Chip&Charge, US Open: l'invincibile Serena Williams alla prova finale. Djokovic è davvero il favorito?

TENNIS – Di Luigi Ansaloni ed Enzo Cherici

Caro Ansaloni, hai preparato lo champagne per l’ultima “fatica” di Serena Williams prima del Grande Slam?

Scusa, è arrivato Draxler?

 

Fai il serio, su…

Scusa, scusa, ma è stato più facile per Serena vincere il Grande Slam piuttosto che sta trattativa….

Tu la dai per fatta, ma magari ti esce fuori una temibilissima Pliskova e ci scappa la sorpresona!

Ah quindi tu mi stai dicendo che Serena potrebbe pure non vincere lo Us Open? Lo dico alla romana: ma che davero?

Scherzi a parte, posso dirla una cosa non molto popolare di questi tempi? Quando ho letto che la Pliskova (una che non è mai arrivata alla seconda settimana in uno Slam) è numero 8 del mondo (ripeto: numero otto), allora mi son detto “bravissima Serena, tutto quello che vuoi, ma impresa agevolata da un livello delle avversarie non proprio eccezionale”.

Beh Serena ha vinto, e tanto, anche contro grandissime avversarie. Forse con altre grandissime avversarie diciamo contemporanee non avrebbe vinto così tanto e così facilmente fino a 34 anni, ecco, mettiamola così…

Serena è un fenomeno, diciamolo forte e chiaro per sgombrare il campo da dubbi e malintesi. Detto ciò, ha vinto la maggior parte dei suoi titoli dopo i 30 anni. E non è normale, anche questo diciamolo forte e chiaro.

Si, d’accordo, ma nel 2001-2002-2003 vinceva con la stessa facilità di ora e c’era la sorella non malata e giovane, oltre a Henin, Cljisters e compagnia bella…

Infatti quella era la normalità: un’attenta forte, giovane, nel pieno della carriera, che vinceva e dominava. Trovo meno normale che la stessa atleta vinca meno tra i 26 e i 30, per poi ridominare dopo i 30. Allora mi faccio delle domande e mi do marzullescamente delle risposte: per me dipende dal livello delle avversare sceso in maniera paurosa. Intendiamoci, avrebbe vinto tanto lo stesso. Ma non in questo modo…

Si, ma non dimentichiamoci i problemi personali e di salute che ha avuto in quel frangente, dai 26 ai 30 anni. Non mi pare poco. Ma comunque, è una bella storia e penso che questo sarà il torneo di Serena.

Tra l’altro dovrebbe incrociare la Bencic nei quarti se non erro: la vendetta sarà terribile temo! 

Non credo sarà facile per la Bencic arrivare fino ai quarti ma se ci arriva non sarà facile per Serena sbarazzarsi della Bencic.

Mi lancio: per me la bambina Svizzera vincerà almeno 10 Slam. 

10 è un numero non facile da raggiungere. Ancora nemmeno Djokovic è a 10!

Pazienta ancora un paio di settimane, dai…

Dici? Beh si, mi pare sia scontato. E Federer e Nadal dovranno fare una statua a Wawrinka… 

Soprattutto lui, Nole, deve mangiarsi i gomiti per l’occasione sfumata. Anche se quel giorno, va detto, Wawrinka fu stratosferico. Ma continuo a pensare che fu sconfitto prima da sé stesso, poi dall’avversario.

Condivido il pieno. Sono invece poco poco convinto di Federer come favorito insieme al serbo, tu?

Federer secondo me non ha più possibilità di vincere uno Slam. Si gioca 3/5, dovrebbe mantenere il livello alto per troppo tempo nell’arco dello stesso match. Mi riferisco ovviamente ai match contro i top player, con gli altri non ha problemi. Poi ormai le condizioni negli Slam sono troppo lente per lui. New York è ancora abbastanza rapida, ma non è Cincinnati.

Completamente d’accordo con te, niente da aggiungere. Avrebbe dovuto vincere Wimbledon, e poteva vincerlo, non lo ha fatto, e quindi, secondo me, rimarranno 17.

Ti faccio un esempio recentissimo. A Cincinnati ha giocato alla grande ed ha vinto meritatamente. Ma metti che perde il tiebreak del primo set: sarebbe stato capace di andare avanti altre due ore a quel livello? Secondo me no.

No ma infatti il problema non è tecnico (come tennis, è 56 spanne sopra tutti gli altri, e potete dirmi tutto quello che volete), è fisico e mentale, soprattutto mentale. Però insomma, uno che inventa colpi a 34 anni…ma che gli devi dire?

Inventa colpi e ancora riesce a battere Murray e Djokovic uno dopo l’altro. Con buona pace di chi delirava sul fatto che vinceva perché non aveva avversari: vinceva perché era di un altro pianeta. Punto.

Vabbè quelli che lo dicono sono dei bastian contrari per forza, non ci fare caso…

A me fanno sorridere, figuriamoci. Comunque pensavo a una cosa molto giusta scritta dalla nostra amica e collega Rossana Capobianco: ricordiamoci che Djokovic a New York ha vinto una sola volta. Forse non è tutto così scontato.

Come ho detto in privato a Rossana, per me è un caso. Nel 2010 arrivava da quella partitaccia (in senso buono) con Federer ed era troppo stanco per quel Nadal. Nel 2007 troppo giovane per poter battere quel Federer. Lo poteva vincere nel 2012, ma Murray in quel momento ne aveva di più, e nel 2013 Nadal era semplicemente troppo. Quindi, alla fine, non sono troppo d’accordo con Ros. Per me è stato più un caso che altro.

Eh però tre indizi di solito fanno una prova. Qui gli indizi, sotto forma di finali perse, sono quattro. Troppi secondo me per essere solo un caso. Io credo che lui renda di più su superfici leggermente più lente.

Ripeto, per me un caso.

Ultima cosa Ansaloni: outsider? Io dico occhio a Nishikori.

Non ne vedo altri francamente, si.

Amen. Saluti a tutti e buon Us Open a tutti!

 

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