Wimbledon maschile: passeggia Djokovic, crolla Wawrinka

La parte di tabellone più aperta e, probabilmente, scontata, riparte dal secondo turno e non manca di spalancarsi ancora di più, complice l’eliminazione d’eccellenza di Stan Wawrinka. Come da pronostico, invece, gli altri match, con qualche gioia riservata ai nostri colori, grazie alla vittoria di Fabbiano su Karlovic.

[1] N. Djokovic b. D. Kudla 6-3 6-2 6-2

D. Goffin b. J. Chardy 6-2 6-4 6-3

[15] M. Raonic b. R. Haase  7-6(1) 7-5 7-6(4)

Ancora una passeggiata di salute per il campione in carica, e non potrebbe essere altrimenti. Denis Kudla mette la firma e lascia i Champioship sapendo di non poter fare molto più di quanto visto in campo. Ad un ingresso da incubo, con Nole che lo travolge portandosi 5-0, fa seguire una breve ripresa, riuscendo a strappare un break al serbo. Dal 5-3, Djokovic chiude e anche nei restanti parziali non ha difficoltà a brekkare e gestire il comodo vantaggio. Ora se la vedrà con Hurkacz, che oggi ha avuto la meglio su un buon Leo Mayer, disputando un’ottima partita. Ma da qui ad impensierire il quattro volte campione ce ne vorrà. Tutto sommato è a questi appigli che ci si deve agganciare se si vuole vedere un po’ di brio nel suo lato, terribilmente sgombro di pericoli almeno fino alla semifinale, nella quale, se tutto andrà come deve, incontrerà uno tra Goffin e Raonic, il primo in nettissima ripresa, si è sbarazzato comodamente di Chardy, il secondo con ancora qualche fantasma alle spalle e non apparso al meglio, nonostante la vittoria contro Haase, che però è stata soffertissima, dannatamente in bilico e risolta sempre in finire di manche.

Opelka b. [22] S. Wawrinka 7-5 3-6 4-6 6-4 8-6 di Andrea Iaccarino

Perde invece inaspettatamente in 5 set Stan Wawrinka, nell’unico torneo che manca a livello di Slam nella sua bacheca. L’elvetico, che qui ai Championships vanta due quarti di finale, si è lasciato sfuggire il primo parziale proprio nel momento più importante, quando ha concesso 2 palle break sul 5-5 a causa di un brutto errore di dritto dopo essersi aperto il campo e un doppio fallo sul 15-15. Successivamente passato a rete da Opelka, annulla la prima palla del 6-5 con un buon servizio a uscire, ma lo scambio successivo è durissimo e Opelka lo regge benissimo anche dal punto di vista fisico, portando a casa break e, poco dopo, set. Quando anche il gioco a rete dell’americano sembra essere efficace, proprio su una demi volée lunga Wawrinka trova la prima palla break, annullata da un ace, ma che comunque non gli preclude di passare avanti 3-1 e portare a casa il secondo set. Stan è rianimato, sembra essere rientrato mentalmente in un match che lo vede comunque sbagliare tanto, troppo, a causa della fretta che gli impedisce di affermare la sua superiorità totale quando si prolunga lo scambio. Nel terzo set gli basta il break ottenuto alla quarta occasione sull’1-1, che lo fa andare un set avanti e dovrebbe in qualche modo dargli la tranquillità giusta per chiudere il match al più presto. Tuttavia perde 6-4 il quarto e al quinto, dopo non aver concretizzato una palla break sul 6-7, perde 8-6, contro il servizio inesorabile dell’americano che, in queste situazioni di punteggio, è molto di più di un asso nella manica. Opelka affronterà un altro titano, la testa di serie n.15 Raonic, in una sfida a suon di ace, ma occhio all’americano che oggi ha fatto vedere comunque un buon gioco al di là del servizio.

[4] K. Anderson b. J. Tipsarevic 6-4 6-7(5) 6-1 6-4

Verdasco b. K. Edmund 4-6 4-6 7-6(3) 6-3 6-4

Traballa un po’ il finalista della scorsa edizione, Kevin Anderson, che batte in quattro Tipsarevic, faticando nei primi due e, appunto, cedendo il secondo al termine di un tie-break giocato sottotono. Non appare ancora in condizioni ottimali il sudafricano, che in terzo e quarto set si è imposto facilmente e giocherà contro Pella, che ha avuto la meglio su Seppi ribaltando una partita già persa. Proprio come Fernando Verdasco che elimina la testa di serie numero uno britannica Kyle Edmund rimontando uno svantaggio di due set nei quali era stato poco lucido e preso a pallate dall’altro che, ad inizio terzo, era pure salito 3-0. L’inglese si fa poi recuperare da uno spagnolo che intanto inizia a sbagliare sempre meno e ad inanellare vincenti, spingendo la pratica al tiebreak, che riesce meritatamente a conquistare e che vede il povero Edmund infortunarsi, probabilmente all’inguine. Problema che condizionerà di fatto l’intero match, con il britannico che continuerà a provarci e stare lì, attaccato col cuore, ma senza risultati. Il suo muro piano piano si sgretola fino a permettere a Verdasco di raggiungere il prossimo turno, contro Fabbiano.

Auger-Aliassime continua ad impressionare e vince la battaglia dei giovani contro Moutet. Va avanti anche Vesely, che piega un resistente Cuevas e prende una boccata d’aria fresca Daniil Medvedev, che, dopo un brutto periodo no, ottiene un buon successo contro Popyrin. Di carattere la prova di Karen Khachanov, che esce fuori da una situazione non semplice contro il campione del Queen’s Feliciano Lopez. Perso un primo set in cui rispondeva malissimo e faticava sempre a tenere la battuta, il russo si dà uno scossone, intanto ritrovando certezze col servizio, poi portando a casa il game chiave, il decimo, del secondo set, che vale break e parziale. Terzo e quarto sono molto più facili da incassare. Ad attenderlo Bautista Agut, che ha usufruito del ritiro di Darcis, in una partita che comunque conduceva agilmente.

Paire b. M. Kecmanovic 7-6(5) 6-4 ret. di Andrea Iaccarino

Benoit Paire approda agli ottavi grazie alla vittoria sul n.67 del ranking Miomor Kecmanovic, ritiratosi dopo aver perso i primi due parziali per 7-6(5) e 6-4. Il francese così se la vedrà con Vesely, cliente scomodo su erba e giustiziere di Sascha Zverev al primo turno.

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