Roland Garros – Arnaboldi realizza solo imprese. «Recuperare da due set sotto era il sogno della mia vita»

TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi Diego Barbiani

Quello che sta realizzando Andrea Arnaboldi in questo Roland Garros ha dell’incredibile, la migliore parentesi della sua carriera tennistica, svoltata da un anno a questa parte.

A ventisette anni il canturino si sta regalando un torneo irreale con la vittoria per 27-25 nel secondo turno di qualificazioni contro Philippe Herbert che sembrava già il simbolo della sua permanenza al Bouis de Boulogne. Oggi, invece, ha avuto la forza di rimettersi in partita dopo aver ceduto 6-4 e 7-6 i primi due set a James Duckworth. Ha speso tantissimo, ha lottato come un leone per pareggiare i conti con due tie-break e concludere in trionfo con un 6-0 eloquente nel set decisivo.

Tutta la gioia e la soddisfazione erano dipinte sul suo volto. Recupera per la sfida di secondo turno a Marin Cilic non sarà facile, ma dopo un cammino così perché non volersi dare una chance? «Guarda, io ci proverò, darò tutto – ha detto, sorridente, in conferenza stampa – ci voglio credere anche se sarò contro un giocatore come Cilic». Per Andrea si realizza un sogno: «Recuperare da due set di svantaggio e vincere al quinto salvando match point era uno dei sogni della mia vita. Sono troppo contento per esserci riuscito». Con la a consapevolezza che quella top-100 che tanto desidera è un passo più vicina. «Con Fabrizio Albani (l’allenatore, ndr) c’è totale sintonia. Ho cominciato a lavorare con lui da due anni e ci stiamo ponendo obiettivi seri e programmando il tutto con intelligenza. Vogliamo la top-100, siamo pronti a tutto pur di raggiungerla».

Prima il 27-25 ad Herbert, ora questa rimonta, «eppure non mi credevo così capace di lottare e faticare. Anche oggi, lui stava giocando benissimo, faceva delle voleè strepitose, eppure sono rimasto lì sempre convinto di quello che facevo, e l’ho portata a casa. E’ stato bellissimo». Dove è girato il match? «Potrei dire tre momenti che hanno portato poi alla mia vittoria, ma soprattutto il modo in cui ho salvato il match point, con quel dritto a sventaglio. Lì sono cambiato io, ho cominciato ad essere ancora più incisivo».

 

 

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