ATP Finals: Federer regola anche Zverev. Lo svizzero è in semifinale

Roger Federer è il primo tennista a qualificarsi per la semifinale vincendo il girone "Boris Becker" delle ATP Finals 2017, battuto Alexander Zverev.

[2] R. Federer b. [3] A. Zverev 7-6(6) 5-7 6-1
Roger Federer vince la seconda partita del girone intitolato a Boris Becker e si qualifica con un turno d’anticipo per la quattordicesima semifinale in carriera alle Finals. Sascha Zverev tiene testa allo svizzero per due set poi nel terzo sente tutta la pressione della 02 Arena e della sua giovane età e cede senza appello. Non tutto è perduto però per il tedesco, sarà decisiva la sfida con Jack Sock, entrambi con una vittoria, per stabilire chi andrà avanti.
Federer vince il sorteggio e, a differenza di quanto successo nel primo match contro Sock, sceglie di servire. La scelta non sembra proprio azzeccata visto che si trova subito 0-40. Un vincente del tedesco, un errore al volo dello svizzero seguito da un altro di dritto e deve subito alzare il livello del servizio per scampare il pericolo. Serve Zverev ed è Roger ad avere l’occasione di passare. Anche in questo caso il servizio mette a posto le cose piovendo a circa 210 km/h di media. Dopo l’avvio complicato, la situazione si assesta e si viaggia verso il tie-break con i servizi a decidere. Quando si gioca Federer adotta una tattica conservativa variando in continuazione il ritmo e i tagli e trovando nello slice di rovescio un generoso alleato. Si scambia comunque poco fino al dodicesimo game che rompe gli indugi e dà il via alle emozioni. Zverev è alla battuta per garantirsi il tie-break e si trova a difendersi ai vantaggi, annulla un set point e poi si salva con le solite prime vincenti. Al tie-break parte bene, freddo e sicuro, ma poi si scioglie. Avanti 4-0 con due mini-break, commette due errori di dritto, uno in fase di contenimento dello scambio e l’altro, ancor più grave in avanzamento, e rimette in gioco lo svizzero. I servizi portano all’inevitabile set point per Sascha che però gioca in risposta e non può farci niente. Federer mette in campo l’astuzia tradotta nel rovescio in slice che muore dopo il rimbalzo, con Sascha che riesce solo ad appoggiarla di là, permettendogli di fare quello che vuole con il colpo successivo. Niente di eclatante, niente di eccessivo, la cosa giusta fatta al momento giusto che non fa più capire niente al suo avversario e il primo set è svizzero.

La confusione del tedesco continua anche nel secondo parziale. Il pensiero del tie-break appena perso, e specialmente il modo, rimane vivo nella sua mente e si traduce nel break subito a quindici con due doppi falli a completare il dramma. Con un set e un break di vantaggio la partita è saldamente nelle mani dello svizzero che però non sembra tranquillo e nel quarto game cala improvvisamente al servizio, aggiunge errori su errori, subisce il contro break e diventa sempre più nervoso. Zverev sente la difficoltà del suo avversario e ritrova morale. Il suo servizio ritorna a funzionare e si porta in vantaggio. Federer invece sembra perdere fiducia nel colpo che gli ha sempre dato tante certezze, si rende conto che senza la prima non riesce a mettere insieme il suo gioco e continua a scuotere la testa, sempre più irritato. Se da una parte del campo c’è confusione, dall’altra tutto sembra semplice e Zverev inizia a segnare un punto dopo l’altro fino a strappare ancora il servizio allo svizzero nel dodicesimo game incamerando il secondo set.

Nel terzo set lo svizzero si rianima, ritrova la prima di servizio mentre Zverev la smarrisce. Tutto si traduce nel doppio break che permette a Federer di salire 5-1 e poi chiudere senza nemmeno aver bisogno di servire, grazie ad un doppio fallo del già arreso Zverev. La partita può essere analizzata solo da un punto di vista numerico che ha nelle percentuali di prime servite l’ago della bilancia. Entrambi si affidano al colpo di inizio gioco che apre la strada a quel dritto, quel rovescio, quella volèe o quel punto. Tutto parte però dal servizio. Il primo set si è deciso al tie-break con solo due punti in più dello svizzero a fare la differenza. Nel secondo Federer è calato al servizio e Zverev lo ha castigato e nel terzo invece è sparita la prima del tedesco consentendo a Federer di prendere in mano il gioco. Tutto parte dal servizio, sempre.

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