US Open uomini: Schwartzman elimina Cilic, bene Shapovalov

Marin Cilic crolla contro Diego Schwartzman e con la sua sconfitta è già certo che ci sarà almeno un nuovo finalista Slam. Isner resta la testa di serie più alta, mentre Querrey è l'unico che ha raggiunto almeno una semifinale Slam.

[29] D. Schwartzmann b. [5] M. Cilic 4-6 7-5 7-5 6-4 (Simone Milioti)

Continua a perdere pezzi pregiati il torneo maschile, in particolare la parte bassa del tabellone dove ad uscire prematuramente è stato Marin Cilic. Il croato, vincitore qui nel 2014 aveva preso in tabellone il posto riservato a Murray, per lui si profilava un cammino da numero due del seeding e tutto ciò rinforzato dall’eliminazione di Zverev Alexander. Il croato però non ha impressionato nei primi turni del suo torneo e contro Diego Schwartmann al terzo turno è uscito sconfitto dal Grandstand.

Schwartzmann con la vittoria odierna regala a se stesso, e agli altri otto che con lui sono rimasti (o rimarranno) in gioco nella parte bassa del tabellone, la possibilità di giocarsi una finale Slam per la prima volta in carriera. Il miglior piazzato nel ranking di questa metà di tabellone adesso è John Isner, numero 15 del mondo e testa di serie numero 10 qui, long John ha in questo torneo come miglior risultato un quarto di finale. Mentre il più nobile a livello Slam della parte inferiore adesso è Querrey forte della sua semifinale a Wimbledon appena qualche mese fa.

L’incontro non ha mai visto il croato tenere in mano le redini del match, ha fatto suo il primo parziale ma dopo essere scappato 5-2 si era fatto controbrekkare prima di procurarsi il set point in risposta nel decimo gioco. Nel secondo set la situazione si invertiva con Cilic brekkato al quinto gioco, ma l’argentino restituiva il favore quando mancava di chiudere il turno di battuta che lo avrebbe portato un set pari sul 5-4. Cilic però offriva subito una nuova possibilità di chiudere il set al servizio, concedendo un secondo break nell’undicesimo gioco. Schwartmann approfittava per chiudere 7 giochi a 5 il set, con lo stesso punteggio l’argentino conquistava anche il terzo set passando in vantaggio nel match. Un set comunque combattuto ma in cui i due cedevano 7 volte su 12 giochi il turno di battuta. Dopo due ore e mezza di partita iniziava il quarto set, Cilic è ancora in corsa nel punteggio ma l’ex campione di Flushing Meadows sembra faticare parecchio contro il gioco di Schwartmann, dal due pari lascia scappare la testa di serie numero 29 sul 5-2, ma al momento di chiudere l’incontro Cilic ritrova un po’ di energie per recuperare uno dei due minibreak, riportandosi sotto 4-5. Il decimo game per l’argentino non è semplice, è costretto ad annullare tre palle break per bloccare la rimonta del croato ai vantaggi prima di chiudere l’incontro al primo match point a sua disposizione.

D. Shapovalov b. K. Edmund 3-6 6-3 6-3

(Aldo Cutaia)

Denis Shapovalov ha superato un avversario mai facile da affrontare come Kyle Edmund. Il canadese ha saputo dar seguito alla brillante vittoria ottenuta ai danni di Jo Tsonga, approdando quindi alla seconda settimana.

Il match comincia bene per Edmund, che mette in campo un tennis ordinato e dai pochi gratuiti, approfittando delle imprecisioni di Shapovalov. Il canadese concede degli errori di troppo, non riuscendo a scardinare le difese del britannico. Edmund offre due palle del contro break sul 5-3, ma le annulla chiudendo il parziale per 6-3.

Shapovalov inizia ad alzare i giri del motore, trovando soluzioni interessanti sopratutto con il rovescio giocato in grande anticipo. Il canadese riesce ora a limitare il numero dei gratuiti facendo muovere lateralmente Edmund, ora più in difficoltà. Arriva il break in favore di Shapovalov che ora sembra padrone della partita. Concede una palla del contro break sul 5-3, ma il britannico deposita un rovescio in recupero nel mezzo della rete. Il canadese non si distrae e incamera il secondo set per 6-3.

Il terzo set continua sulla falsa riga del secondo, con il britannico che però riesce con grande fatica a limitare l’esuberanza di Shapovalov. Ormai il canadese sembra sentire perfettamente la palla, coordinandosi spesso per giocare il contro-balzo in anticipo. È solo questione di tempo prima che Edmund sia costretto a cedere il proprio game di servizio, in questo caso a zero. Shapovalov continua per la sua strada e arriva a strappare la battuta al suo avversario ancora una volta. 

Edmund è apparso rallentato negli ultimi minuti ed effettivamente si limita a giocare un game di risposta per poi concludere precocemente, ritirandosi all’inizio del quarto set.

[23] M. Zverev b. [10] J. Isner 6-4 6-3 7-6(5) (Andrea Iaccarino)

Nella nottata sull’Arthur Ashe se n’è andata un’altra testa di serie importante: John Isner, numero 10, ha ceduto in appena tre set contro Mischa Zverev, numero 23, in maniera piuttosto netta, subendo il gioco del tedesco che per la maggior parte del match ha adottato la strategia del serve & volley riuscendo a non perdere il servizio in tutti i 15 game di battuta.

Zverev è riuscito spesso ad anticipare le risposte troppo centrali dell’americano, ma anche quando il tedesco non ha coperto bene la rete spesso sono arrivati degli errori dell’avversario. La difficoltà sul servizio di Zverev (0 palle break concretizzate su sulle sole 3 ottenute in tutto il match), unita a quella dell’americano al servizio per i primi due set e mezzo (è ricorso anche al medical time out per un massaggio alla zona del trapezio, e questo problema non lo ha aiutato nel battere come suo solito), ha fatto sì che il gigante della Carolina non sia mai sembrato superiore al tedesco, che ha avuto le idee sempre chiare e ha giocato praticamente la partita perfetta.

Per Isner possono essere dei rimpianti il doppio fallo sul 3-3 che ha regalato il break al Zverev e le due palle break non sfruttate sul 3-3 del terzo set. Troveremo quindi agli ottavi di finale Zverev-Querrey, anche se si tratta dello Zverev “sbagliato” tenendo conto delle aspettative che erano rivolte verso il fratello, n.4 del seeding, che ha perso appena nel secondo turno nell’incontro Next Gen con Coric e ha così sprecato la chance di arrivare fino in fondo che gli era stata concessa da un tabellone decisamente povero.

[28] K. Anderson b. B. Coric 6-4 6-3 6-2 (Francesca Padoin)

Questa sarà una partita molto difficile e rivelatrice per Borna Coric contro Kevin Anderson, numero 32 del ranking nonché ottimo servitore che sul cemento trova un’arma in più, dove dovrà dimostrare di saper mantenere il livello che ha dimostrato contro Alexander Zverev l’altro giorno, quando ha eliminato il quarto favorito del tabellone. 

Comincia Anderson al servizio e, da subito, il croato lo mette in difficoltà con risposte profonde ed angolate tanto da spingerlo a forzare sulle seconde. Nel game successivo però Coric, aiutato viceversa in maniera approssimativa dal servizio, sembra soccombere al bombardamento del sudafricano, cercando solo di allungare lo scambio. La strategia del croato per ora sembra quella di far correre l’avversario ma i colpi risultano poco angolati e gli errori sono spesso in agguato.

Nel nono game la prima svolta: Coric torna a servire in modo meno efficiente e l’avversario ne approfitta, guadagnando il break che gli regala il parziale. Il secondo set vede uno stop per medical time out a fine terzo game proprio per il croato , che torna con una vistosa benda attorno al ginocchio ma riesce comunque a tenere il proprio game, cercando di velocizzare il gioco, aiutato in questo dal servizio. D’altro canto Anderson non approfitta del momentaneo problema dell’avversario, facendolo correre ma tira spesso centralmente, e Coric dal canto suo mette due ottime risposte ed un passante e si guadagna tre break point. Break che non arriva. In parte c’è una serie di ottimi servizi del sudafricano, in parte per un tiro fuori di pochissimo. Dopo la pausa medica, comunque, Coric sembra paradossalmente stare meglio: spinge di più, serve meglio e copre tutto il campo ma fra i due quello che in vantaggio resta comunque Anderson che tiene tranquillamente i suoi turni e riesce a rendersi insidioso in quelli avversari, cercando di spezzare il ritmo al croato, ma qui è molto bravo quest ultimo a rimandare indietro tutto senza perdere la spinta. Ancora, però, nel game più importante (4-3) il croato cala di rendimento e subito il sudafricano ne approfitta, procurandosi un break, che concretizza grazie a un facile dritto a rete dell’avversario. 

Ad Anderson basta quindi solo tenere il servizio per vincere anche il secondo parziale. Pesano i 5 break point non concretizzati da Coric a fronte dei 2 su 2 di Anderson. Il croato finora manca nei momenti fondamentali ed i pochi gratuiti fatti sono proprio nei momenti più critici come succede anche nel terzo game del terzo parziale in cui manda un dritto fuori e consegna il break di vantaggio all’avversario, che si limiterà a mantenere i suoi turni e a vincere un altro break, fino alla vittoria. Anderson viceversa è riuscito a salire di livello quando serviva e a chiudere il match in meno di due ore di gioco. Al prossimo turno incontrerà il nostro Paolo Lorenzi che sarà l’unico italiano a giocare nella seconda settimana di uno Slam e ai suoi primi ottavi qui.

Risultati:

[17] S. Querrey vs R. Albot
[23] M. Zverev vs [10] J. Isner
P. Lorenzi b. [Q] T. Fabbiano 6-2 6-4 6-4
[22] K. Anderson b. B. Coric 6-4 6-3 6-2
[Q] D. Shapovalov b. K. Edmund 3-6 6-3 6-3 1-0 rit.
[14] P. Carreno Busta b. [Q] N. Mahut 6-3 6-4 6-3
[16] L. Pouille b. [Q] M. Kukushkin 3-6 6-3 6-4 6-4
[29] D. Schwartzman b. [5] M. Cilic 4-6 7-5 7-5 6-4

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