Nadal: “Rientrare a inizio stagione è più semplice”

La conferenza stampa di Nadal dopo la vittoria contro Mayer al primo turno degli Australian Open: "Lotto per non scendere ulteriormente in classifica".

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Perchè hai guardato l’orologio?
Controllavo quanto sono in ritardo (ride)

Non hai avuto molti problemi oggi. Hai tenuto sempre il servizio, che è un buon segno, no?
Certo, è sempre così, no? Quando tengo il servizio ci sono due aspetti. Ovviamente devi servire bene. Ancora più importante, non sono un giocatore che tiene il servizio perchè fa ace o servizi vincenti: vuol dire che sto giocando bene dalla linea di fondo. Questo è il punto.

Vittoria in tre set, campo centrale. Potresti dire che è stato il miglior inizio possibile per te?
Non lo so, sono al prossimo turno senza aver perso un set… Non so se sia l’inizio perfetto o no. Non ci penso. Credo solo di aver fatto una partita solida, vinta in tre set, dove ho colpito molti vincenti. Tutto questo è positivo. So di essermi allenato bene e so che è sempre difficile giocare bene in partita all’inizio. Se vinci, però, hai la possibilità di migliorare un po’. Questo è ciò di cui ho bisogno. Ma ho bisogno di migliorare anche se la verità è che ho giocato bene.

Qual è la parte più difficile del tuo rientro? Ti è capitato già un paio di volte, la parte mentale o fisica?
Un po’ entrambe. Si tratta di ritrovare fiducia, è importante. Quando giochi continuamente e vinci le partite ci sono aspetti che arrivano in automatico, no? Non hai molto bisogno di pensare a ciò che accade o a come hai giochi alcuni punti.

Quando, al contrario, stai fuori per un po’, devi ritrovare tutti questi automatismi che rendono il tuo gioco più semplice, questa è la parte importante.
Allo stesso tempo ti dico che è meno difficile tornare quando hai tempo di allenarti prima. Se hai un infortunio a metà stagione, per esempio di tre mesi, allora è più complicato, no? Devi tornare in fretta perché perdi i tornei. Quindi torni prima di essere ben allenato, anche se non stai bene e non ti sei allenato a sufficienza. Gli altri giocatori sono in corsa, giocano partite, sono in ritmo. Tu non ti senti bene. Quando rientri a inizio stagione, nuova per tutti – anche se sai che dopo un infortunio è sempre un po’ più difficile – tutti partono da zero comunque. Se hai tempo di allenarti, non hai questo grande svantaggio, chiaro? Solo un po’. A metà stagione hai molti più problemi.

Parlavi di fiducia. Questo riguarda anche essere il numero nove del mondo? O essere il numero nove non fa differenza?
Certo che la fa. È molto meglio essere numero uno che nove, non ci sono dubbi al riguardo. Oggi però sono il numero nove, questa è la realtà. Lotto per non scendere ulteriormente e per risalire. Penso che se gioco bene e sto bene, salirò.

Giochi ormai da molto tempo: gli Australian Open, come evento, sono migliorati dal tuo punto di vista?
Non solo dal mio punto vista, ma da quello di tutti. Tutti vedono che il torneo è incredibile, quanto è incredibile cosa ha fatto Tennis Australia per l’evento e in generale per il tennis. Sono stato a Brisbane, grande torneo, a Sydney per il Fast4Tennis, splendido stadio e pubblico fantastico. Quello che sta facendo Tennis Australia per il nostro sport è importantissimo, no? Dal punto di vista di noi giocatori possiamo solo ringraziare per tutta questa promozione, per tutte le cose nuove che ci sono in questo torneo ogni anno. C’è sempre qualcosa di nuovo, milgiore per noi, per il pubblico, per i media, per tutti. Non sono un giornalista ma credo il torneo sia milgiorato sotto ogni aspetto. È importante per tutti avere un torneo che è sempre pronto a investire in ogni suo aspetto.

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