100.000 dollari, chi vince piglia tutto!

Il film “La battaglia dei sessi”, a breve nei cinema, ripropone la sfida nata sull’onda delle polemiche che imperavano nel tennis, ma anche nella politica, alla fine degli anni ‘60 inizio ’70.

di Salvatore Sodano

È imminente l’uscita anche in Italia di un film la cui storia vera narra della famigerata sfida tra la regina del tennis mondiale Billie Jean King e l’ex numero uno degli anni ’40 Bobby Riggs. La storica sfida, “La battaglia dei sessi”, nacque sull’onda delle polemiche che imperavano nel tennis, ma anche nella politica, alla fine degli anni ‘60 inizio ’70.

Billie Jean King, intervenne durante un match con una battuta polemica, dove disse che non era giusto che le donne prendessero meno rispetto agli uomini. Iniziò allora una battaglia, successivamente vinta, che la portò alla contribuzione e realizzazione tra il 1970 e 1971, insieme a un gruppo di altre otto giocatrici, di un torneo femminile (Original9) sostenuto da Gladys Heldman e sponsorizzato da una nota marca di sigarette americane, la Virginia Slims, dal quale poi prese anche nome il Circuito tennistico dal 1971. Lo sponsor contribuì con ingenti premi in dollari e il primo torneo fu vinto dalla King. Ben presto, all’aumento delle quote dei premi iniziò a contribuire anche la U.S.T.A., Questo fece della campionessa americana, grazie anche al contributo delle sue vittorie, la prima giocatrice donna ad aver guadagnato 100.000 dollari di premi nel 1971.

Nel 1973 il vecchio Riggs, all’età di 55 anni, commentò pubblicamente sulla questione dei premi in dollari dovuti alle vincitrici. La questione riguardava l’eguaglianza dei premi e le battaglie fatte dalla numero uno di quegli anni, Billie Jean King, che dovette suscitare l’ira, anche un po’ ironica, dell’ex campione americano che, per conto suo, lo spettacolo nel tennis imposto dalle donne era inferiore a quello degli uomini, che forse facevano meglio a starsene a casa, rilegate tra cucina e camera da letto, dove meglio si confaceva il proprio ruolo di femmina. Affermò pubblicamente che anche un non più giovane Riggs era in grado di battere la numero uno del mondo. A queste parole, si scateno l’ira delle donne femministe che in quegli anni stavano dando già battaglia per raggiungere altri diritti. Bobby Riggs, forse spinto anche dalla trama di noto film americano dei suoi giovani tempi, “Hard, Fast and Beautiful”, riuscì ad ottenere un primo confronto con la campionessa australiana Margaret Court che sfidò e sconfisse.

Billie Jean, che precedentemente aveva declinato l’invito di battersi con Riggs lasciando il posto alla Court, accettò successivamente, ma questa volta c’era in palio una scommessa di 100.000 dollari.

$100.000 winner takes all! “100.000 dollari. Chi vince piglia tutto”, questo fu il motto lanciata dallo sponsor per la battaglia dei sessi. Intanto, fervevano i preparativi per il grande evento da tenersi in Texas presso l’Astrodome di Houston. Tutta l’America seguì con attenzione gli sviluppi sulla grande kermesse. Dietro le quinte vi lavoravano in tanti, su tutti Gladys Heldman e Ted Tinling, quest’ultimo ne curò il personale look delle campionesse per tutta la durata del circuito tennistico, antesignano dell’attuale WTA Tour. Il 20 settembre del 1973, alle 8:00 di sera, si giocò quella storica partita: la stampa dell’epoca scrisse che oltre cinquanta milioni di spettatori seguirono in televisione quel memorabile incontro tra un maschio e una femmina dove ognuno doveva dimostrare all’altro la propria supremazia. Riggs ne uscì sconfitto.

Con quella vittoria Billie Jean rese omaggio non solo a se stessa, ma anche a tutte le donne del movimento femminile americano. Grazie al suo contributo sportivo, face intendere che lo spettacolo offerto aveva messo sullo stesso livello socialpolitic i due sessi e che i tempi erano ormai cambiati.

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