anche Elina Svitolina.

[1] S. Halep b. [25] A. Anisimova 6-0 6-1

Simona Halep voleva questa chance da più di un anno. Era inizio giugno dello scorso anno quando la rumena venne travolta, abbastanza sorprendentemente, sul Philippe Chatrier contro Amanda Anisimova che si rivelava a tutti gli effetti al mondo del tennis con un pesantissimo 6-2 6-4 alla campionessa del 2018, quel giorno messa in affanno in quasi ogni punto, costretta all’angolo da una ispiratissima teenager che colpiva quasi a occhi chiusi e trovava soprattutto righe, tanta profondità e una pressione asfissiante.

Halep quel giorno riuscì almeno a salvare la faccia, accorciando nel secondo set da 2-5 a 4-5 prima della resa definitiva, ma uscì dal campo a testa bassissima. Vincerà Wimbledon un mese più tardi, riuscendo a voltare subito pagina, ma quel momento le rimase in testa e quando il tabellone del Roland Garros 2020 la rivedeva in rotta di collisione con la giocatrice classe 2001 disse subito che voleva questa occasione e oggi, finalmente, è arrivata.

Halep non si è limitata alla vendetta, ma ha compiuto sportivamente un massacro di testa e gioco. 6-0 6-1 in meno di un’ora di gioco, un tennis per lei perfetto che non fa che aumentare le sue possibilità di arrivare a sollevare il titolo Slam tra 10 giorni in un tabellone che si è spogliato di tante teste di serie (Anisimova è la ventesima a essere eliminata) e molte big non sono affatto in condizioni per contrastare il livello di gioco che Simona sta tenendo da ormai diverse settimane sul rosso. Oggi è la diciassettesima vittoria consecutiva, arrivata con una superiorità fin troppo evidente. Anisimova è andata quasi subito in affanno perché il suo momento, paragonato al 2019, è di grande difficoltà personale.

Da quella semifinale al Roland Garros lo scorso anno, la statunitense non ha più ottenuto risultati di vago rilievo. Soprattutto, e ne discuteva anche qualche giorno fa, lei ha ancora in mente il padre, morto a fine agosto 2019. Non riesce a scuotersi dall’idea che lui era sempre con lei in campo e il forte desiderio di potergli dedicare un risultato positivo si scontra con le difficoltà emotive di una ragazzina di ancora 19 anni trovatasi abbastanza smarrita. Ha ricostruito il team, ha qualità, ma rivedere come colpiva la palla a inizio 2019 e come fa ora, la differenza è enorme. Oggi, ma è il trend delle ultime settimane, la palla non ha efficacia. È corta, poco angolata, fin troppo comoda per tante avversarie e soprattutto una Halep che fa della copertura del campo uno dei suoi punti forti. A un certo punto la sua faccia è sembrata dispersa, confusa, incapace di avere una soluzione a quanto stava succedendo.

Halep, che ha esultato con un chiaro segno di soddisfazione stringendo il pugno e scuotendolo verso il basso, si è tolta un peso importante dalle spalle. E agli ottavi, ironia della sorte, avrà ancora di fronte Iga Swiatek. La casistica è particolare: nel 2019 superò la giovanissima e inesperta polacca 6-1 6-0 in 43 minuti per perdere 6-2 6-4 ai quarti contro Anisimova; quest anno al terzo turno ha battuto 6-0 6-1 la statunitense in 54 minuti, e adesso avrà di nuovo Swiatek, nel frattempo cresciuta anche in termini di esperienza. Sarà ancora (stra)favorita Halep, ma sarà interessante vedere che genere di partita verrà fuori perché per quanto la rumena abbia detto della sua prossima avversaria che sarà una giocatrice come Anisimova, che colpisce forte e piatto, queste sono due caratteristiche che Iga non ha e, soprattutto, è molto più a suo agio sul rosso rispetto ad Amanda. Probabilmente la numero 2 de mondo non ha grande ricordo di quella giornata e, in fondo, non ci sarebbe nemmeno nulla di male.

Altri risultati

Iga Swiatek, al settimo torneo Slam in carriera, ha raggiunto ancora una volta il quarto turno. È la terza occasione, la seconda consecutiva a Parigi. Oggi, per la giovanissima polacca, un gran successo contro Eugenie Bouchard. Una delle sue partite migliori non solo nella ripresa del tennis ma probabilmente nell’intero 2020.

6-3 6-2 il punteggio finale alla canadese, travolta in un’ora di gioco da 29 vincenti e un gioco di grande livello perché Swiatek aveva chiarissima la propria tattica: traiettorie abbastanza alte per il topspin di dritto e fare in modo che Bouchard non arrivasse sulla palla come voleva. Farla colpire male, se non proprio mandarla in allungo e depotenziarla, per colpire un vincente appena guadagnava campo. Tenere lontano la canadese dalla linea di fondo e lasciare andare i propri colpi. Un torneo fin qui di grande valore per la numero 54 del mondo, che ha superato 6-1 6-2 al primo turno Marketa Vondrousova, finalista qui nel 2019, e 6-1 6-4 Su Wei Hsieh al secondo turno.

Oggi è partita subito forte, salendo 4-2 e cancellando la vera (piccola) chance che la canadese ha avuto quando dal 4-3 40-15 non aveva messo tante prime di servizio. Sul 5-3, infine, è ripartita all’attacco prendendosi un nuovo break, il terzo del parziale. I problemi al servizio erano minimi, ma un piccolo passaggio a vuoto sul 2-0 nel secondo set rimetteva in corsa Bouchard che però sul 2-2 non ha concretizzato la minima occasione di provare a fare gara di testa con un brutto schiaffo al volo mancato sul 15-15. Dal 3-2 la polacca è ripartita forte, chiudendo poco dopo e adesso potrà pensare a come fare per riaffrontare Simona Halep, che un anno fa le aveva dato una lezione che ancora adesso ricorda come importante per la sua crescita.

Altra giocatrice agli ottavi di finale è Elina Svitolina, che ancora non sembra aver raggiunto un livello molto alto nel gioco ma è riuscita a evitare un nuovo terzo set superando Ekaterina Alexandrova 6-4 7-5. La prima di servizio l’ha tenuta in piedi sul 4-4 nel primo set e nelle fasi centrali del secondo, al resto ha pensato (soprattutto) la poca consistenza della russa che alternava buone cose a diversi errori.

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