Halep: “Sarebbe stato normale far ripetere l’ultimo punto”

Simona Halep molto amareggiata dopo la sconfitta a Wimbledon: "Ho chiesto all'arbitro per la lunga pausa tra secondo e terzo set: lei lo fa sempre, ma non c'è una regola".

In Costanza (per l’incontro di Fed Cup, nda) avevi detto che il pubblico era stato corretto, oggi cosa pensi?
Pensavo sia stato molto carino e corretto anche qui. L’unico problema è stato sull’ultimo punto, sono stata sorpresa che quella signora abbia urlato. Per il resto l’atmosfera era molto bella, mi è piaciuta.

Dopo l’ultimo punto hai guardato l’arbitro, ti aspettavi una decisione diversa?
Ho pensato che l’arbitro avrebbe fatto ripetere il punto, sarebbe stato normale farlo quando qualcuno grida così.

Però non hai insistito nella polemica.
Era inutile, lui mi ha detto che non poteva farci nulla e che il punto non poteva essere ripetuto.

La partita invece come è stata?
Molto bella, ancora una volta molto equilibrata. Entrambe abbiamo giocato molto bene, ad un livello molto alto. Avrei potuto servire meglio nel tie-break. Nel terzo set anche quando avevo perso il servizio sentivo di poterlo recuperare. Tutto sommato son contenta di come ho giocato, mentre lei ha giocato lo stesso molto bene e ha meritato.

A proposito invece della pausa tra secondo e terzo set. Hai chiesto all’arbitro spiegazioni per la durata. Sei stata sorpresa della durata?
Il toilette break?

Sì.
Non credo siano stati solo 4 minuti. Lei lo fa tutte le volte, ed io non posso farci nulla.

Sei nella top-10 da tre anni e mezzo, questa è la seconda chance vera di essere numero 1 che manchi (sarebbero 3 con Eastbourne, nda). Quanto ti infastidisce e cosa vorrebbe dire, ora, raggiungere quel traguardo?
Non saprei dirti sul numero 1, ancora non ci sono. Sono nella top 10 da tanto tempo e sono contenta per come sto giocando. Ovviamente uno dei miei obiettivi è quello di diventare numero uno, ci sono andata vicina ma non mi condiziona più di tanto perché giocherò ancora per molti anni e avrò forse altre possibilità. Sono vicina e devo continuare soltanto a lavorare.

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