ATP Finals: Sock, da imbucato a semifinalista. Zverev battuto

Incredibile parabola di Jack Sock: era numero 24 del mondo all'inizio di Bercy, ora battendo Alexander Zverev si è garantito un posto nella semifinale delle ATP Finals. Sfiderà Grigor Dimitrov.

[8] J. Sock b. [3] A. Zverev 6-4 1-6 6-4

Nella sfida dei debuttanti alle Finals di Londra, Jack Sock batte Alexander Zverev, ottiene il secondo posto nel gruppo dedicato a Boris Becker, e si qualifica per la semifinale che sabato lo vedrà opposto a Grigor Dimitrov, altro esordiente a Londra. Quasi eliminato da Kyle Edmund al primo turno del Master di Parigi Bercy, e arrivato a Londra all’ultimo minuto proprio grazie alla vittoria inaspettata in terra francese, Jack Sock continua a stupire e adesso è tutto da vedere, almeno per la semifinale che lo vede in vantaggio 3-1 nel conto degli scontri diretti con il bulgaro, di cui l’ultimo a Indian Wells quest’anno. Ancora rimandato invece Zverev che forse paga la stagione intensa e mentalmente logorante che lo ha visto salire fino alla terza piazza mondiale, ma specialmente ancora una volta quando le partite scottano, come successo nelle prove del Grande Slam, non riesce a reggerne la pressione.

Fin da subito è lotta serrata. Sock vince il sorteggio e sceglie di rispondere. Senza alcun problema Zverev tiene il servizio e si procura due palle break nel secondo game che si sviluppa in modo strano. Lo statunitense comincia con un errore grossolano con il dritto e si dimostra infastidito dalla rumorosità del pubblico. Sbaglia un altro dritto, commette un doppio fallo e scaglia via una palla con violenza prendendosi un warning. La reazione positiva però è immediata e con due ottime discese a rete finalizzate con altrettante volèe smorzate, prima con il rovescio e poi con il dritto, Sock annulla le palle break e poi incamera il prorpio turno di battuta senza più soffrire. Correndo da un corridoio all’altro, prima avanti e poi indietro, per giocare sempre con il dritto, Sock prende spesso possesso degli scambi e quando non ci riesce, si difende con il back di rovescio, taglio che mette in estrema difficoltà il tedsco. Lo schema paga e nel terzo game sono tre le palle break che si trova ad annullare chiamando il servizio a soccorrerlo. Dopo un paio di turni di battuta dominati dai servizi, si ritorna a vedere qualche risposta ed è Zverev che ne mette a segno un paio con il rovescio che gli portano un’altra palla break nel sesto game che però non riesce a sfuttare. Lo fa subito dopo Sock, che imbeccato da un doppio fallo di Zverev, trova un incredibile passante e poi, lasciando andare il dritto, sale 4-3. Lo stesso dritto lo tradisce nel game successivo offrendo al tedesco tre palle consecutive dell’immediato contro break. Sock però si scatena, inizia a servire senza concedere possibilità di rispondere e poi, tirando tutto e tirando tutto dentro, mantiene il prezioso vantaggio fino al 6-4 finale

Il secondo parziale si apre con un turno sofferto di Zverev al servizio che si salva ai vantaggi, aggrappandosi alla prima che arriva provvidenziale nel momento del bisogno. Il tedesco è nervoso ma ci pensa Sock a calmarlo, pagando tutto d’un colpo l’intensità espressa nel primo parziale. Lo statunitense esce dal match e non mette più una palla in campo riuscendo a salvare il bagel nel sesto game prima che il tedesco possa chiudere 6-1 senza alcun problema.
Zverev apre il terzo set nel migliore dei modi, ma che davvero migliore di così non si può immaginare. Sock lo sfida sul ritmo e lui non può chiedere di meglio. Solido e ordinato mette a segno il break provocando lo scatto d’ira dello statunitense che scaglia una palla in tribuna in malo modo e si prende il penalty point. Uno a zero, quindici-zero, e servizio a disposizione. I numeri sono tutti dalla sua parte ma non lo è l’emozione. Un doppio fallo, una discesa a rete senza fondamento, un altro doppio fallo. Il contro break è immediato, Zverev non riesce più a gestire la pressione, e perde ancora il servizio con altri due doppi falli di cui il secondo sulla palla break e si trova sotto 4-1. Il divario è grande ma c’è solo un break a renderlo tale. Zverev lo sa e non molla, si ricompone al servizio ritrovando buone sensazioni da fondo. La  pressione passa sulle spalle di Sock che non reggono e nel settimo game sbaglia due dritti facili rimettendo il tedesco il partita. Dura poco però, chiamato a servire per il cinque pari, Zverev si perde ancora e con un doppio fallo (il quinto del set su otto totali) regala il match point a Sock. Lo statunitense sta ben attento, non forza, mescola le carte con quel back tanto indigesto a Zverev che alla fine, con un dritto in corridoio, lo manda in semifinale.

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