Halep, la finale per diventare la venticinquesima numero 1 al mondo WTA

Dopo 41 degli ultimi 43 mesi in top-5, Simona Halep può diventare la venticinquesima numero 1 WTA. Petra Kvitova, 24 vittorie consecutive contro le ceche. Garcia-Svitolina 6° match più lungo del 2017.

Domani sarà una giornata importantissima a Pechino, sponda WTA. Le semifinali hanno ancora tutto in palio: lotta al numero 1, lotta alla top-5, lotta al Master. Caroline Garcia contro Petra Kvitova (la ceca conduce 3-2 nei precedenti) e Jelena Ostapenko contro Simona Halep (la lettone guida 1-0). Le possibili variabili sono poche: 3 giocatrici d’attacco contro una a cui serviranno tutte le qualità difensive e contrattacco di cui dispone. Vediamo intanto qualche numero delle protagoniste:

1 – la giocatrice rimasta in corsa per diventare numero 1 del mondo e sopravanzare Garbine Muguruza: Simona Halep. La sua avversaria? Quella Jelena Ostapenko che a Parigi le inflisse la prima di 5 grandi delusioni della sua estate.

2 – le semifinali consecutive ottenute da Caroline Garcia nelle ultime 2 settimane, preziosissime per alimentare una corsa all’ultimo posto per il Master di Singapore che sembrava morta e sepolta fino ad un paio di settimane fa, mentre ora rischia davvero di ripetere le orme del 2016. Johanna Konta non sarà contenta: 12 mesi fa rimase fuori dalle Finals per appena 35 punti, quest anno l’incubo sembra potersi ripetere.

3 – le semifinali consecutive ottenute da Jelena Ostapenko nelle ultime 3 settimane: nessuna come lei in questa importantissima fase della trasferta asiatica.

4 – i mesi dalla finale del Roland Garros: 10 giugno contro 7 ottobre, il giorno in cui Halep potrebbe chiudere il cerchio e prendersi la sua grande rivincita sul destino.

5 – Simona Halep potrebbe diventare domani la quinta diversa giocatrice a salire sul trono WTA nel 2017 dopo Angelique Kerber, Serena Williams, Karolina Pliskova e Garbine Muguruza.

6 – la vittoria di Caroline Garcia contro Elina Svitolina rappresenta la sesta partita della stagione femminile più lunga. Al comando c’è sempre la vittoria di Svetlana Kuznetsova contro Jelena Jankovic (6-4 5-7 9-7 in 3 ore e 38 minuti), poi quella di Shuai Peng conto Petra Kvitova (7-6 6-7 7-6 in 3 ore e 34 minuti), mentre all’ultimo gradino del podio il 7-6 4-6 7-6 di Shelby Rogers contro Daria Gavrilova (3 ore e 33 minuti). In quarta posizione la vittoria per 7-6 6-7 7-5 di Kristina Mladenovic contro Heather Watson ad Acapulco (3 ore e 32), il 7-5 6-7 6-4 di Caroline Wozniacki contro Monica Niculescu a Madrid (3 ore e 27) infine a pari merito con la partita odierna il 6-3 5-7 7-6 con cui Timea Bacsinszky ha superato Kiki Bertens a Indian Wells (3 ore e 22 minuti).

7 – le semifinali raccolte nel 2017 da Simona Halep e Jelena Ostapenko: la rumena domani cercherà la finale numero 5, la lettone la numero 4.

9 – i successi consecutivi di Caroline Garcia dal primo turno di Wuhan, dove era indietro 3-6 0-1 0-30 contro Angelique Kerber.

24 – le vittorie consecutive di Petra Kvitova contro connazionali. L’ultima volta che fu battuta risale a Madrid 2012 quando perse contro Lucie Hradecka.

25 – in caso di vittoria, domani Simona Halep diventerà la venticinquesima nuova numero 1 del mondo WTA, la terza “neofita” di questa incredibile stagione.

27 – la classifica provvisoria per Petra Kvitova nella Race 2017. 11 le posizioni ottenute grazie alla semifinale di Pechino che l’hanno riportata in top-30, posizione vitale per evitare rischi di non essere testa di serie all’Australian Open 2018 distante, tolta la off season, i vari Master per le prime 19 giocatrici (più una wc a Zhuhai) e la settimana subito precedente dove le teste di serie sono già state create, appena 3.

28 – i mesi passati dall’ultima volta che Petra Kvitova si è trovata a giocare una semifinale così importante (Olimpiadi a parte). Madrid 2015, quando vinse il torneo dominando, tra le altre, anche Serena Williams in semifinale (6-2 6-2).

41 – i mesi trascorsi da Simona Halep in top-5 da marzo 2014. In questo periodo è stata assente dalle prime 5 soltanto per 2 mesi, una costanza che non ha eguali nel circuito femminile e che domani potrebbe vedersi (finalmente) premiata.

49 – i mesi passati dall’ultima volta in cui una francese era in top-10. Luglio 2013, Marion Bartoli vinceva Wimbledon entrando al numero 7, prima di ritirarsi un mese dopo. Da lì nessuna transalpina è più entrata tra le prime 10. Caroline Garcia ci entrerà o approdando in finale o tra una settimana, quando usciranno i punti del Master 2016 alle 8 protagoniste e ci saranno i crolli di Dominika Cibulkova, Svetlana Kuznetsova, Angelique Kerber e Agnieszka Radwanska.

64 – le posizioni già guadagnate da Jelena Ostapenko da quando a metà febbraio, scaduti i punti della finale di Doha 2016, scivolò in settantunesima posizione. In caso di vittoria, domani, queste diventeranno 66.

1020 – i punti raccolti per il ranking da Jelena Ostapenko da Seoul a oggi, con un balzo dal numero 12 fino al numero 7 attuale, con la possibilità di diventare top-5 in caso di successo contro Simona Halep.

1390 – i punti raccolti da Caroline Garcia da Tokyo a oggi, con un balzo di 12 posizioni nella Race e la possibilità ancora viva di approdare al Master di fine anno a Singapore.

2002 – l’ultimo anno in cui ci furono ben 7 cambi al vertice del ranking WTA. In quell’occasione, però, si alternarono soltanto in 3: Serena Williams, Venus Williams, Jennifer Capriati.

incalcolabili – gli anni di vita persi dai colleghi britannici, che speravano in una vittoria di Svitolina per celebrare la qualificazione al Master di Konta, la prima britannica dall’inizio degli anni ’80 a partecipare al Master e invece, dopo quasi 3 ore e mezza, hanno visto il vantaggio della propria connazionale ridursi a quasi 400 punti. Troppo pochi per non ripensare al 2016.

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