Wimbledon / Serena Williams: "Non mi basta fare finale". Kerber: "Essere qui è un nuovo sogno che si realizza"

TENNIS – WIMBLEDON.

“Per molti altri arrivare a giocarsi tre finali di Slam in una stagione sarebbe un traguardo incredibile e in effetti lo è, ma per me non è abbastanza, ma è quello che mi rende Serena”.

Come alla vigilia del Roland Garros Serena Williams, ora in finale a Wimbledon, ribadisce il concetto: non può essere la giocatrice che si accontenta. Dei sette tornei giocati in stagione, solo una volta non ha raggiunto la finale (Miami), ma fino ad ora ha vinto un solo titolo (Roma), venendo sconfitta all’Australian Open, ad Indian Wells, a Madrid ed a Parigi. Come a Melbourne, la sua avversaria di sabato sarà Angelique Kerber, ed è la prima volta dal 2006 che nel femminile si ripropone la stessa finale nell’arco della stessa annata: quella volta furono Amelié Mauresmo e Justine Henin. 

“Nella finale contro Kerber in Australia ho fatto troppi errori, lei ha giocato divinamente, senza paura. E’ quello che devo fare anche io sabato”. Ripensando infatti a come si arrabbiò durante il primo set rende l’idea di dove debba migliorare. In quella circostanza, nonostante un 5-1 nei precedenti sulla tedesca, le permise di giocare fin dai primi punti e di mandarla in enorme difficoltà senza punti gratuti, costringendola a lavorare tanto. Servirà una mano dal servizio, che per il momento funziona alla grande: “Il mio servizio mi dà fiducia, mi fa sentire di riuscire a dominare il gioco quindi è molto importante per me”.

E le 2 sconfitte nelle finali Slam avevano fatto pensare ad un calo di fame da parte della n.1 del mondo, che però ha dichiarato: “Ho la stessa fame di prima ma rispetto a prima sono più calma, più matura, più fiduciosa”. Infine, una battuta sul prize money, oggetto di contesa tra maschi e femmine: “Sì, credo che meritiamo un prize money uguale. Se scrivi un articolo più corto di quello di un tuo collega credi di non meritare l’esatto compenso? E’ tutta la vita che faccio questo e per questo non ho avuto una vita normale. Certo che me lo merito”.

Kerber invece ha voluto subito elogiare la sua avversaria odierna, Venus Williams: “Con lei è difficilissimo giocare. Ho cercato soprattutto di muovermi, di sentirmi bene sul campo. Nel primo set mi metteva tanta pressione, cercavo di tenere un livello di risposta come il suo ed è stato fondamentale portarlo a casa”. Per Venus è stato torneo molto complicato, specialmente nella prima settimana: tante partite lunghe, tante difficoltà, “ed il mio piano – riprende la n.4 del mondo (futura n.2) – era quello di muoverla il più possibile. Se la si fa colpire da ferma diventa pericolosissima”. Riguardo poi al match di sabato: “E’ un sogno, un altro sogno che si realizza. Essere sul Centre Court per la finale, ci pensavo spesso da bambina”. Infine, una battuta su quanto accaduto dopo l’Australia: “Era molto difficile bilanciare tutto quello che mi è successo. Ma è stata un’esperienza che mi è servita, ho imparato dai miei alti e bassi. Oggi sono qui, molto più tranquilla e senza andare in affanno”.

 

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