Wimbledon: Muguruza e Halep non perdono tempo, a Kerber una sfida vintage

La campionessa in carica debutta senza picchi ma portando a casa la sfida contro Naomi Broady. Angelique Kerber e Vera Zvonareva giocano una gran sfida che la tedesca si aggiudica in 2 set. Senza problemi anche Simona Halep.

[3] G. Muguruza b. [WC] N. Broady 6-2 7-5

Garbine Muguruza vorrebbe rendere Wimbledon il giardino di casa. Per lei essere qui è speciale, visto che da subito il suo tennis è stato descritto come perfetto per esaltarsi sull’erba di Church Road e negli ultimi anni il rendimento è stato molto esaltante. A eccezione del 2016, quando veniva dal primo titolo Slam a Parigi e in una condizione psico-fisica molto scarsa venne eliminata già al secondo turno contro Jana Cepelova, la spagnola di origini venezuelane può vantare un titolo (2017) e una finale (2015, persa contro Serena Williams). Per quanto fatichi, nel corso delle settimane, a mantenere un livello costante, Londra può essere una piccola oasi felice.

Oggi era importante, più che la prestazione, il risultato. Il torneo sulle due settimane può essere molto dispendioso e per una giocatrice come lei, che ha sempre trovato la forma migliore andando avanti nel torneo il 6-2 7-5 a Naomi Broady non può che essere considerato un buon inizio. Un primo set da top-10 seguito da un secondo più irregolare, ma alla fine ha trovato la via per strappare la battuta alla tennista britannica, che piano piano cominciava a sperare di poter dare un motivo in più ai tantissimi connazionali sugli spalti che l’hanno sostenuta senza sosta fin dalle prime battute.

Una delle chiavi forse più importanti del primo set, dove la numero 3 del seeding è stata superiore in ogni aspetto del gioco, è stata la risposta della spagnola al servizio della rivale. Broady poteva crearsi delle chance di fare partita alla pari se, dall’alto dei suoi quasi 2 metri, fosse stata in grado di mantenersi in scia con più punti gratuiti possibili. Invece, zero ace nel primo set. Il numero ha cominciato a crescere nel secondo, quando piano piano manteneva turni di battuta in cui doveva anche rientrare da 0-30 e salvava un primo match point sul 4-5. Nulla da fare invece sul secondo, due game più tardi, che ha regalato la partita alla rivale.

[11] A. Kerber b. [Q] V. Zvonareva 7-5 6-3

Angelique Kerber ha messo a segno una bella vittoria contro Vera Zvonareva, tornata per un giorno ai fasti di quando 8 anni fa raggiungeva la finale a Wimbledon. Una sfida che verrebbe da definire vintage, visto che la russa arrivò in finale qui nel 2010 e la tedesca si mise in luce con una semifinale da queste parti 2 anni più tardi. In generale, per quanto Kerber sia esplosa ad altissimi livelli solo dal 2015, i primi risultati di rilievo li ha messi a segno nel 2011, e per un mondo come il tennis femminile anche 7 anni possono sembrare un’eternità visto il ritmo con cui ci troviamo a raccontare di nuove giovani emergenti “alla Jelena Ostapenko” o “alla Marta Kostyuk”.

La numero 11 del seeding si è imposta 7-5 6-3 in quella che si è rivelata una sfida molto più gradevole delle previsioni che vedevano la tedesca grande favorita. Eppure, Vera, ci ha messo molto del suo. Due “ribattenti”, che hanno alzato di tanto la durata degli scambi mano a mano che entravano nelle fasi calde della partita. Non è bastato ad Angelique l’iniziale break, e neppure quello preso sul 3-2 perché sul 5-3 il suo servizio è stato costantemente in difficoltà. Ne era uscita molto bene sulle prime 5 palle break, ma non era mai in grado di mettere la testa avanti e alla sesta occasione Zvonareva si rifaceva sotto fino all’aggancio, pochi minuti dopo, sul 5-5. Kerber, bravissima qui, ha subito ritrovato la giusta concentrazione mantenedo il servizio a zero e riuscendo, anche con l’aiuto del nastro, a trovare il terzo break del set in su favore.

Dopo aver retto così bene, Zvonareva ha subito il contraccolpo lasciando strada libera all’avversaria. Ha tentato una rimonta quasi disperata dall’1-5, complice anche una tedesca un po’ distratta dalla situazione. Ha avuto una chance di tornare a servire sul 4-5 ma Kerber si è ripresa e ha chiuso al secondo match point. Per lei, al secondo turno, la statunitense classe 2000 Claire Liu, campionessa nel torneo junior di Wimbledon nel 2017.

Altri risultati

Esordio molto tranquillo per la numero 1 del mondo. Simona Halep si è imposta 6-2 6-4 contro Kurumi Nara dove l’unico passaggio a vuoto è stato proprio a inizio partita, dove dal 2-0 è stata ripresa sul 2-2. Da lì però la rumena ha ripreso margine e ha cominciato ad alzare il livello aggiudicandosi gli ultimi 4 game. In tutto diventeranno 6, perché a inizio della seconda frazione un nuovo break l’ha condotta sul 6-2 2-0. Nara ha avuto la chance, quando sul 2-1 si è portata sul 15-40, ma in quella circostanza la neo-campionessa del Roland Garros non si è fatta fregare mantenendo inalterato il vantaggio fino alla fine.

 

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