A Wimbledon restano solo quattro italiani

Comincia male il torneo di Wimbledon per gli italiani: in otto sono già a casa. Vincono Bolelli, Belotti, Arnaboldi e Travaglia, che si aggiudica il derby con Caruso. Secondo turno complicato per tutti.

C’erano dodici italiani in campo oggi dalle parti di Wimbledon – a Roehampton per la precisione – e ne è rimasto esattamente un terzo, quattro. Hanno perso infatti Lorenzo Giustino, Gianluigi Quinzi, Matteo Donati, Federico Gaio, Luca Vanni, Stefano Napolitano, Alessandro Giannessi e Salvatore Caruso, quest’ultimo impegnato nel derby contro Stefano Travaglia. Qualche rimpianto solo per Luca Vanni che ha buttato al vento il match al dodicesimo game del secondo set, quando ha servito per il match, ha avuto quattro match point e ha poi finito col cedere il servizio e il tiebreak. A dire il vero anche Hemery ha buttato al vento due match point nel decimo game e si è fatto brekkare, ma alla fine il francese ha avuto la meglio per 13-11. Giannessi e Napolitano sono arrivati al terzo set, gli altri hanno perso tutti molto nettamente.

Vittoria invece per Stefano Travaglia, appunto nel derby contro Caruso; Andrea Arnaboldi, che ha superato in tre set Aldin Setkic; Riccardo Bellotti, che ha usufruito anche del ritiro di Blaz Kavcic, ma quando era ampiamente avanti; e Simone Bolelli, che ha vinto un gran match contro Sam Groth.

I quattro torneranno in campo domani. Comincerà Bolelli a mezzogiorno (le 11 in Inghilterra) contro lo spagnolo Adrian Menendez-Maceiras; toccherà poi a Travaglia, che dovrà vedersela con la promessa francese Quentin Halys e Arnaboldi che avrà di fronte Lucas Lacko. Infine nel tardo pomeriggio spazio a Bellotti, che affronterà Denis Kudla. Speriamo di trovarne qualcuno mercoledì.

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