WTA Tokyo: il 6-0 6-0 più surreale

La carriera di un'acciaccata Kimiko Date finisce con una "bicicletta" subita, una standing ovation mai fermatasi di tutto il pubblico ed un'Aleksandra Krunic anche lei commossa e con una t-shirt speciale.

Subire un 6-0 6-0 deve essere l’incubo di ogni tennista, chiedete in caso a Natasha Zvereva che se lo vide infliggere in 33 minuti nella finale del Roland Garros da una straordinaria Steffi Graf. Eppure, quanto visto a Tokyo, può essere anche definito come il più surreale.

Nella seconda giornata del WTA International giapponese, preludio al WTA Premier della prossima settimana con un campo di partecipazione di altissimo livello, la pioggia ha rovinato il 98% del programma. Gli organizzatori, però, hanno fatto di tutto pur di non guastare l’unico match che veramente interessava all’enorme marea di pubblico accorsa: l’ultima partita della carriera di Kimiko Date, 47 anni tra due settimane, che a fine agosto ha annunciato di essere arrivata davvero alla fine.

Non mentiva, la ex numero 4 del mondo, best ranking raggiunto negli anni ’90, prima del primo ritiro. Gli ultimi infortuni l’hanno segnata profondamente e seppure prima del problema al ginocchio, patito ad inizio 2016, riusciva ad avere una tenuta atletica invidiabile nonostante i 45 anni, adesso in campo non riesce più a muoversi, cominciando a zoppicare dopo due scatti laterali e mostrarsi in grande debito di ossigeno. Così il match contro Aleksandra Krunic non poteva che concludersi con un 6-0 6-0 in favore della serba, che pure nell’ultimo game ha mollato la presa cercando di regalare quel game che avrebbe evitato la sconfitta così pesante, ma la giapponese ha mancato 3 soluzioni abbastanza semplici dal 15-15.

Tutto il resto, nel contorno, è stato surreale. Uno stadio stracolmo da ben prima dell’ingresso in campo. La prima standing ovation, lunghissima, durata fino al palleggio di riscaldamento. C’era voglia di festeggiare, comunque sarebbe andata la partita. Quasi tutta la squadra giapponese femminile era a bordo campo, abbracciata. Mancava solo Naomi Osaka, che ha preferito rimanere a casa a commuoversi da sola nella sua camera da letto davanti alla tv (c’è la foto su Snapchat).

Kimiko che ha anche chiamato il proprio coach a bordo campo un paio di volte, ma entrambe per farsi delle enormi risate. Peccato non poter capire quello che si stavano dicendo, ma la lingua giapponese non è proprio la più semplice da imparare. E poi lo spettacolo sugli spalti, con il pubblico che esplodeva in veri e propri boati ad ogni punto della nipponica. Non sono stati molti, ma a sprazzi i lampi di genio della Kimiko dei tempi d’oro c’erano ed erano folgoranti. Così neppure un 6-0 6-0 ha impedito che si potesse concludere in maniera negativa una carriera straordinaria.

Poco prima del bellissimo abbraccio a rete, un inchino della serba di fronte ad una sorridente Date e la stessa Krunic che dopo averle chiesto scusa è scoppiata in lacrime mentre rientrava verso il proprio angolo. Tutto attorno, le due erano avvolte dall’affetto del pubblico. Se c’era una persona che non applaudiva, è perché veniva bloccato dal forte momento emotivo. Krunic è riuscita a riprendere compostezza per l’intervista della vincitrice che, conoscendo le doti della serba, non poteva passare inosservata: “Grazie mille, a tutti voi. È un momento bellissimo e vi chiedo profondamente scusa, ho cercato di essere più professionale possibile fino alla fine. Adoro Kimiko, è una persona che rappresenta un’icona per tutte noi, che è riuscita a fare grandi cose non solo nel tennis ma anche in altri sport. So che scoppierò a piangere quando rientrerò nello spogliatoio, ora cerco di trattenermi”.

Alla cerimonia finale ha partecipato tutta la squadra giapponese più la stessa Krunic, che potrebbe non aver capito una parola dei 15 minuti di discorso conclusivo della ex numero 4 del mondo (in giapponese) ma ha comunque voluto onorarla fino alla fine creando sul momento una tshirt commemorativa con la scritta “Kimiko <3”.

il giro di campo finale, che è sembrato infinito. Tantissima gente ancora sugli spalti che si accalcava alle balaustre per ricevere un autografo, avere una foto o un piccolo ricordo della loro tennista più rappresentativa ed una delle più amate del circuito. “È stato un vero onore per me… è triste ora, ma sono sicura che tu sia veramente felice della tua carriera, dei tuoi risultati e di quello che il futuro avrà in serbo per te”. Questa è stata la frase di congedo di Krunic, e con questa vogliamo chiudere anche noi. Buona fortuna, Kimiko.

 

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