Verso la prima finale “Sister act” dal 2009… o la grande sorpresa

Le semifinali dell'Australian Open propongono due sfide all'apparenza chiuse dalla storia e dall'esperienza delle sorelle Williams. Sarà così?

Da un lato la storia, recente, di due atlete tra le più forti mai esistite. Dall’altra parte una grande sorpresa, sia che in campo ci sia comunque una Williams o meno. Le semifinali dell’Australian Open femminile sembrano puntare dritto al primo confronto tra le sorelle Serena e Venus, ma ci sono motivi per pensare che almeno una delle due possa anche fermarsi prima.

Serena Williams contro Mirjana Lucic Baroni, Venus Williams contro CoCo Vandeweghe. Ci fosse qualcuno che avesse ipotizzato questo accoppiamento ad inizio torneo, probabilmente avrà avuto una giornata difficile ed avrà voluto farsi una risata.

34 le semifinali raggiunte da Serena, 21 quelle di Venus, 2 per Lucic Baroni, 1 per Vandeweghe. Numeri che diventano: 28 finali raggiunte da Serena, 14 da Venus (di cui 10 tra 1997 e 2003), 0 per Lucic Baroni e (ovviamente) Vandeweghe. Dunque sembra tutto facile, tutto già deciso. Oppure no? Guardiamo le due sfide nel dettaglio

C. Vandeweghe – [13] V. Williams (0-1 i precedenti)

Roma 2016: V. Williams b. C. Vandeweghe 6-4 6-2

Molto difficile considerare attendibile quel match. CoCo non si trova affatto bene sulla terra, l’ha confermato lei stessa proprio qui a Melbourne quando in una conferenza stampa dichiarò: “La prima volta in vita mia che ho visto campi in terra rossa è stato durante un viaggio in Italia per la Fed Cup junior”. La stessa Venus non è proprio fenomenale su quella superficie, di fatti il match che venne fuori fu abbastanza brutto, chiusosi in favore della più esperta delle due. Qui cambia tutto.

Venus arriva all’appuntamento dopo aver superato: Kateryna Kozlova (101 WTA), Stefanie Voegele (qualificata, 112 WTA), Duan Ying Ying (87 WTA), Mona Barthel (qualificata, 181 WTA), Anastasia Pavlyuchenkova (numero 24 del seeding, 27 WTA). 10 set giocati, altrettanti quelli vinti. Due volte al tie-break, due volte con 7-5, un 6-0 ed un 6-1.
CoCo: Roberta Vinci (numero 15 del seeding, 19 WTA), Pauline Parmentier (67 WTA), Eugenie Bouchard (47 WTA), Angelique Kerber (1 WTA), Garbine Muguruza (7 WTA). 11 i set giocati, 10 vinti. Due tie-break (vinti), un 7-5 ma anche qui un 6-0, un 6-1.

Venus sarà favorita sulla carta, CoCo sul cammino di avvicinamento. Guardando le ultime prestazioni, quelle della statunitense hanno destato molto più stupore e molti apprezzamenti. Liquidare due delle tre campionesse Slam del 2016 cedendo al massimo 4 game a parziale e tenendo quel gioco così aggressivo ma che fino ad ora ha fruttato tanto, fa pensare che possa esserci spazio per una nuova sorpresa. Venus sarà costretta a correre, se la connazionale sarà in giornata “terminator” come tutti i turni precedenti. E quando Venus è costretta a muoversi, perde sempre più campo. Inoltre, fino ad ora la potenza messa in gioco da Vandeweghe ha costretto tutte le sue avversarie a giocare in difesa, Muguruza compresa. Che è inusuale per lei, di fatti è arrivato un netto 6-4 6-0 che ha lasciato a bocca aperta un po’ tutti. Fendenti micidiali, traiettorie perfette. Non c’è stato nulla che non funzionasse. Non solo in quel match, è lì il problema per Venus. Le sue contromisure potrebbero essere il variare il gioco ed offrire palle diverse, ma non potrà far colpire 2 volte Vandewghe nello stesso punto.
Partita molto difficile da interpretare, perché bisognerà anche vedere se CoCo, fin qui solidissima, avrà modo di pensare che si trova a due passi da una possibile finale Slam. Non è un traguardo facile, e chissà se avrà altre chance in futuro.

M. Lucic Baroni – [2] S. Williams (0-2 i precedenti)

Sydney 1998: S. Williams b. M. Lucic Baroni 3-6 6-4 7-5
Wimbledon 1998: S. Williams b. M. Lucic Baroni 6-3 6-0

Dicevamo prima della sorella Venus, di Vandeweghe e del loro confronto poco attendibile… Che dire allora in questo caso? Due giocatrici che si sono affrontate nello stesso anno, ormai 19 anni fa. Se non è record di distanza, poco ci manca.
Detto ciò, Serena Williams ha tutti i favori dalla sua, tutti i vantaggi dalla sua, compreso qualche acciacco fisico che ha colpito la croata in maniera piuttosto evidente oggi al termine del match tra lei e Karolina Pliskova. In conferenza stampa ha voluto rassicurare tutti: “Farò fisioterapia, massaggi, mi riposerò e domani starò bene”. Non può dire altrimenti: non salterebbe il match che aspetta da 18 anni neppure se venisse colpita da una febbre potente.

Dall’altra parte, però, c’è Serena. Oggi la numero 2 del mondo, che fiuta il controsorpasso a Kerber, ha lasciato 5 game ad una giocatrice apparsa fin qui molto in forma. Il primo set è stato impressionante, nel secondo un calo sensibile che però non le ha impedito di chiudere in 2 set. Solo Barbora Strycova (16 del seeding, 20 WTA) è riuscita ad arrivare a 5 game in un set.
Mirjana sta colpendo molto bene, la grinta che mette sulla palla è perfetta, ha eliminato la numero 3 del mondo (Agnieszka Radwanska) e la numero 5, nonché una delle grandi favorite (Karolina Pliskova) a suon di vincenti. Ha giocato però 3 partite al terzo set: nel primo turno contro Qiang Wang, nel terzo contro Maria Sakkari ed oggi contro Pliskova.

La sfida sembra chiusa in partenza, dipende se il cuore e la voglia di Mirjana sapranno spingere ancora un po’ sull’acceleratore e fare in modo che questa favola non finisca di fronte all’ostacolo più difficile tra tutte.

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