Wimbledon: arriva la sorpresona, fuori Cilic! Djokovic e Nadal avanti tutta

Incredibile andamento del match sul campo numero 1 di Wimbledon. Dopo aver dominato ieri i primi due set, la pioggia ha interrotto la corsa di Cilic, il principale favorito del torneo dopo Federer. Alla ripresa Pella non ha sbagliato niente, rimontando e vincendo al quinto set. Avanti Kyrgios.

G. Pella b. [3] M. Cilic 3-6 1-6 6-4 7-6(3) 7-5 (Giovanni Putaro)

Ha dovuto combattere contro il peggior nemico possibile, se stesso, Marin Cilic, che ieri, prima che calasse la notte, si era visto portar via la battuta da un Pella che oggi ha maturato la consapevolezza di poter incidere sulla partita ed ha sigillato quel terzo set stroncato dalla pioggia. Il gigante croato continua a pensare, anche nel quarto, probabilmente, all’interruzione capitatagli nel suo momento migliore e gioca distrattamente, commette molti errori non forzati e raramente mostra sprazzi del suo tennis. Sembra poter dare la spinta definitiva nel terzo gioco, quando pianta i piedi dentro al campo, risponde profondo e trova il break, ma poi pratica harakiri, cedendo il servizio due volte di fila. Nonostante le cattive sensazioni salva il parziale, rimettendosi in scia e approdando al tie-break ma combina ugualmente il disastro: va avanti di un minibreak, ma sbaglia la scelta di un semplice dritto a campo aperto e subisce passante e rimonta dell’argentino, che da 2-0 sotto, sale 5-2 e poi chiude per sette punti a tre. All’insegna dell’equilibrio l’inizio del deciding set a causa di un mix di cose: Cilic non sta giocando in scioltezza, e questo è appurato, ma anche Pella, che sente di essere vicino al colpo grosso, trema, sapendo che ogni piccolezza può essere fatale. Dirette conseguenze di questo atteggiamento sono gratuiti, scelte rivedibili e occasioni mancate (il croato spreca tre palle break). Ha toccato con mano la fine del sogno sul verde, Cilic, che servendo per rimanere nell’incontro, ha affossato un dritto sotto 15-30 portando Pella a due match point. Mai come adesso la prima ha fatto la differenza e lo ha levato dai guai. Il risultato più clamoroso della prima settimana di Wimbledon è solo prorogato: nel dodicesimo gioco Marin concede ancora MP, ancora a causa del suo amato dritto ed è costretto a dire addio al sogno Championship. Lo psicodramma croato è compiuto, il successo più importante argentino anche, su un prato, quello dell’All England, che ogni anno regala emozioni e sorprese.

[15] N. Kyrgios b. R. Haase 6-3 6-4 7-5 (Giovanni Putaro)

Va di fretta oggi Nick Kyrgios, che non lascia prevalere la sua parte superficiale e accomodante, non troppo, almeno, e regola in tre comodi set Robin Haase. Il bad boy ha fatto leva su schemi ormai noti: fa i buchi per terra al servizio e accelera quando il suo avversario è costretto ad accorciare per via dei colpi profondi e precisi che si ritrova a dover giocare. Nick trova il break molto agevolmente nell’ottavo gioco e senza troppi patemi chiude il primo set. Stesso copione si ripete alla ripresa: Haase fa fatica a leggere le traiettorie di Kyrgios, più in generale non riesce a star dietro al suo ritmo e, nonostante riesca ad annullare due palle break nel terzo gioco, cede la battuta nel nono, permettendo all’australiano di servire per il parziale. Detto, fatto, in meno di un’ora è doppio vantaggio. Nick potrebbe archiviare definitivamente la pratica, perché riesce a brekkare ad inizio terzo set e nel settimo gioco, ma proprio non riesce a non prendersi pause nell’arco di un match e, in entrambi i casi, restituisce subito la battuta ristabilendo la parità. L’olandese prova a variare le carte in tavola, con il serve and volley, ma si espone troppo, a volte approcciando a rete in condizioni precarie e di fatto si consegna al suo sfidante sul 5-5. Stavolta Kyrgios non sbaglia e avanza ancora, confermando di avere i mezzi per sconquassare il main draw. Naturalmente il suo limite più grande è la testa, anche oggi qualche polemica con l’arbitro, alcuni sproloqui con se stesso. Ma infondo è soprattutto questo che piace dell’australiano; forse il mondo del tennis e ancor di più il rigido Wimbledon ha bisogno della ventata d’aria fresca portata da questo indiscusso personaggio.

Le altre partite (Cristina Pozzoli)

Poche righe su Rafael Nadal, e ce ne scuserete ma davvero poco da dire sulla sua vittoria nel secondo turno di Wimbledon. Lo spagnolo, n.1 del mondo ma testa di serie n.2 dello Slam londinese, ha sconfitto per 6-4 6-3 6-4 il kazako Mikhail Kukushkin senza il minimo problema. Ci si aspettava qualcosa in più dall’avversario del maiorchino, che anche sull’erba si sta dimostrando molto, molto solido.

Continua a brillare la stella del diciannovenne australiano Alex de Minaur che raggiunge per la prima volta il terzo turno in uno Slam grazie alla vittoria contro Pierre Hugues Herbert. Dopo la brillante prestazione contro Marco Cecchinato al primo turno, il giovane australiano ha offerto un’altra eccellente performance. Il ragazzo ha talento che esprime al massimo con il rovescio, giocato spesso in anticipo sfruttando a suo vantaggio la velocità della palla che arriva.

È molto veloce e reattivo e questo gli permette di coprire bene il campo appoggiandosi sul colpo avversario variandone le direzioni quando comanda lo scambio, e di passare facilmente dalla fase difensiva a quella offensiva quando inizialmente si trova in difficoltà. Già solido con i due fondamentali, durante la prima parte della stagione aveva manifestato nel servizio e nel gioco al volo i suoi punti deboli, ora decisamente migliorati. Difficile pensare che al prossimo turno possa impensierire Rafa Nadal ma la partita offrirà sicuramente spunti interessanti.

Restando in tema “giovani”, Karen Khachanov prosegue nella sua costante crescita che lo conferma giocatore solido, qualità notevole grazie alla quale compensa un gioco forse monotono ma che gli permette di vincere quasi sempre con giocatori inferiori a lui. Batte Baghdatis e si appresta ad affrontare Frances Tiafoe in una sfida #NextGen solo per lo statunitense. Al terzo turno anche Stefanos Tsitsipas che supera al quinto Jared Donaldson confermandosi in crescita costante torneo dopo torneo. Interessante sfida al prossimo turno contro Thomas Fabbiano.
Avanza in sordina e senza alcun problema Novak Djokovic che concede il minimo a Horacio Zeballos in vista del match contro Kyle Edmund, vincitore sul qualificato Khlan,  contro il quale avrà bisogno del suo miglior tennis, visto lo stato di forma del britannico, se pensa di poter andare avanti.
Kei Nishikori e Benoit Paire, rispettivamente espressione di intelligenza e follia, passano al terzo turno con due vittorie maturate in modo simile. Entrambi sotto di un set, pesantemente penalizzati nel punteggio, trovano la chiave di svolta per far rendere il rispettivo talento e si impongono in quattro set. Per l’estroso francese al prossimo turno ci sarà Juan Martin del Potro mentre il giapponese se la vedrà con Nick Kyrgios.
Chiuse anche le partite sospese ieri per la parte alta del tabellone. Philipp Kohlschreiber veste i panni del leone e chiude il match contro Gilles Müller al terzo tie break senza batter ciglio. John Isner riesce ad imporre la legge degli ace solo al quinto superando Ruben Bemelmans e guadagnassi un terzo turno agevole contro Radu Albot.

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