AO uomini: rientro vincente per Federer, Nishikori vince al quinto

Primo turno dell'Australian Open 2017. Kei Nishikori soffre contro Andrey Kuznetsov. Il giovane Bublik sorprende Pouille. Murray fatica per due set. Al secondo turno anche Kyrgios, Tomic, Isner e Tsonga.

[17] R. Federer b. [Q] J. Melzer 7-5 3-6 6-2 6-2 (Fabrizio Salvi)

Orologio che segna le 11.30 italiane, 21.30 a Melbourne. Roger Federer fa il suo ingresso sulla Rod Laver Arena e inizia la sua seconda, forse terza, giovinezza tennistica. Il centrale è colmo e gli occhi sono puntati tutti su di lui, in totale ammirazione per quel giovane trentacinquenne che ha fatto tremare il mondo del tennis con i suoi problemi al ginocchio e che, invece, ritorna ancora una volta con tutto il carico amorevole che riversa in questo sport.

Nel lotto degli avversari possibili Re Roger ne pesca uno ostico, coetaneo e mancino. Jürgen Melzer non ha proprio l’identikit del cliente ideale da primo turno, ma sarebbe sicuramente archiviabile senza la ruggine che inevitabilmente attanaglia le articolazioni del Divino svizzero e che si palesano nella tensione che mostra sul suo volto. Il break a metà del primo parziale fissa il punteggio sul 4 a 2 per l’austriaco e gli errori di diritto di Federer fanno il resto. Il treno per rientrare in corsa passa e Federer lo afferra grazie ad una volée di Melzer fermata dal nastro che, nonostante gli errori, porta di nuovo il punteggio sul 4 a 3, ristabilendo l’ordine dei servizi. Sul 5 pari, il diritto in allungo è sublime e innalza Federer sul 6 a 5 con un altro break che verrà poi sigillato dal turno di servizio. 7 a 5 per Roger nel primo set.

Pronti via e il Divino si trova subito avanti di due giochi a zero, dando la sensazione più che marcata che vincere il set precedente gli abbia tolto pressione e tensione. I colpi adesso viaggiano fluidi e le stecche di inizio match sembrano un ricordo. Ed è proprio qui che dovrebbe iniziare a suonare il campanello d’allarme per l’elvetico, poiché la concretezza in certi momenti è una virtù necessaria e Melzer, sicuramente meno appariscente, riesce a farla sua stando incollato e rubando il servizio al suo avversario, rovesciando l’iniziale svantaggio di 3 giochi a 1, in un 5 a 3 a suo favore. Il calo si traduce in un 6 a 3 per Melzer, meritevole e coraggioso nel proporre un tennis veloce e scaltro nell’approfittare delle crepe nel gioco del suo avversario.

L’up & down dell’incontro continua anche all’alba del terzo set, con la bilancia del match che torna a pendere dalla parte di Roger il quale, in soli sedici minuti, si porta su un rassicurante 4 a 1, con un solo break di vantaggio a dare l’illusione di un divario che è più teorico che pratico. Di fatto la pressione è di nuovo tornata a pesare sulle spalle dell’austriaco che ha più di una montagna da scalare, purtroppo per lui inarrivabile, soprattutto alla luce del punteggio che nel frattempo si è aggravato fino al 5 a 2. Il sorriso sul volto di Federer è una bella immagine che incornicia il terzo set chiuso con un altro break, firmato a suon di colpi di diritto e di variazioni che stanno lentamente mettendo al tappeto Melzer. 6 a 2 per il Maestro e quarto set alle porte.

Alle ore 23.45 locali si chiude il cerchio con le braccia tese verso il cielo australiano, Roger Federer chiude l’incontro al primo match point, lanciando un messaggio a tutto il mondo del tennis: Roger c’è e non è qui in vacanza.

[5] K. Nishikori b. A. Kuznetsov 5-7 6-1 6-4 6-7(6) 6-2  (Raffaello Esposito)

È da poco passata l’una di notte nella lontana Italia quando con un boato del pubblico inizia l’Australian Open di Kei Nishikori sul cemento della HiSense Arena. Il giapponese è alla sua ottava partecipazione allo Slam “sotto casa” ma non si è mai spinto oltre i quarti di finale. Il sorteggio gli oppone al primo turno il russo Andrey Kuznetsov (numero 45 ATP), reduce da un’ottima prestazione a Sydney e battuto due volte nei tre precedenti, entrambe lo scorso anno sulle prestigiose ribalte di Parigi e Londra. Sebbene sconfitto nella finale di Brisbane dal redivivo Dimitrov, Kei ha mostrato di essere bene in palla ma qui dovrà essere al meglio, considerato che la parte alta del tabellone potrebbe riservargli Federer negli ottavi e Murray subito dopo.

Nishikori in versione von Masoch fa di tutto per perdere il primo set e alla fine ci riesce. Falloso e mai in ritmo, cede una prima volta il servizio sul 4 pari, viene graziato ma lo riperde a zero subito dopo. Kuznetsov si merita il suo 7-5, si mangia un paio di palle break ad inizio secondo e crolla di schianto. Tiene il primo turno di battuta poi perde cinque giochi di fila in un baleno. Un momento importante dell’incontro si ha nel terzo set, il russo ritrova brillantezza e con il dritto si prende la battuta avversaria per il 3-1. Purtroppo per lui il primo doppio fallo e un paio di palle scentrate gli costano il riaggancio e da lì in poi la fiducia e il servizio lo abbandonano e il giapponese non si fa più avvicinare. Sembra finita ma il quarto set è un luna-park, Kuznetsov riprende a giocare regolare e violento, strappa due volte il servizio a Kei, si fa riprendere e quando si trova sotto 2-5 al tie-break la parola fine è solo da scrivere. Qui Nishikori paga la cronica debolezza della sua seconda palla, non vince più un punto sul servizio e cede il parziale per 8 punti a 6. Si va al quinto, dopo qualche problema col falco che consente ai due di trovare ristoro all’ombra, il giapponese trova il bandolo della matassa  nel quarto gioco. Uno dei rari rovesci lungolinea di giornata gli dà l’allungo decisivo, confermato a fatica,  prima che il suo avversario si suicidi con un doppio fallo per il 6-2 che suggella una vittoria più difficile del previsto. Nishikori troverà ora Jeremy Chardy.

[14] N. Kyrgios b. G. Elias 6-1 6-2 6-2 (Carlo Rosati)

Alla Hisense Arena tutto facile per il beniamino di casa e numero 14 del seeding Nick Kyrgios, che si sbarazza del lusitano Gastao Elias in 3 rapidi set 6-1 6-2 6-2, giocati in appena 84 minuti. Troppo grande il divario tra i due giocatori, non solo nel ranking (14 vs 81), ma soprattutto nella tenuta mentale e nelle fasi cruciali di gioco. Elias aveva ben figurato la settimana scorsa a Sidney, sconfitto solo agli ottavi da Thiem, e ci si attendevano conferme da lui.

Fin dall’inizio la partita si incanala nella direzione giusta per Kyrgios, che tiene il servizio e strappa il break alla prima occasione nel game successivo. Complici i molti errori non forzati di Elias ed elevatissime percentuali di successo sul proprio servizio, Kyrgios sale sul 5-0, concede il 5-1 per qualche distrazione di troppo e chiudere il set in meno di 19’ nel suo turno successivo di servizio. La seconda frazione, nonostante il break iniziale e il 2-0 per Kyrgios, è più combattuta. Elias si aggrappa al servizio, ottiene 2 aces e più punti sulle prime palle, mantenendo i due successivi turni e portandosi sul 4-2. Kyrgios torna a fare il cannibale, chiudendo a zero i due successivi games e il set per 6-2. Per Kyrgios, tre turni di servizio vinti a zero. Dopo soli 45’ di gioco, applausi (e qualche sbadiglio di noia) sugli spalti.
Il terzo set inizia con maggiore equilibrio, senza break fino al 2-2. Elias mette a segno colpi vincenti, sembra più solido e riesce portare ai vantaggi Kyrgios sul proprio servizio. Il quinto game segna la svolta finale del match: sul 40-40, Elias inanella due doppi falli consecutivi e cede il servizio. Sul 3-2 e servizio, il match è finito: Kyrgios porta a casa i successivi 3 games e il match in 1h24’, guadagnandosi il secondo turno contro il nostro Andreas Seppi. Un primo vero banco di prova per l’irruente Nick e le sue ambizioni di successo?

[1] A. Murray b. I. Marchenko 7-5 7-6(5) 6-2 (Evaristo Desio)

Murray si complica due set e rimane in campo quasi tre ore per superare un primo turno non facilissimo ma che poteva forse risolvere prima. Lo scozzese esordisce da numero 1 in uno Slam perdendo subito il servizio anche se poi vola sul 4 a 1.  Al momento di servire per il set Murray si fa brekkare di nuovo ma riesce ad evitare il tiebreak.
Secondo set addirittura più complicato con Marchenko che di nuovo va avanti, vine raggiunto sul 4 pari e sul 5 a 5 ha addirittura la palla per andare a servire per il set. Murray riesce a raggiungere il tiebreak, che vince “alla Murray” cioè dominandolo prima e rischiando di farsi raggiungere dopo. Terzo set finalmente senza storia, ma forse andrebbe spiegato allo scozzese che gli Slam si vincono anche dosando le forze.

[27] B. Tomic b. T. Bellucci 6-2 6-1 6-4 (Francesca Padoin)

Subito dopo la partita tra Muguruza ed Erakovic, vinta in due set dalla spagnola, è la volta di Bernard Tomic e Thomaz Bellucci di affrontarsi nello spettacolare palcoscenico della Margaret Court Arena. La tribuna è gremita dei molti aussie venuti qui per tifare uno degli undici tennisti australiani presenti al primo turno degli Australian Open 2017. Era dal 2003 che non se ne contavano così tanti. Nei testa a testa conduce il brasiliano con un vantaggio di 2 a 1 ma non ci sono precedenti fra i due al meglio dei cinque. Per Tomic, a dispetto della giovane età (25 anni quest’anno), è la nona presenza consecutiva all’Australian Open come per Bellucci. Inizia Tomic al servizio tenendolo agevolmente e già al secondo gioco ottiene una palla break subito capitalizzata con una gran giocata. L’australiano sembra davvero in palla; indicativo il fantastico passante lungolinea in corsa giocato sul 30-0 del terzo game. Si prosegue seguendo i turni di battuta fino al settimo game in cui Tomic riesce ad ottenere 3 palle break consecutive, aiutato anche da un doppio fallo del brasiliano, che però non riesce a concretizzare. Ma con una discesa a rete si procura la quarta, quella definitiva, e passa a condurre la partita per 1 set a 0. Bellucci soffre molto le aperture di campo e gli slice di Tomic e non sembra trovare un’adeguata soluzione. L’australiano, dal canto suo, pur conducendo un ottimo match sta troppo dietro la linea di fondocampo esponendosi facilmente alle poche palle corte tirate dall’avversario. Il secondo parziale vede un break nel quarto gioco su servizio Bellucci dopo 17 minuti di gioco e subito dopo l’australiano si trova a dover annullare ben 3 palle break (le prime dell’incontro)di cui una con un ace di seconda. Nel game successivo nuovo break per Tomic ottenuto con una fantastica volèe in risposta ad un rovescio incrociato, risposta lungolinea di rovescio al servizio, risposta lungolinea di dritto ed altra risposta vincente sulla prima. E siamo al terzo parziale in cui con un break nel nono gioco l’australiano si aggiudica il game e nel turno dopo la partita. Affronterà al secondo turno il dominicano Victor Estrella Burgos.

A. De Minaur b. J. Melzer 5-7 6-3 2-6 7-6(2) 6-1 (Francesca Padoin)

Spettacolare vittoria per la wild card australiana Alex De Minaur contro l’austriaco Jurgen Melzer. Tifo da Coppa Davis nello Show Court 3 per questo giovane ragazzo di Sydney classe 1999 e numero 301 ATP. Il primo set è combattuto fin dall’inizio con De Minaur che deve fronteggiare subito una palla break. I giochi procedono seguendo il turno di servizio fino al break dell’austriaco nell’undicesimo game. Il secondo set sembra quasi un match femminile con ben 5 break, l’ultimo ai danni di Melzer stavolta. Nel terzo parziale la prestazione di De Minaur cala vistosamente e, a parte un sussulto d’orgoglio coadiuvato dal tifo casalingo nel quinto game, subisce ben tre break. Ma l’australiano non è tipo da farsi abbattere facilmente; sotto di un break nel quarto lo recupera e mantiene il servizio fino ad un equo tie-break vinto per 7 punti a 2 da De Minaur. Ma è il quinto set quello fondamentale anche se non quello giocato meglio. De Minaur ottiene un break nel secondo game ed un altro nel quarto dove l’austriaco commette ben due doppi falli ed affossa un dritto a rete dovuto certamente alla tensione del momento ed al tifo avverso. Anche il giovane australiano sente la pressione andando a servire e commette anche lui due doppi falli ma si recupera e chiude il game. Melzer mantiene tranquillamente il proprio turno. Al momento di servire per il match, nella partita più importante per l’australiano, il braccio non trema e dopo uno spettacolare scambio culminato con un passante, recupero a rete di Melzer e De Minaur a rete col campo libero di fronte, basta un tocco per portare la wild card aussie al secondo turno dove affronterà Sam Querrey, vincitore in quattro set su Halys.

Altri incontri

Negli altri incontri di giornata, è stato chiamato agli straordinari anche Marin Cilic che ha dovuto recuperare due set di svantaggio al polacco Janowizc. Il semifinalista di Wimbledon 2013, precipitato in classifica al numero 273 causa infortunio al ginocchio, ha avuto un inizio di partita in gran fiducia con i suoi colpi migliori e speculari a quelli dell’avversario, servizio e dritto. Il polacco non ha però retto alla distanza e Cilic ha ripreso in mano le redini dell’incontro nel terzo parziale per chiudere, senza più concedere alcuna palla break. La più grande sorpresa di giornata è stata la sconfitta di Lucas Pouille, testa di serie numero 16, per mano del giovane qualificato Bublik. Una prestazione decisamente sottotono per il francese dalla quale ha saputo trarre profitto la diciannovenne promessa kazaka. Al successo di Bublik ed a quello di De Minaur fanno eco le vittorie di altri loro colleghi under 21: sempre dal fronte sovietico Rublev ha vinto contro  l’esperto tennista di Taipei Lu, mentre dall’altro polo della guerra fredda Noah Rubin ha vinto il derby con il più maturo connazionale Fratangelo. Rublev è atteso dal secondo turno più impegnativo, troverà dall’altra parte delle rete Sir Andy Murray. Tra le teste di serie, lascia un set per strada Jo Wilfried Tsonga, mentre procede il cammino del fresco vincitore di Auckland Jack Sock. Escono di scena invece Pablo Cuevas, che già non era apparso in gran forma a Sydney, e Albert Ramos-Vinolas.

Risultati primo turno:

[1] A. Murray b. I. Marchenko 7-5 7-6(5) 6-2
[Q] A. Rublev b. Y.H. Lu 4-6 6-3 7-6(0) 6-3
[WC] A. De Minaur b. G. Melzer 5-7 6-3 2-6 7-6(2) 6-1
[31] S. Querrey b. [WC] Q. Halys 6-7(10) 7-6(4) 6-3 6-4
[19] J. Isner b. K. Kravchuk 6-3 6-4 6-7(5) 6-1
M. Zverev b. G. Garcia-Lopez 6-3 7-6(5) 6-4
M. Jaziri b. [Q] G. Soeda 6-3 6-4 6-3
[Q] A. Bublik b. [16] L. Pouille 6-0 3-6 6-3 6-4
[10] T. Berdych b. [Q] L. Vanni 6-1 rit.
R. Harrison b. N. Mahut 6-3 6-4 6-2
[Q] N. Rubin b. [Q] B. Fratangelo 6-7(4) 7-5 3-6 6-2 6-2
[17] R. Federer b. [Q] J. Melzer 7-5 3-6 6-2 6-2
[Q] L. Lacko b. [26] A. Ramos-Vinolas 4-6 7-5 1-6 6-4 6-3
D. Sela b. M. Granollers 5-7 6-3 6-2 6-0
J. Chardy b. N. Almagro 4-0 rit.
[5] K. Nishikori vs A. Kuznetsov 5-7 6-1 6-4 6-7(6) 6-2
[4] S. Wawrinka b. M. Klizan 4-6 6-4 7-5 4-6 6-4
S. Johnson  b. F. Delbonis 6-3 6-3 6-4
P. Lorenzi b. J. Duckworth 6-4 7-6(4) 6-7(4) 6-4
[29] V. Troicki b. D. Dzumhur 6-4 6-4 2-6 2-6 6-3
D. Schwartzman  b. [22] P. Cuevas 6-3 6-3 6-0
S. Darcis b. [WC] S. Groth 3-6 6-3 6-2 6-2
A. Seppi b. P.H. Mathieu  6-4 7-6(4) 6-7(3) 7-5
[14] N. Kyrgios b. G. Elias 6-1 6-2 6-2
[12] J.W. Tsonga b. T. Monteiro 6-1 6-3 6-7(5) 6-2
D. Lajovic b. S. Robert 6-3 6-3 6-3
K. Khachanov b. A. Mannarino 6-4 3-6 7-6(9) 6-3
[23] J. Sock vs P.H. Herbert 6-4 7-6(4) 6-3
[27] B. Tomic b. T. Bellucci 6-2 6-1 6-4
V. Estrella Burgos b. A. Bedene 7-6(7) 7-5 0-6 6-3
D. Evans b. F. Bagnis 7-6(8) 6-3 6-1
[7] M. Cilic b. J. Janowicz 4-6 4-6 6-2 6-2 6-3

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