WTA Acapulco: Tsurenko si conferma perfetta nelle finali

Terzo titolo in carriera per Lesia Tsurenko, che ad Acapulco batte in finale Kristina Mladenovic.

[7] L. Tsurenko b. [2] K. Mladenovic 6-1 7-5

Essere perfetta nelle finali, eppure non essere mai riuscita ad entrare in top-32, nella cerchia di giocatrici che hanno diritto ad un ruolo da testa di serie nei tornei Slam. È questo il paradosso di Lesia Tsurenko, tennista ucraina di 27 anni (ne compirà 28 a fine maggio) che ad Acapulco festeggia il terzo titolo WTA in carriera su altrettante finali disputate. L’ucraina ha superato in finale Kristina Mladenovic, dominata nel primo parziale e superata solo al fotofinish nel secondo. Per la francese questa è la terza finale persa nell’ultimo anno con il “solo” titolo raccolto a San Pietroburgo, il primo della carriera, che visto solo in ottica 2017 dimostra quanto bene stia facendo la ex numero 1 del mondo a livello junior che da lunedì vedrà il suo nome al numero 26 del ranking WTA, nuovo best ranking personale.

Primo set, come detto, senza storia. Il primo break della partita di Tsurenko è giunto subito, e dal 3-0 è stato tutto molto più semplice. Veramente ispirata l’ucraina, che però ha beneficiato anche di un cammino molto più semplice rispetto alla sua avversaria odierna: ben 2 ritiri lungo il tabellone. Nel secondo turno Julia Goerges si è arresa sul 6-1 2-0 a causa di un colpo di calore, mentre in semifinale Mirjana Lucic Baroni ha alzato bandiera bianca sotto 0-5. Per Mladenovic invece ci sono state le diverse fatiche prima al secondo turno, nel match durato tre ore e trentadue minuti, e poi in semifinale in altri 2 set molto complicati contro Christina McHale. Il sorriso mostrato però nella cerimonia di premiazione dimostra come tutto sommato, pur avendo ricevuto il trofeo come seconda classifica, il risultato è più che positivo. Per Tsurenko, ovviamente, la gioia di poter allungare a 3 la striscia di titoli e di anni consecutivi con un trofeo WTA: dopo Istanbul 2015 e Guanghzou 2016, ecco Acapulco 2017. Niente male per una giocatrice che non è ancora riuscita ad entrare in top-30.

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