5 marzo: auguri a Daria Gavrilova (ed al suo coach)

Compie gli anni oggi Daria Gavrilova (ed il suo coach Nicole Pratt), che con l'Italia ha un rapporto molto particolare.

Compleanno importante in casa Australia, perché il 5 marzo segna la nascita sia di Daria Gavrilova che Nicole Pratt, la sua allenatrice che lei stessa in un’intervista di 2 anni fa a Parigi ci rivelò essere un po’ come la sua migliore amica (intervista poi pubblicata sulla rivista Match Point).

Nicole ha conosciuto Daria quando l’allora giocatrice russa faceva un mese in Australia a fine stagione, quando si disputano gli ultimi ITF e poi ci si occupa della preparazione invernale. Daria aveva legato con alcune tenniste australiane, come Storm Sanders, ed aveva cominciato ad allenarsi con loro. Poi l’episodio della Fed Cup con l’Italia, il “no” alla federazione sulla possibile convocazione in nazionale, l’infortunio al legamento del ginocchio e la lunghissima riabilitazione, con Pratt che le è sempre stata accanto. Giorno dopo giorno, stringendo un legame sempre più forte. Per tutti questi motivi, senza dimenticare il fidanzato, Luke Saville, ex speranza del tennis australiano e con cui ha una relazione dal 2011, Gavrilova ha voluto fortemente la cittadinanza australiana.

Nata nel 1994, da junior ha raggiunto il numero 1 del mondo nel 2010, anno in cui si impose poi nei giochi Olimpici dei giovani a Singapore, rappresentando ancora la Russia, battendo in finale 2-6 6-2 6-0 Saisai Zheng.

Non ha nell’altezza un suo punto di forza, anzi. Sta però imparando a migliore anche in questo aspetto, cercando di migliorare in resistenza ed aggressività, non perdendo però quel pizzico di varietà che la può portare a lavorare il punto o a cercare l’accelerazione con discreta facilità. “Ho capito che sarà sempre così: è impossibile per me chiudere un match sotto le 2 ore”, frase detta quest anno a Melbourne, dopo il primo turno contro Naomi Broady dove si impose 4-6 6-3 7-5. Al secondo turno, altra vittoria in 3 set contro Ana Konjuh, in conferenza stampa la prima domanda.

La semifinale a Roma nel Premier 5 del 2015 rimane ad oggi il suo miglior risultato nel circuito WTA, anche se lo scorso anno un ottimo finale di stagione l’ha portata a raggiungere prima i quarti in un Premier Mandatory, poi la prima finale in carriera a Mosca, nell’ex torneo di casa, dove però davanti a sé trovò un’avversaria che stava giocando il migiior tennis degli ultimi (suoi) anni: Svetlana Kuznetsova.

Ha un forte legame con l’Italia, grazie al fisioterapista che ha origini nel nostro paese. Proprio nel 2015, prima del torneo di Roma, venne ad allenarsi a Tirrenia per un mese e ne approfittò per girare la Toscana

A livello Slam si è fatta notare grazie a 2 ottavi di finale in Australia, in quello che ora è a tutti gli effetti il suo torneo di casa. Soprattutto, a Melbourne è amata alla follia dai vari fan. Il clima nelle sue partite è elettrizzante, si crea un legame indissolubile tra il pubblico, che la vuole vedere dare il 100% fino all’ultima palla e lei che vuole loro la incitino fino all’ultimo punto.

 

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