Svitolina: “Voglio essere a Singapore per il Master di fine anno”

Le parole di Elina Svitolina dopo la vittoria nel WTA Premier 5 di Roma: "Questo il giorno più bello della carriera? Non so, di sicuro però è in top-3".

Tempo fa dicevi che il tuo obiettivo era diventare top-10, ora cosa speri?
Voglio essere a Singapore a fine anno. L’anno è ancora molto giovane per cui dovrei giocare tanti tornei e vincere tante partite. Voglio provare a continuare così ed a migliorarmi magari sempre più.

Oggi è stata una partita dove il fisioterapista è dovuto entrare in campo per entrambe. Lei si è girata una caviglia, tu hai avuto qualche problema?
No, ma son stati momenti difficili, specialmente su un campo come questo, sulla terra. Molto probabilmente ha inciso sulla prestazione un po’ di entrambe, soprattutto la sua perché poi aveva vinto una settimana fa a Madrid ed era qui in grande forma. All’inizio vedevo che si muoveva molto bene, però nella mia testa pensavo comunque potesse avere un calo ed ho cercato di rimanere lì e metterle pressione o almeno darmi una chance di rientrare nel match. Ho gestito bene la pressione nel secondo set, lei ancora si muoveva bene, continuavo a dirmi che ce l’avrei fatta e credo abbia funzionato piuttosto bene.

Nel primo set Andrew (lo sparring) è sceso ed è sembrato dirti di colpire meglio, più aggressiva, per non lasciare che la tua avversaria dettasse lo scambio. Quanto è stato importante?
Dovevo soprattutto rimanere tranquilla perché lei è solita rigiocare molti colpi e metterti nelle condizioni di sbagliare specialmente quando sei sotto pressione. Questo è parte del suo gioco, non è soltanto una che domina lo scambio. Nel primo set faticavo un po’, avevo male all’inguine ma per fortuna poi sono riuscita a recuperare al meglio grazie al mio fisioterapista. Non credo neanche di aver giocato così male quel parziale, forse giusto uno o due colpi hanno deciso tutto. Probabilmente Andrew ha visto anche che ero nervosa: stavo commettendo quasi solo gratuiti, per fortuna che ha saputo darmi i consigli giusti.

È il giorno migliore della tua carriera?
Uno di quelli, sì. A Dubai ne avevo vissuto un altro importante e molto difficile perché giocavo anche per raggiungere la top-10. In più è stato il giorno in cui ho vinto il primo titolo importante in carriera. E poi alle Olimpiadi, quando sconfissi Serena Williams… Dai, è sicuro in top-3!

Per te c’è una favorita al Roland Garros? Halep ha detto “almeno 15”.
No non posso fare nomi. Sicuro ci saranno tante giocatrici in grado di fare bene. Molto dipenderà anche dalle condizioni che troveremo perché se sarà come lo scorso anno, pioggia continua, sarà un vantaggio per giocatrici che colpiscono forte. Spero che i campi siano asciutti e che ci siano più opportunità per le altre. In ogni caso sarà complicato: è un torneo dello Slam, ci sarà tanta pressione. Tutte sono affamate e vogliono vincere, sono pronte a dare tutto. Non penso qualcuna favorita più di altre.

Nei prossimi giorni potrai finalmente riposare.
Sì, finalmente avrò 2-3 giorni di riposo. È sempre un sospiro di sollievo. Tornerò ad allenarmi mercoledì, nel frattempo vedrò di godermi Parigi con alcuni amici.

Speri di diventare importante come i fratelli Klitschko?
Magari! Ma sono ancora molto lontana: uno di loro ora è il sindaco di Kiev. È qualcosa di molto speciale per me essere parte di una cerchia di persone che vengono dall’Ucraina e sono in grado di fare qualcosa di speciale per la propria nazione. Molti di loro, ucraini, cambiano passaporto verso altre nazioni perché non vogliono soffrire o non hanno abbastanza soldi. Per chi rimane invece posso provare solo tanta ammirazione perché so quello che hanno passato. Sono fiera di essere ucraina e di rappresentare il mio paese.

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