Roland Garros: Bolelli sfiora un set con Nadal, ottimo Fabbiano, facile Fognini

Simone Bolelli porta il dieci volte vincitore del Roland Garros Rafael Nadal al tie break del terzo e non riesce a trasformare tre set point. Bravissimo Fabbiano che completa il successo contro Ebden. Andujar troppo fragile per Fognini, Lorenzi travolto da Anderson.

Nadal [1] b. Bolelli 6-4 6-3 7-6 (Gianluca Atlante)

Una qualità di tennis che non vedevamo da tempo e che, nella speranza di tutti, dovrà accompagnarlo verso una nuova e meritata rinascita. Simone Bolelli ha perso in tre set e in due giorni contro Rafael Nadal, ma ha giocato un tennis di altissimo livello, mettendo, nel terzo set, alle corde il numero 1 del mondo, sino ad avere quattro setpoint nel tie break dove, dopo essere stato avanti 6-3, ha servito sul 6-5.

Ha fatto giocare Rafa in maniera difficile e impossibile, ma non per lui. Lo ha messo alle corde, come dicevamo, lo ha quasi “scherzato” con tre palle corte perfetti e vincente, disegnando sul volto del maiorchino quel ghigno maligno che soltanto in occasioni di assoluta difficoltà, viene fuori. Gli ha fatto giocare colpi impossibili, quelli che Rafa ha nelle proprie corde, ma che in altre situazioni e contro altri giocatori, avrebbe risparmiato. Insomma, il “Bole”, quel terzo set lo avrebbe meritato, come allungare un match interpretato nella maniera migliore e con i mezzi di cui dispone, perchè lui li ha: belli da vedere ed efficaci.

Ecco perché pensiamo che la sconfitta odierna, nata ieri e finita oggi, contro Nadal, al di là della forza del numero uno del mondo che non scopriamo così dal nulla, debba far riflettere Bolelli, che con il suo tennis può ancora far male a chiunque e godere di tutto questo. Il 6/4 6/3 7/6 contro Nadal, maturato in due giorni e in due ore e cinquantasette minuti, ci sta tutto, ma questo Bolelli ci piace tanto, eccome se ci piace.

T. Fabbiano b. M Ebden 6-4 5-7 6- 3-6 6-2 (di eddi)

Splendido successo di Thomas Fabbiano che vince la sua terza partita in uno slam, la prima a Parigi, dopo una maratona durata 5 set e due giorni. Ieri Thomas era sembrato un po’ stanco al quarto set, colpa di una partita che si è allungata anche per qualche disattenzione di troppo, come quella sul 5-2 del primo set che lo ha costretto a stare in campo a lungo. Fabbiano era avanti di un break anche nel secondo, che poi ha finito per perdere male, e per fortuna che Ebden ha mostrato più di qualche disagio sulla terra. Oggi sembrava che le cose potessero mettersi male perché il pugliese era costretto a salvare una palla break subito, poi non ne sfruttava una a favore e infine andava sotto di un break. Da lì è partita una lotta estenuante che, anche se si è chiusa con un filotto di cinque game di fila, si è giocata punto per punto. Bravissimo Thomas a vincere quelli più importanti. Come premio adesso avrà Coric, non parte favorito ma chissà.

[16] F. Fognini b. [PR] P. Andujar 6-4 6-2 6-1 (di Gianluca Atlante)

Il rosso del Bois de Boulogne è quanto di meglio desideri sotto le sponsorizzate suole. Lo dice da sempre e lo ribadisce in campo. Come oggi, sul numero 7 del Roland Garros, lì dove il popolo italiano in viaggio verso Parigi, ha finito per appollaiarsi a mo’ di piccione, ammirando le gesta del talento di Arma di Taggia, vestito di rosso fuoco come si conviene quando il “rosso” più amato è un qualcosa al quale dare del tu. E, alla fine, al cospetto dello spagnolo Pablo Andujar, numero 128 dell’ultima classifica mondiale, del tu il prode Fabio lo ha dato alla “gialla” piccola sfera, mandata di qua e di la del campo, facendo fare, spesso e ripetutamente, il tergicristallo al povero iberico, in campo solo nel primo set, prima di consegnarsi come un pacco della Fedex al buon Fognini. Fabio ha giocato come sa fare, dimostrando di amare questo torneo e di rispettarlo. Ha vinto in tre set, senza lasciare ombre dietro di se, facendo volare la pallina lì dove aveva, un attimo prima, intenzione di metterla: 6-4 6-2 6-1 in un’ora e cinquantotto minuti e via di corsa verso il secondo turno. Un passo alla volta verso quella gloria che nel 2011 lo issò, da queste parti, sino ai quarti di finale, poi non giocati contro Djokovic.

K. Anderson b. P. Lorenzi 6-1 6-2 6-4 (di eddi)

Partita senza storia tra Anderson e un Lorenzi che ormai sembra definitivamente avviato verso il finale di carriera. Lorenzi non è purtroppo mai stato in partita e solo nel terzo set ha provato ad opporre un po’ di resistenza al sudafricano, quando è riuscito ad andare addirittura sul 3-0. Purtroppo è stato solo un fuoco di paglia perché l’italiano ha poi subito un altro parziale di 6 game a 1, chiudendo la sua avventura al Roland Garros. Chissà se lo rivedremo a Parigi.

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