US Open: Cecchinato ancora a secco sul cemento, Travaglia si ritira. Fognini ok, Gaio ko

Stefano Travaglia si ritira durante il quarto set del suo match di primo turno contro il polacco Hurkacz: i crampi mandano ko il giocatore azzurro

[14] F. Fognini b. [WC] Michael Mmoh 4-6 6-2 6-4 7-6(4)
Fabio Fognini accede al secondo turno degli Us Open battendo all’esordio nel suo undicesimo Flushing Meadows il 20enne statunitense Michael Mmoh, numero 120 ATP. In una giornata negativa per gli azzurri a Flushing Meadows, Fabio è l’unico a salvarsi nella parte bassa del tabellone.
Il giovanissimo americano, nato in Arabia Saudita da padre nigeriano e madre metà irlandese e metà australiana, per un set ha messo sotto nel gioco e nel punteggio Fabio. Passato il momento difficile Fognini ha fatto valere la sua superiorità.
Una piccola distrazione a inizio quarto set gli ha fatto perdere il break di vantaggio immediato, ci è voluto il tie break per chiudere i conti: avanti 4-1 Fabio si è fatto rimontare fino al 4-4, poi lo strappo decisivo con tre punti consecutivi. Al secondo turno affronterà l’australiano John Millman
J.Benneateau b. M. Cecchinato 3-6 7-6 6-3 6-4 (Giorgio Cammarosano)
Non è bastato nemmeno Juliean Benneateau, francese classe 1981 alla sua ultima partecipazione ad un torneo ATP, per smuovere dallo 0 il numero di vittorie sul duro di Marco Cecchinato nel circuito maggiore. Il tennista siciliano – già 2 titoli ATP per lui all’attivo, entrambi su terra – non è stato in grado di scrollarsi di dosso le ansie da cemento ed ha lasciato dunque spazio al più esperto collega.
C’è da dire che l’avvicinamento all’ultimo Slam dell’anno non era stato dei più promettenti per Marco, che nei 3 tornei della spedizione nordamericana era sempre stato buttato fuori al primo turno: alla Rogers Cup per mano di Tiafoe (n.41), a Cincinnati da Mannarino (28) e nel 250 di Winston Salem dal tedesco Struff (52).

Eppure il match si era incanalato subito sui giusti binari per il Ceck, grazie soprattutto ad una delle specialità della casa, il rovescio lungolinea, che procura grossi grattacapi al francese. E così, già al quarto game Marco brekkava: sul 40 pari, un rovescio di Cecchinato prima e un censurabile doppio fallo di Benneteau poi indirizzavano il primo set. Set che il siciliano porterà a casa poco dopo con il netto punteggio di 6-2, ma dopo aver salvato nel settimo game 2 palle break consecutive, appoggiandosi in questo caso ad un altro marchio di fabbrica, la smorzata.

Nel secondo lo spettacolo cambiava, e nonostante il 2-0 iniziale per Cecchinato, Benneteau, conscio probabilmente di essere vicino al capolinea della propria carriera, decideva di vendere cara la pelle e si guadagnava con tenacia il tie-break. I due viaggiavano punto a punto, fino al 6-5 per il francese, che sfruttando una seconda poco incisiva dell’italiano conquistava il set e si rimetteva in carreggiata. Per Cecchinato anche un warning a fine set, per aver letteralmente distrutto una racchetta sul campo, segno di troppa tensione nervosa.

Il tennista azzurro iniziava a vedere dunque gli spettri di un’altra sconfitta, non riusciva più a dare profondità ai suoi colpi e soprattutto con la seconda soffriva molto a tenere lo scambio. Benneteau era invece in fiducia e al servizio lasciava poco e niente, vinceva così agevolmente il terzo set e si portava avanti 2 set a 1.

Marco provava a reagire nel quarto, ma aveva la grave colpa di non sfruttare nessuna delle 6 palle break a disposizione che si era procurato nei primi 3 game, palesando tutte le sue insicurezze su questo tipo di superficie. Il match si chiudeva virtualmente proprio alla fine del sesto game: sul 3-3, dopo essere stato costretto a chiamare il MTO per una vescica alla mano, Cecchinato rientrava senza la grinta – e la forza, probabilmente – necessaria per raddrizzare la gara. Benneteau chiudeva con merito in quasi 3 ore e 20 di gioco con il punteggio di 3-6 7-6 6-3 6-4, allungandosi la carriera di almeno altri 3 set (che giocherà giovedì contro Struff) e concedendosi così il lusso, a quasi 37 anni, di aver raggiunto almeno il secondo turno in tutti e 4 gli Slam del 2018.

 

[Q] H. Hurkacz b. [Q] S. Travaglia 6-2 2-6 7-6(6) 3-0 rit.

I crampi mandano ko Stefano Travaglia. Nel match di primo turno contro un altro qualificato, il polacco Hubert Hurkacz, il tennista italiano è costretto ad alzare bandiera bianca nel quarto parziale mentre si trovava sotto due set a uno.

Il caldo torrido che sta rendendo molto complicate ai giocatori queste prime giornate del torneo manda in tilt anche l’azzurro, che dopo due ore e 34 minuti decide di dire basta e saluta il torneo. Dopo aver perso nettamente il primo set, Travaglia era entrato in partita restituendo il 6-2 iniziale al polacco.

Equilibrato e molto dispendioso il terzo set, deciso al tie break: qui Travaglia era andato avanti 6-4 ma non ha sfruttato i set point subendo il ritorno di Hurkacz che con quattro punti di fila è passato a condurre il match. Primo dell’inizio del quarto set Steto ha chiesto un trattamento medico ma la situazione non è migliorata: sotto 3-0 con due break di svantaggio l’italiano ha abbandonato il campo.

[10] D. Goffin b. [Q] F. Gaio 6-2 6-4 7-6(5) (Francesca Padoin)

Una vittoria non così netta come indicherebbe il punteggio, quella del belga David Goffin, che supera non senza qualche patema l’italiano Federico Gaio, proveniente dalle qualificazioni, alla sua prima esperienza Slam.

Sulle prime battute l’italiano appare rigido, sbaglia molto al servizio e nella misura dei colpi ed al belga basta poco più che rimandare la palla indietro. Proseguendo però nel match Gaio acquista maggior sicurezza, soprattutto col dritto, e riesce a variare molto il gioco mettendo in seria difficoltà Goffin, in particolar modo con le palle corte, recuperando da un game sotto e facendo partita pari per una buona mezz’ora. Il belga appare stanco e sbaglia molto ma al momento di alzare un po’ il ritmo brekka e tiene il servizio agevolmente portandosi a casa il secondo set.

Il terzo parziale viene deciso nel bene e nel male da Gaio che si porta avanti di un game, fino a servire per il set, ma con una serie di errori regala la possibilità del tie-break al belga che ne approfitta, concludendo così il match dopo più di due ore di gioco. Buona prestazione per l’italiano che, una volta sciolto il braccio, mostra di poter competere ad alti livelli mentre Goffin a tratti appare succube del gioco avversario ed incapace di variare per venirne fuori, sbagliando molto il timing, anche se rimane quasi sempre in gestione della partita. Al secondo turno troverà Haase.

Fabio Fognini accede al secondo turno degli Us Open Il 31enne ligure, n.14 del ranking e del seeding, esordisce nel suo undicesimo Flushing Meadows battendo 4-6 6-2 6-4 7-6(7-4) il 20enne statunitense Michael Mmoh (n.120). Dopo aver perso il primo set, il numero uno azzurro ha portato a casa senza particolari problemi il secondo e il terzo set, mentre nel quarto con qualche difficoltà è riuscito a chiudere la partita.

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