US Open, favola-Giannessi: primo Slam, primo 5° set, prima vittoria. Al 2° turno il regalo Wawrinka!

TENNIS – Di Gianluca Atlante 

NEW YORK. Alla prima partita Slam in carriera, alla prima partita sul cemento nel circuito maggiore, alla prima partita al 5° set, Alessandro Giannessi coglie una vittoria inaspettata e si regala il 2° turno allo US Open. Battuto Denis Kudla 0-6 6-4 6-1 1-6 6-0.

Le favole son belle, quando si possono raccontare. Quando il finale ti riempie il cuore di gioia, anche se un attimo prima non avresti mai creduto possibile il tutto. Alessandro Giannessi è arrivato a New York, una settimana fa, con un carico di belle speranze. E siamo certi che, giorno dopo giorno, si sarà anche detto: “Dai, provaci, in effetti non costa nulla”. Un turno di qualificazione, poi un altro ancora, infine il terzo. Ed ecco, come d’incanto, spalancarsi il portone principale dell’afoso, chiassoso ed umido, quanto basta, Slam “stelle e strisce”. E che fai, a qual punto, non ci riprovi. Eccome se ci riprovi.

Ti accorgi che il sorteggio ti ha dato una mano, a te che vieni dalle sabbie mobili delle qualificazioni. E ci provi. Vai in campo e ci provi. Uno, due, tre, quattro, cinque set. Addirittura? Sì, proprio così. A lottare come nessun’altro e… altra. Contro lo statunitense, per la cronaca, Denis Kudla, che non sarà un fulmine di guerra, ma che pur sempre è lì, come te, a giocarsela. Ed ecco che, come per incanto, il match è un qualcosa che si avvicina, e di molto, ad una fisarmonica. Parte lui: 6/0, replichi te: 6/4 6/1. Ancora lui: 6/1. E te che fai, signor Giannessi che vieni dalla lontana terra di Liguria? Ci riprovi, eccome se ci riprovi. Scuoti il capo, dimentichi tutto e stai lì, palla su palla, come se si fosse soltanto l’inizio della contesa. E sogni, man mano che i giochi vengono intascati a mo’ di Jackpot, un posto al sole, un po’ come quella interminabile soap opera partenopea.

Qui, però, di interminabile non c’è assolutamente nulla, a parte il sogno di Giannessi, che in classifica è ben oltre la 200esima posizione, che non ha mai superato un turno negli Slam e che oggi ha spazzato via tutto il negativo di una carriera, trovando modo e tempo per regalarsi cinque set a “fisarmonica”, ma vincenti. I più belli di sempre, di una vita trascorsa a sognare questo piacevole ed infinito momento.

Classe ’90, ligure purosangue di La Spezia, tifosi, perchè no, anche e soprattutto dei bianconeri di Di Carlo, eccolo lì, con il petto in fuori a godere di una vittoria bella ed incredibile, a maggior ragione dopo il 6/0 di partenza, in negativo, iniziale. Oggi, signori, c’è da specchiarsi in chi aveva già prenotato il viaggio di ritorno, non una, ma più volte. Da specchiarsi in chi, nell’atmosfera elettrizzanze di uno Slam, ha pensato bene di regalarsi un martedì da leoni: 0/6 6/4 6/1 1/6 6/0 in due ore e quarantotto minuti. Ed il sogno continua, guai a risvegliarsi.

 

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