Wimbledon: troppo Murray, poco Kyrgios. La partita non c'è

TENNIS – WIMBLEDON – Dall’inviata a Londra ROSSANA CAPOBIANCO – Era atteso come il match del giorno ma di fatto non lo è stato. Troppo solido Murray ma Kyrgios non pervenuto come nei precedenti contro lo scozzese: complici la grande amicizia e l’ammirazione che lo legano ad Andy, ha smesso di crederci presto. Finisce 75 61 63. Murray affronterà Tsonga ai quarti di finale (il nono di fila per lo scozzese a Wimbledon).

Alla fine gli ottavi di finale più equilibrati si sono visti altrove. Andy Murray non lascia alcuna speranza a Nick Kyrgios, suo grande amico; lo spazza via facilmente, contrastando solidità a giochetti, risposta a servizi potenti, palle corte a slice. Tutti i progressi fatti dall’australiano, le speranze, oggi sono rimaste negli eleganti spogliatoi dell’All England Club.

Più determinato che mai specie dopo l’uscita di scena di Novak Djokovic, Murray ha esitato solo nei primi game ma le vere opportunità per Nick non ci sono mai state. Quando ha voluto ingranare una marcia superiore, lo scozzese l’ha fatto con assoluta serenità. Scuote la testa dopo il doppio break nel secondo parziale, Kyrgios, forse pensando che per la quinta volta la figura che sta facendo contro il suo “mentore” non è delle migliori. Forse però è proprio questo grande rispetto a impedirgli di esprimersi con la determinazione necessaria, senza la quale un tennista come Kyrgios diventa buono per le esibizioni.

Murray, dal canto suo, non fa una piega. Vince, stravince, non si stanca. Vola ai quarti di finale, per la nona volta consecutiva dal 2008 a Wimbledon. Affronterà Tsonga, che ha dovuto giocare pochi game prima che il suo connazionale Gasquet si ritirasse. Una piccola fortuna per Jo, dopo la battaglia in rimonta contro Isner.
Quella, forse, sarà una partita più equilibrata.

A Kyrgios, per averla contro Murray, manca ancora tanto.

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