WTA Roma: Halep o Svitolina, chi sarà la nuova padrona del Foro Italico?

Roma avrà una nuova campionessa: mai una tennista rumena o ucraina aveva trionfato al Foro Italico. Halep e Svitolina, la migliore sul rosso contro la migliore del 2017.

Simona Halep contro Elina Svitolina: ci sarà una nuova regina al Foro Italico. Quella che sembra però una finale a sorpresa ha molti significati nascosti. Partiamo dall’ucraina, la giocatrice che non avrà i favori del pronostico ma che in stagione ha già toccato alcuni primati non da poco: prima giocatrice del suo paese ad entrare in top-10, primo Premier 5 in carriera vinto (Dubai) ed altri due titoli che l’hanno portata ad essere la tennista più titolata fin qui della WTA. Non solo, però, perché comunque andrà la partita contro la rumena sarà certa di vedere il proprio nome davanti a tutte le altre nella classifica Race, quella che tiene conto dei risultati raccolti nell’anno solare. E no, non è un errore: dopo Roma saranno passati tre Premier Mandatory su quattro, due Premier 5 su cinque, un torneo Slam su quattro, e la nuova leader è una giocatrice classe 1994 che è sempre stata una grande lavoratrice e che ha conquistato tutto passo dopo passo: l’ucraina conta infatti vittorie su Angelique Kerber (5), Serena Williams, Karolina Pliskova, Garbine Muguruza (3), Dominika Cibulkova, Johanna Konta (2), Svetlana Kuznetsova. Le uniche, delle attuali top-10, a non aver mai battuto sono Agnieszka Radwanska e la stessa Halep.

Si affronteranno oggi sul terreno preferito dalla rumena: la terra battuta. Simona viene da 10 vittorie di fila, considerando anche Madrid, e vuole ripetere una doppietta che è riuscita per l’ultima volta nel 2013 a Serena Williams quando si impose 6-1 6-4 contro Maria Sharapova in Spagna e 6-1 6-3 contro Victoria Azarenka in Italia.

IL CAMMINO

[6] S. Halep

Risultato (tempo)

[8] E. Svitolina

Risultato (tempo)

1° turno

Bye

Bye

2° turno

L. Siegemund

6-4 6-4 (1h40′)

A. Cornet

6-4 7-6(11) (2h22′)

ottavi

[12] A. Pavlyuchenkova

6-1 4-6 6-0 (1h37′)

[Q] M. Barthel

3-6 6-0 6-0 (1h41)

quarti

[Q] A. Kontaveit

6-2 6-4 (1h20′)

[2] K. Pliskova

6-2 7-6(9) (1h32′)

semifinale

[15] K. Bertens

7-5 6-1 (1h17′)

[3] G. Muguruza

4-1 rit. (20′)

L’unico punto di collegamento tra le due è il match di ottavi, l’unico di tutto il torneo dove entrambe sono state chiamate ad un terzo set conclusosi casualmente con lo stesso punteggio. Per il resto Halep ha sempre concluso le sue partite su una media di un’ora e mezza mentre per Svitolina c’è stata l’enorme fatica fatta all’esordio contro Alizé Cornet e poi la passeggiata in semifinale contro una Garbine Muguruza che ha alzato bandiera bianca dopo appena 20 minuti. Due le teste di serie battute da entrambe: per Halep erano entrambe maggiori rispetto alla sua, per Svitolina invece si trattava di due delle prime tre del seeding.

CONFRONTI DIRETTI

  • 2013 WTA Tour of Champions, Sofia, Round Robin: Halep b. Svitolina 6-1 6-1

Precendete piuttosto particolare, perché arrivato nell’ultima settimana della stagione in un torneo che non ha mai attirato grande attenzione nella maggior parte delle giocatrici se non in quelle che potevano realmente avere ancora qualcosa da chiedere all’annata. Questo è proprio il caso di Halep, che nel 2013 vide la sua carriera spiccare il volo: da Roma in avanti ci furono una serie di risultati sensazionali ed in Bulgaria arrivò il sesto titolo in meno di 6 mesi. Svitolina subentrò invece a Maria Kirilenko, ritiratasi dopo il primo match, e senza neppure la possibilità di accedere direttamente al secondo turno. Ne uscì fuori un match totalmente sbilanciato per la numero 1 del seeding.

LA CHIAVE

Viene difficile pensare ad uno stravolgimento dei valori fatti vedere fin qui. Svitolina sta facendo un cammino oltre ogni immaginazione, legittimando quanto di buono fatto in questo scorcio di 2017, ma le prestazioni di Halep sono sempre state ineccepibili da quando la rumena è tornata sulla terra rossa.

Tutti i problemi che aveva sofferto nei primi 4 mesi dell’anno ora sembrano un lontano ricordo. I colpi che non andavano, il grande nervosismo, i problemi fisici… Da Miami in poi c’è stata un’altra Halep, capace di perdere solo una delle 16 partite successive: la semifinale di Stoccarda contro Siegemund. Ha confessato già in Germania come abbia voluto prendersi una piccola pausa dal suo allenatore, Darren Cahill, per lavorare con nuove motivazioni sull’aspetto mentale. Accusata di maleducazione dopo un coaching in campo in Florida, quando volarono parole grosse contro il coach, ha capito che era ora di fare veramente un passo importante. Cahill è tornato regolarmente al suo posto, un mese dopo (a Madrid) e questi miglioramenti si stanno facendo vedere più che mai. Simona perde raramente sulla terra, ancor meno da una giocatrice peggio classificata. La terra le concede la possibilità di difendere ed attaccare con la stessa facilità, di tenere i recuperi molto profondi, di muovere il gioco a proprio piacere anche con scambi piuttosto lunghi dove Svitolina dovrà correre e non fare altro che ributtare la palla al di là della rete, in qualche modo. Per l’ucraina la speranza è quella di un’avversaria non al 100% e di una partita, la sua, priva di errori e con tanto coraggio dall’inizio alla fine.

NUMERI

È il primo confronto diretto tra le due che per la prima volta si giocano il titolo a Roma. Svitolina potrebbe centrare il secondo Premier 5 della stagione dopo Dubai, Halep il primo Prermier 5 da Montreal 2016 quando batté in finale Madison Keys. Per la rumena sarebbe il titolo numero 16 in carriera mentre l’ucraina alzerebbe il quarto alloro della stagione, l’ottavo titolo in carriera.

Parlando invece di ranking: una vittoria di Halep la proietterebbe al numero 3 del mondo, scavalcando di 5 punti Karolina Pliskova (6105 contro 6100) e le regalerebbe la testa di serie numero 2 per Parigi vista l’assenza di Serena Williams (seconda con 6110 punti); una vittoria di Svitolina invece proietterebbe l’ucraina in sesta posizione, garantendole la testa di serie numero 5 per il secondo Slam stagionale.

Nella Race, una vittoria di Svitolina vorrebbe dire un primo discreto allungo rispetto alla numerosa mischia dei giorni scorsi perché porterebbe l’ucraina a 2845 contro i 2507 di Karolina Pliskova in seconda posizione ed i 2245 di Johanna Konta in terza. Un successo di Halep, invece, terrebbe tutto in ballo: Svitolina sarebbe sempre prima ma con solo 2530 punti, con Pliskova sempre seconda a 2507 ed Halep che diventerebbe terza con 2505 lunghezze.

Non solo, ma ad Halep servirebbe un successo anche per avere più chance a Parigi di dare la caccia al numero 1. Questo però sarà un argomento che vi mostreremo nei prossimi giorni.

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