Williams: “Non ho nulla da dimostrare”

La conferenza stampa di Serena Williams dopo la vittoria con Nicole Gibbs nel terzo turno agli Australian Open: "Sarà bello giocare con Strycova".

Al prossimo turno giocherai con Barbora Strycova. Cosa sai di lei? È diventata molto costante, ha raggiunto la top 20. Cosa hai visto o sentito su di lei?
L’ho vista giocare un sacco, gioca sempre. Venus ha giocato con lei molte volte. L’ho vista giocare a Sydney, ed è proprio in forma. Ha un bel gioco, molto aggressivo. Sarà bello poterci giocare. Non ho nulla da dimostrare in questo torneo. Sto solo facendo del mio meglio.
Ovviamente sono qui per un preciso motivo. Sono pronta per affrontarla.

Alcuni dei più grandi giocatori della storia avevano un vantaggio già prima di scendere in campo, intimidendo l’avversario con la loro sola presenza.
Nicole ha detto di averti vista molte volte in azione, e che ti ritiene il suo eroe. Pensi che per te possa essere un vantaggio tutto questo? Può giocarsi come un fattore di intimidazione sulle avversarie? Ad inizio carriera eri impaurita da altre?
Sicuramente poteva capitare, ero molto rispettosa e spesso in soggezione. Penso che oggi Nicole abbia dato il massimo. Ha fatto davvero un ottimo lavoro. Come capitava a me ad inizio carriera, volevo vedere cosa ero in grado di fare, misurando tutti i miei anni di lavoro con le più grandi.

Dopo un paio di avversari, ora stai andando piuttosto bene. Come ci si sente ad andare in campo senza sapere molto del proprio avversario? Sei entrata in ritmo nonostante questo?
È andata bene. Di solito sono tesa nei primi due incontri, ma oggi penso che mi abbia aiutato trovare il giusto feeling. Lei ha iniziato davvero bene, mettendo in campo un sacco di energie all’inizio del match. Avevo davvero bisogno di questo. Ha davvero cominciato forte.

Si è parlato dello stile del tuo servizio come uno dei migliori di sempre. Cosa ti è stato insegnato ad inizio carriera, quanto ci hai dovuto lavorare nel corso degli anni?
Penso di essere riuscita a conservarlo bene negli anni; non sono una persona che va a servire mille palline a settimana, a volte vado, altri giorni no. Penso che sia una cosa molto naturale per me, non è che faccia un sacco di lavoro per questo colpo, o almeno, non ci lavoro tanto quanto si potrebbe pensare.

Non so quanto ti sia mai piaciuto l’allenamento, ma conta ancora qualcosa. Ti è mai piaciuto farlo? Oppure trovi che sia una parte brutta del lavoro che fai al quale non è possibile sottrarsi?
Non so davvero quanti amino allenarsi. Forse lo fanno perchè c’è una parte che ti fa sentire soddisfatto e preparato. Mi sento come quando non mi alleno. È strano. Non è che lo ami, ma allo stesso tempo, non è che lo odi neppure. Ne ho bisogno. Ho davvero bisogno di allenarmi.

L’intervista in campo di oggi, ci è stata utile per avere qualche tuo ricordo un po’ lontano. Tu e tua sorella, diciannove anni fa, davate vita in questo luogo, alla vostra rivalità per la prima volta. Che cosa ricordi? Probabilmente alcuni ricordi sono stati divertenti.
Sì, ricordo quando fecero il sorteggio, avrei dovuto giocare con lei al secondo turno. Mi ricordo, mi sembra, che avemmo un primo set molto combattuto, ma nel secondo lei mi distaccò. Poi arrivò, credo, fino ai quarti di finale. Fece un grande torneo quell’anno.
Sono stati anni fantastici, ci siamo divertite moltissimo a giocare. È davvero emozionante guardando indietro. Non puoi pensare che quei momenti ritorneranno, ma li posso ricordare ancora bene. È stato divertente.

Pensi che giocherai ancora in Fed Cup? Oppure hai chiuso definitivamente?
Non lo so. Dovrò parlare con Kathy. Abbiamo cercato di recuperare, ma probabilmente… Ancora non lo so.

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