Murray: “Ho fatto molta strada negli ultimi dieci giorni”

La conferenza stampa di Andy Murray, qualificato ai quarti di finale del Roland Garros: "In questo momento ho le idee chiare su cosa devo fare"

Considerando l’inizio del torneo in cui stavi cercando di guarire dall’influenza, sarai molto compiaciuto dei progressi della prima settimana e felice di essere nella seconda?
Si, credo che oggi sia stata la miglior partita che ho giocato fino ad ora (nel torneo, ndr). Le condizioni erano difficili. C’era molto vento. Non è stato facile. Però, si, sento di migliorare match dopo match. Ho iniziato a colpire la palla in modo più pulito e a piazzare i colpi giusti al momento giusto. Ho fatto molta strada negli ultimi dieci giorni.

(Khachanov, ndr) ha attirato parecchia attenzione. Ora che ci hai giocato contro, quali prospettive future intravedi per lui?
Non saprei perché non lo conosco così bene. L’etica del lavoro e la dedizione sembrano esserci. Credo sia veramente dedito al tennis e questo è molto importante. Secondo me, lui ha un ottimo coach. Gaio Blanco, ha aiutato praticamente tutti i giocatori con i quali ha lavorato. È un ragazzo molto potente. Gran servizio. Grandi colpi, buon timing. Non si può mai sapere quanto i giocatori potranno crescere. È molto difficile da dire. Però è certo che lui sia uno dei migliori giovani del mondo in questo momento. Continuerà a migliorare. Credo che entro la fine dell’anno sarà tra i primi 20-25 al mondo, poi da lì, chissà.

In entrambi i casi in cui oggi hai perso il servizio, hai immediatamente ottenuto il controbreak. Sei in quella fase in cui quando senti che qualcosa sta andando storto, alzi il livello del tuo tennis e rimetti le cose a posto?
Sì, dopo lo scorso match ho detto che ciò che conta è a cosa stai pensando prima del punto successivo. In questo momento ho le idee molto chiare su cosa devo fare. Ho giocato un brutto game nel terzo set e sono stato brekkato. Se non ricordo male nel secondo, quando ho perso il servizio, lui ha giocato ottime risposte e ha giocato un buon tennis. Nel terzo set non ho giocato bene ma ho resettato tutto molto velocemente e ho ricominciato a mettere a segno ottimi punti nel game successivo in cui ho recuperato il break. Questa è stata un’altra nota positiva dell’ultimi due match. Anche contro del Potro, quando ho servito per il secondo set. Ho brekkato subito nel game successivo è ho chiuso il parziale. È stato un fattore molto positivo ultimamente.

Condoglianze per gli ultimi eventi in Gran Bretagna. Ieri è stato chiesto a Djokovic se ritiene che lo sport sia un mezzo di unione tra i popoli, e ha risposto che il tennis è portatore di valori ammirati dalla gente come sacrificio e fair play. Potresti regalarci la tua riflessione sul modo in cui lo sport, nel suo piccolo, avvicina culture diverse?
Credo sia una delle grandi cose di cui il tennis è capace, non so esattamente quanti Paesi differenti siano rappresentati in questo torneo, tra uomini e donne, ma sicuramente sono tantissimi. Di sicuro, tutti quanti condividiamo spogliatoi, campi da allenamento. Giochiamo uno contro l’altro. Nella maggior parte del casi, i giocatori si trovano molto bene con gli altri colleghi. Giriamo il mondo. Giochiamo in città di tutto il mondo e di vari continenti. In qualsiasi posto in cui andiamo riceviamo sempre un supporto straordinario. Perciò credo che lo sport, ed il tennis in particolare per sua natura di sport globale, fa in modo che molte persone da tutto il mondo possano ritrovarsi insieme. Mi sento molto fortunato a girare il mondo. È una delle cose più belle di questo lavoro o comunque tu voglia definirlo. Da quando avevo 14/15 anni ho viaggiato, sono stato in Sud America, negli Stati Uniti, ho giocato in tutta Europa sin da giovanissimo. E non avrei avuto l’opportunità di farlo se avessi fatto altro. È una delle cose veramente belle del nostro sport.

Affronterai Verdasco o Nishikori nel prossimo incontro. Puoi dare un giudizio su entrambi, essendo tuoi possibili avversari?
Beh, entrambi sono giocatori molto molto difficili da affrontare. Verdasco ha uno dei migliori diritti del circuito. Ha sempre giocato bene in questo torneo. Ho visto qualche spezzone del suo primo turno con Zverev. Ha giocato molto bene in quell’occasione. Anche contro Cuevas ha ottenuto una vittoria abbastanza agevole. Non che mi aspettassi che Verdasco avrebbe perso, ma il punteggio è stato alquanto sorprendente. Immagino abbia giocato molto bene anche in quel caso. E poi Kei, contro di lui ho perso agli scorsi US Open. Gioca molto bene sulla terra battuta, naturalmente. È un giocatore molto solido su entrambi i lati del campo, mentre nel caso di Fernando, la maggior parte dei pericoli provengono dal lato del diritto. Kei al contrario è pericoloso con entrambi i colpi di rimbalzo. In più si muove molto bene, è rapido. Per cui, si, sfide molto diverse tra di loro. Uno è un mancino molto possente l’altro un destrorso più basso. Vedremo chi dei due vincerà.

traduzione a cura di Fausto Consolo

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