L'Atlante degli italiani. Internazionali BNL d’Italia, azzurro sbiadito o cosa?

TENNIS – DI GIANLUCA ATLANTE – Senza base, né altezza. Il tennis italiano, nell’immediata vigilia degli Internazionali Bnl d’Italia, si presenta al Foro Italico con tante, troppe incognite. Al di là di quello che ci vogliono far passare per buono, se non ottimo, il presente del nostro tennis, sia in campo maschile, che soprattutto tra le donne, è un qualcosa sul quale vale la penna soffermarsi.

Per non chinare la testa nella sabbia e vestire i panni dello struzzo di turno, facendo finta di nulla. Poi, per carità, l’exploit può essere all’ordine del giorno e noi saremo ben lieti di applaudirlo, ma una rondine non fa Primavera e se prima c’eravamo abituati bene, anche troppo, trovando modo e tempo per riempire d’inchiostro pregiato il bianco foglio, oggi sian qui ad interrogarci su cosa ci potrà attendere da qui a poco. Su chi puntare, affinchè si possa continuare a godere di questo sport in giro per il mondo. Tra gli uomini, restiamo basiti di fronte alla mancata crescita di Quinzi. C’è chi, dopo aver giocato con lui a livello Junior, magari anche perdendo, oggi gode dei privilegi di un tabellone principale Atp. Gianluigi, invece, gioca le pre-quali a Roma e non le vince. E per farlo, perchè costretto, non gioca il challenger del Garden dove, e siamo felici per lui, va avanti uno come Starace, non proprio di primissimo pelo. Allora, forse, c’è qualcosa che non quadra e che i vertici della Fit provano a nascondere come si fa con la panna da cucina, quando si sono commessi errori madornali ai fornelli. Tra le donne è forse peggio. Perchè quello che per anni è stato il nostro autorevole cavallo di battaglia, oggi sembra essersi azzoppato e di brutto. Schiavone al tramonto, non ce ne voglia, ma è così, Pennetta che di partite importanti ne vince sempre di meno, Errani che non è più quel mostro di resistenza di un anno fa e Vinci che il suo meglio, forse lo ha dato. La Knapp è encomiabile, ma le si può chiedere di più? Crediamo di no. La Giorgi è un po’ come quell’interruttore impazzito, pronta ad accendersi e a spegnersi in un amen. E lei, la Camila, è il nuovo, nemmeno più di tanto, che avanza. Perchè dietro, diciamocelo, c’è il deserto dei Tartari, o quasi. Uno scenario che in molti nascondono ma che, alla luce degli ultimi risultati, è quello che in realtà balza agli occhi del cronista di turno. Pronto a non sposare nessuna causa, né tantomeno a sentenziare tanto per il gusto di farlo, ma a guardare alla realtà dei fatti, per non illudere nessuno e dire le cose come stanno. Buoni Internazionali Bnl d’Italia a tutti…

 

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