ATP Barcellona: Rafa Nadal è da 10 e lode

Thiem resiste solo un set poi cede il passo a Nadal, che per la decima volta vince il torneo di Barcellona. Obiettivo Roland Garros, alla ricerca del "dieci" più prestigioso.

[3] R. Nadal b. [4] D. Thiem 6-4 6-1

Rafa Nadal gioca una partita impressionante sotto al punto di vista fisico e mentale concedendo poche speranza a Dominic Thiem e conquista il cinquantunesimo titolo in carriera sulla terra e il decimo in Catalogna, bissando il successo dello scorso anno. Thiem inizia il match sparando le sue cartucce ma Rafa non è da meno e dopo un sostanziale equlibrio nei primi otto game, lo spagnolo rompe gli indugi mettendo a segno un parziale di otto giochi a uno con cui travolge l’austriaco.

Parte Rafa al servizio e Thiem lo aggredisce subito con risposte profonde procurandosi una palla break. Lo spagnolo però gli toglie ogni possibilità prendendo subito il campo con un dritto profondissimo che segue a rete andando a segno con una stop-volley. Thiem cerca di prendere in mano gli scambi manovrando sulla diagonale sinistra ma quando non trova profondità Rafa aggira la palla e gioca dritti sempre più arrotati con cui allontana dal campo l’austriaco portandolo all’errore. La situazione è diversa quando è Thiem a comandare il gioco abbreviando gli scambi ma per farlo deve prendersi rischi enormi e non sempre ci riesce perchè Rafa fa buona guardia. Con i servizi a fare la differenza da una parte e dall’altra si arriva al sesto game in cui Thiem si fa prendere dall’ansia di chiudere sul 30-30 e, dopo aver servito due prime possenti sul rovescio di Rafa con cui si apre il campo, tira un dritto inside-in in corridoio e quello seguente in rete. Sulla palla break Thiem serve ancora il kick ad uscire e questa volta il dritto è vincente. Arriva un’altra palla break per lo spagnolo che Thiem annulla come la precedente e nello stesso modo tiene il servizio. Seguono turni agevoli al servizio per entrambi e sia rriva al 5-4 per Nadal senza break. Sul 40-30 Thiem non riesce a chiudere il game facendosi sorprendere da un vincente di rovescio di Rafa e poi con un errore lungo linea del suo rovescio regala il set point. Basta quello a Rafa per far suo il primo set rspondendo al servizio con un dritto molto profondo su cui Thiem cerca un impossibile vincente con il rovescio che finisce in rete, il diciannovesimo errore non forzato commesso da Thiem preso dalla fretta.

Nel secondo set il tema non cambia, Rafa è sempre sicuro al servizio mentre Thiem inizia subito a soffrire sul suo. Nel secondo game l’austriaco annulla tre palle break ma per farlo deve giocare al limite mettendo a segno colpi rischiosissimi e non è un buon segno. Nel quarto game infatti non ci riesce e cede il servizio. Giocare oltre al limite delle proprie possibilità con Nadal è un suicido perchè anche quando il punto sembra chiuso la palla torna indietro sempre una volta di più. Cercando sempre colpi definitivi, l’austriaco non trova più il campo e cede ancora il servizio nel sesto game. In totale controllo Rafa chiude il match tenendo a quindici il suo ultimo servizio. La chiave dell’incontro sta tutta qui: dopo l’unica palla break salvata nel game di apertura, Rafa ha lasciato solo le briciole, mettendo in campo il 66% di prime palle con cui ha raccolto il 71% dei punti facendo la differenza con la seconda sulla quale ha perso solo cinque punti su diciotto giocati.

Manca poco meno di un mese al Roland Garros, che prenderà il via il 29 maggio, in cui Rafa tenterà la tripletta con la “decima” più prestigiosa. Prima di allora però ci saranno altre due tappe fondamentali: i Master 1000 di Madrid, al via l’otto maggio, e quello di Roma la settimana seguente. Lo scorso anno, dopo i successi appena confermati a Montecarlo e Barcellona, Rafa perse nella semifinale del primo contro Murray e nei quarti del secondo contro Djokovic, che poi si scambiarono i titoli. Dai numeri 1 e 2 al mondo non sono arrivati finora segnali confortanti ma è lecito pensare che non siano alla resa totale. Senza trascurare Roger Federer che non ha dato ancora garanzie sulla sua partecipazione al Roland Garros ma che, se dovesse prenderne parte, visto lo strepitoso inizio di stagione, non sarebbe certo da dare per sfavorito. Dopo il perdiodo di riposo preso nella seconda metà del 2016, Roger è tornato conquistando il diciottesimo Slam e i Master 1000 di Indian Wells e Miami. Resta da capire se vorrà concentrarsi sul titolo a lui più caro sull’erba di Wimbledon o se penserà di dire la sua anche su quello che ha vinto solo una volta, nel 2009, quando fu Soderling a spianargli la strada togliendo dai giochi Rafa.

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